Salve, il mio problema penso che principalmente parta dal rapporto che ho con mia madre

hey, scusatemi per il disturbo, grazie per ascoltarmi.
comunque, parto dal presupposto che ho quasi 18 anni e mia madre non mi comprende, i miei problemi sono partiti da quando ero all’inizio della fase adolescenziale, ho iniziato a non comprendermi più come persona e non riconoscermi, ho chiesto aiuto svariate volte a mia madre, ma pensava che potessi raccontare cose che dovevano restare solamente fra di noi.
quando in realtà cercavo solamente qualcuno con la quale parlare dei miei problemi e non farmi più del male.

fatto sta, la cosa che ho notato di più, è che ultimamente (già mi capitava in passato)
non riesco più a dormire, ho crisi di rabbia, di ansia che continuano a persistere, provo un vuoto incredibile, mi è capitato spesso, di avere come delle distorsioni realtà, che sentivo ovattato, non riuscivo più a pensare in modo sano e adeguato, persistevano i miei pensieri contro me stessa e la mia persona, ritenendomi sbagliata e che me lo meritavo, per i miei innumerevoli atteggiamenti sbagliati.

ho sempre più spesso pensieri sulla morte, la sua natura e del perché io sia ancora viva in questo modo, in questa sofferenza.
(premetto che sono una persona autolesionista)

comunque, ritornando a mia madre, pensa che questi miei comportamenti, derivino dalle mie amicizie, che lei non ritiene buone, dice che mi cambiano, che io non sono così, che sono diventata bipolare per colpa loro.
per via sempre di essa, ho percepito in modo diverso la paura di amare e di essere amata, ho paura che io non vada bene alle persone per come sono fatta realmente, che sono un di meno e lo sarò sempre,
vorrei tanto smettere di avere questi pensieri contraddittori sulla mia persona, vita e mente, ma non ci riesco, sono talmente insediati dentro di me, che hanno preso vita propria, come delle voci nella testa che ti ripetono a vita la stessa frase, della stessa grandezza d’onda che ti meriti.
ho paura di come vivrò la mia vita, se la porterò al termine o in un modo disastroso, magari sperando, in un mondo in cui io sarei felice.


parto dal presupposto che non ho diagnosticato nessun disturbo e mai mi permetterei di farlo, ma comunque, io vorrei comprendere del perché lei mi debba sempre trattare in questo modo, io con i miei amici solamente un minimo riesco ad essere me stessa, non mi urlano addosso se non sto bene e non ho forze per andare a lavoro, per una questione di salute mentale, lei non comprende che parecchi atteggiamenti sono anche per quel che sto vivendo da sola, pensa sia tutta finzione in fase di sviluppo adolescenziale, ma chissà se sarà veramente così o meno.

scusatemi per il messaggio chilometrico.

