Depressione maggiore e Latuda

Gentili Dottori,
Ho 54 anni e da 5 soffro di depressione maggiore (dopo averne già sofferto in gioventù).
Sono in Cura presso un CSM; durante il primo anno la specialista ha provato vari antidepressivi, (anche associati ad antipsicotici) senza risultato alcuno.
Solo con Anafranil ho avuto un leggero miglioramento.
Dal 2021 prendo quindi Anafranil 150 mg in due somministrazioni giornaliere.
Ma di recente la situazione è diventata insostenibile: terribile anedonia, senso di vuoto, disistima, angoscia, rimuginazione, senso di colpa.
La psichiatra mi ha aggiunto oggi Latuda 37 mg una volta al giorno.
Mi ha detto che negli Stati Uniti è utilizzata per le depressioni, soprattutto bipolari, ma in Italia ancora no.
Nel mio caso potrebbe essere utile contro la rimuginazione ossessiva e per contrastare l'anedonia.
In realtà però io non sono bipolare.
Insomma, mi sono sentita una specie di cavia.
Mi è chiaro il concetto che non è vostra consuetudine criticare l'operato dei vostri colleghi, ma la situazione è davvero molto critica per me.
Quindi chiedo un gentile parere sincero che non verrà assolutamente utilizzato in sede di visita con la mia specialista.
Ringrazio anticipatamente.
Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Gentilissima,

La L’aggiunta di Latuda all’Anafranil è una scelta che può essere considerata in casi di depressione maggiore resistente, anche in assenza di disturbo bipolare.

Il Lurasidone, approvato in Italia per schizofrenia e disturbo bipolare, è usato off-label in alcuni casi di depressione maggiore per il suo effetto su anedonia e rimuginazione (esistono degli studi preliminari che sembrano mostrare efficacia nella depressione resistente).

Questo perché il Latuda Agisce modulando dopamina e serotonina, modulando dunque anche il tono dell'umore con un profilo di sicurezza generalmente ben tollerato

L’uso off-label è una pratica abbastanza comune in psichiatria quando altre opzioni non funzionano, soprattutto quando ci sono degli studi clinici, seppur preliminari, che indicano che un determinato farmaco possa avere anche effetti diversi da quello unicamente indicati nella scheda tecnica.

Tuttavia, solo una valutazione diretta può confermare l’appropriatezza di questa scelta, monitorando effetti collaterali e risposta, che sono sempre suscettibili alle differenze individuali.

Spero di aver chiarito i suoi dubbi, resto a disposizione per eventuali necessità. Cari saluti

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506

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Gentilissimo Dottore,
grazie infinite per la risposta sollecita, chiarissima e assolutamente esaustiva. Ora mi sento più tranquilla e credo proprio che questo tentativo sia adatto al mio caso.
La specialista che mi segue sin dall'inizio è molto disponibile per monitorarne gli effetti (positivi e/o collaterali).
Nuovamente grazie di cuore per la sua gentilezza e professionalità.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Sebbene sia stata fatta questa scelta, l’opzione terapeutica più appropriata, anche in assenza di diagnosi di disturbo bipolare, sarebbe stata quella di introdurre stabilizzatori del tono dell’umore che non ha menzionato tra le terapie provate.

Suppongo che abbia utilizzato le precedenti terapie a dosaggi e per tempi sufficienti per poter stabilire che non erano funzionanti.

L’assenza di una diagnosi di disturbo bipolare, in evidenza di questa tipologia di mancata risposta, deve orientare la questione verso terapie on-label e riconosciute.

La possibilità terapeutica attuale è comunque percorribile poiché i recettori interessati possono migliorare alcuni aspetti sintomatologici.

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Gentile Dottore,
La ringrazio moltissimo per la cortese risposta che, sebbene parzialmente in contrasto con la scelta della specialista che mi segue, lascia a aperta la porta a un tentativo.
Rispondo ai suoi dubbi, in effetti in un anno mi sono state prescritte almeno 3 tipologie di antidepressivi, associati o meno ad antispsicotici quali ad esempio Haldol, contro comportamenti compulsivi atti a danneggiarmi e rituali di controllo ossessivi (di cui la mia vita è sempre stata permeata ma che non ho mai considerato patologici). Tali tentativi sul lungo periodo hanno generato in me un senso di frustrazione e direi quasi esacerbato la patologia.
In realtà la Dottoressa non ha mai nemmeno accennato a stabilizzatore dell'umore.
Come potrà immaginare, ormai 5 anni in questa situazione hanno determinato gravi problemi nella mia vita, anche di tipo familiare, relazionale e fisico.
La mia paura nell'affrontare questo nuovo farmaco è rivolta anche ai possibili effetti collaterali, iniziali e duraturi. Non ultimo l'aumento di peso che in questi anni è stato notevole, nonostante una dieta invariata e controllata. La mancanza di stimoli vitali mi impedisce un'attività fisica regolare. Sono disperata..
La ringrazio di cuore per la risposta.
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