Sospensione mirtazapina
Ho assunto mirtazapina da 15 mg per circa 7 mesi principalmente per cura dell'insonnia/depressione, d'accordo con il mio curante, sospeso il farmaco.
La sospensione è stata metà pasticca da 15 mg per 15 GG e poi metà pasticca a giorni alterni per una settimana.
Dopo circa 3 gg dalla sospensione ho iniziato ad accusare un senso di leggero sbandamento interno (non vertigini vere e proprie), mal di testa, sonno con molti risvegli e una riattivazione in aumento di un acufene che ho da più di dieci anni (ma in forma lieve) per un'ipoacusia improvvisa risoltasi con il recupero pressoché totale dell'udito.
Il mal di testa sembra passato, ma il resto della sintomatologia sebbene si sia ridotta persiste.
Il mio curante non ritiene che siano sintomi da sospensione ma che invece siano sintomi di un alterazione umorale perdurante e mi ha consigliato di riassumere la mirtazapina allo stesso dosaggio di 15 mg e poi fare una rivalutazione tra un mese sulle possibilità terapeutiche con stabilizzatori dell'umore.
L'idea della ripresa della terapia farmacologica mi destabilizza.
Anche se il mio curante è stato chiaro, purtroppo rimango con il dubbio che possano essere sintomi da sospensione e, se si, mi chiedo quanto possono durare e soprattutto se sono reversibili o meno (leggo di sintomi che possono durare mesi).
Avrei piacere di un secondo parere.
Grazie per l'ascolto.
Un cordiale saluto
La sintomatologia che descrive (sbandamenti, risvegli notturni, e riattivazione dell’acufene) potrebbero effettivamente essere sintomi da sospensione, che si manifestano tipicamente entro 3-7 giorni dall’interruzione di un antidepressivo come la mirtazapina e durano 3-4 settimane, sebbene in rari casi persistano più a lungo.
Sono generalmente reversibili.
E' tuttavia impossibile esprimersi con certezza con un consulto scritto, perchè mancano dei dettagli fondamentali da considerare come la possibilità di effettuare un esame obiettivo psichico oltre che una conoscenza approfondita della sua storia clinica, che certamente il suo curante possiede.
La valutazione temporale (sintomatologia insorta dopo 3 giorni) mi farebbe pensare che possa essere una sintomatologia da sospensione (che non è insolita), ma non è da escludere neanche l'ipotesi che avendo sospeso il farmaco ci possa essere stato un peggioramento dal punto di vista umorale, e dunque la sintomatologia che descrive possa essere secondaria a tale alterazione, come suggerito dal suo curante.
Solo una visita psichiatrica diretta che possa valutare la sua sintomatologia sulla base anche della sua anamnesi potrebbe fornire dettagli ulteriori per avere una visione più completa del quadro.
Resto a disposizione in caso di necessità, un caro saluto
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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Può sentire chiaramente un secondo parere con una visita diretta con uno specialista differente dal suo, in modo che, attraverso la visita, è possibile cogliere elementi che possano indirizzare verso l'una o l'altra condizione, e poter stabilire, in tal modo, un trattamento più appropriato alla situazione riscontrata.
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la ringrazio per il tempestivo riscontro. Sono passate due settimane dalla sospensione, quindi credo che aspetterò ancora qualche giorno per prendere una decisione su cosa fare.
Le confesso che mi allarma un po' il termine 'generalmente' reversibili. Perché il mio timore è, ammesso che siano sintomi da sospensione, che possano essere permanenti.
La ringrazio.
Non c'è motivo di essere particolarmente allarmati, nel senso che Io anche per precauzione (e perché mi sto basando solo su un consulto scritto e non su una visita diretta) non posso dirle che "sono sempre reversibili al 100%" perché scriverei una inesattezza da un punto di vista scientifico.
Però consideri che:
- non è detto che si tratti di sintomatologia da sospensione (anche se questa eventualità è plausibile)
- nel caso in cui fossero sintomi da sospensione, solo nella grande minoranza dei casi i sintomi persistono in modo non reversibile
C'è insomma da affrontare il tutto con prudenza, ma anche ottimismo.
Spero di averle chiarito i suoi dubbi, resto a disposizione
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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Ciò è motivo per cui un nuovo parere dal vivo le può dirimere il dubbio e tranquillizzarsi.
Entrambe le condizioni possono presentarsi in questa modalità.
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Vi ringrazio per le risposte. Un ultimo chiarimento per cortesia. Mi chiedo se la modalità di sospensione sia stata graduale e se gli effetti da sospensione possano sorgere anche in caso di sospensione graduale.
Grazie
È comunque utile che faccia valutare direttamente la situazione.
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Il protocollo di sospensione che le è stato prescritto ha una tempistica generalmente adeguata.
È ragionevole che una sospensione della Mirtazapina, se indicata, avvenga in un arco temporale di 30 giorni.
Ciò comunque non significhi che non sia possibile una sindrome da sospensione, la quale potrebbe potenzialmente verificarsi anche in caso di tempistica adeguata di sospensione di una terapia antidepressiva.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, rinnovo cordiali saluti
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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Comunque anche la sospensione dopo 7 mesi, sarebbe un pò repentina e può dare anche delle ricadute nel breve termine.
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Alla fine ho seguito il consiglio del mio curante di riprendere l'assunzione del farmaco per mantenere degli equilibri che probabilmente sono ancora instabili e delicati e la prossima settimana ho appuntamento la prossima settimana per fare una valutazione.
Ho iniziato a riprendere il farmaco mercoledì scorso e le prime notti sono andate meglio ed ho, nel complesso, dormito, tuttavia stanotte non sono riuscita a dormire e acufene e senso di ondeggiamento rimangono persistenti. È necessario che passi un determinato lasso di tempo dalla ripresa del farmaco affinché possa tornare quella stabilità che avevo raggiunto quando ho deciso di sospenderlo? Oppure è possibile che lo stesso nn sia più efficace?
Grazie.
La ripresa di mirtazapina richiede generalmente 2-4 settimane per "ristabilire una stabilità", poiché agisce su serotonina e noradrenalina, favorendo il sonno e l’umore che richiedono tempo per riassestarsi.
L’insonnia, l’acufene e le vertigini possono persistere inizialmente come effetti collaterali transitori o sintomi residui.
La perdita di efficacia del farmaco, considerando che ha funzionato in passato, sebbene sia possibile, è generalmente rara.
Resto a disposizione per eventuali necessità, rinnovando cari saluti
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.
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