vi ringrazio nuovamente, se risponderete o meno ai miei pensieri e a questa email.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
non è facile rispondere alla sua email, sarebbe anzi impossibile seguendo le nostre linee-guida, perché lei sembrerebbe minorenne e perché la sua email non contiene alcuna domanda.
Tuttavia accolgo il suo sfogo e lo immagino concluso con le parole: "Come posso uscire da tutto questo?"
Le dico intanto che i molti temi dolorosi che lei affronta richiederebbero un colloquio psicologico dal vivo; in presenza oppure online, ma con la possibilità di parlarsi.
Trova uno psicologo gratuitamente a scuola o all'università, se ancora frequenta; negli ambulatori del Servizio Sanitario Nazionale, che nelle varie città prendono nomi diversi (ASL, ASP, altro); nel Consultorio Giovani; nel Centro di Salute Mentale; tramite il bonus psicologi.
Trova psicologi a prezzi abbordabili nelle scuole di psicoterapia; in molti centri medici polivalenti; alcuni anche qui su Medicitalia.
Infine, molti psicologi consentono uno o più colloqui iniziali gratuiti.
Detto questo, cerco per come possibile di interpretare il suo sfogo.
Come molti adolescenti, lei ha delle gravi sofferenze personali. Ci parla di autolesionismo, di crisi dolorose di rabbia, di insonnia, di pensieri cupi, e compare anche il termine "bipolare".
La prima domanda, in un colloquio, sarebbe: "Esiste una precisa diagnosi? Si sta facendo curare?"
La sua condizione di sofferenza, data anche la sua età, ha cercato una confidente, un rifugio, un conforto in sua madre. Accrescendo il suo dolore, sua madre ha sminuito le sue parole, le ha riferite ad altri, non le ha dato alcun conforto.
Noi non conosciamo sua madre e non sappiamo nulla della vostra relazione fin qui, di conseguenza non possiamo capire se è in generale poco empatica oppure è spaventata dall'erompere di questi problemi che non è idonea a gestire, o forse turbata da una figlia adolescente, come molte madri.
Se dovessi darle un suggerimento, le direi di parlare prima ad un* psicolog*, poi, anche con il suo aiuto, di nuovo a sua madre, per farle capire l'entità e la natura del suo problema e ricostruire la comunicazione tra di voi.
Tenga conto in ogni caso che la sua autoanalisi così lucida testimonia un ottimo livello di consapevolezza, e questo è il primo aiuto per uscire dal tunnel: lei ne ha le forze.
Auguri.
Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
buongiorno, grazie mille per la risposta,
avendo pochi soldi a disposizione, mi risulta difficile trovare uno psicologo che mi prenda nonostante la mia età.
il problema principale è mia madre, mi provo a mettere nei suoi panni, più volte, ma non da arrivare al punto di negarmi un supporto psicologico, perché hai paura che troppe persone sappiano i tuoi atteggiamenti, i miei e le sofferenze che ne derivano.
vorrei tanto che mi comprendesse, piuttosto di starmi vicino nei miei periodi di crisi, confunsioni e giornate a letto, mi ha sempre fatto una merda, accusandomi, mettendo fuori le mie paure pur di farmi fare qualcosa, ma non capisce, che così facendo, mi fa passare la voglia.
io avrei sempre voluto supporto da lei, ma mi ha sempre e solo screditato, umiliato e paragonata a persone che per lei sono prototipi ideali
grazie mille dottoressa, scusatemi per il disturbo
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Cara ragazza,
lei manifesta dolore per il comportamento di sua madre, ma sembra desiderare che questo comportamento cambi in qualche modo miracoloso.
Io le avevo scritto che può ricostruire il rapporto con sua madre grazie all'aiuto di un* psicolog*.
Lei risponde: "avendo pochi soldi a disposizione, mi risulta difficile trovare uno psicologo che mi prenda nonostante la mia età".
Cara ragazza forse minorenne, molte persone di tutte le età parlano di mancanza di soldi perché hanno paura dell* psicolog*: perfino i ricchi dicono che non si vogliono sobbarcare questo impegno, pressoché insignificante per loro.
Nel suo caso parlare di mancanza di soldi è chiaramente una scusa perché le avevo scritto (copio/incollo, evidenziando col maiuscolo le gratuità):
"Trova uno psicologo GRATUITAMENTE a scuola o all'università, se ancora frequenta; negli ambulatori del Servizio Sanitario Nazionale, che nelle varie città prendono nomi diversi (ASL, ASP, altro); nel Consultorio Giovani; nel Centro di Salute Mentale; tramite il bonus psicologi.
Trova psicologi a prezzi abbordabili nelle scuole di psicoterapia; in molti centri medici polivalenti; alcuni anche qui su Medicitalia.
Infine, molti psicologi consentono uno o più colloqui iniziali GRATUITI".
Come vede, l'offerta di gratuità è molto vasta, come anche quella di prezzi minimi.
Il suo dolore cocente vorrebbe che sua madre cambiasse per una sorta di magia. Ebbene, anche i suggerimenti che può darle un* psicolog* empatic* potrebbero trasformarsi, se li accoglie, in una specie di magia, e ottenere proprio l'effetto che desidera.
Buone cose, con affetto.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com