Ipocondria che simula una malattia

Buongiorno.
Soffro di ipocondria da qualche anno, e alle volte ha raggiunto livelli piuttosto debilitanti. Come molti ipocondriaci, leggere di determinate patologie mi fa sentire come se le avessi io stesso, anche se in verità mi capita raramente.

Premetto che è da anni, da prima ancora di essere ipocondriaco, che ho gli occhi secchi: non mi è mai stata diagnosticata la sindrome dell'occhio secco, mi sono semplicemente state prescritte delle lacrime artificiali da usare al bisogno, e fino a tre giorni fa la situazione era normale, o comunque gestibile.

L'altroieri ho malauguratamente scoperto la sindrome di Sjogren (per caso, senza fare ricerche su google), e sul momento non ho avvertito nulla di diverso dal solito. Non avevo nemmeno ansia legata all'aver visto l'articolo riguardo la sindrome di Sjogren.

Quando mi sono svegliato ieri i miei occhi erano leggermente più secchi del solito, ma nel corso della giornata, invece che migliorare come succede solitamente, hanno iniziato a peggiorare. Sono effettivamente molto più secchi del solito, di questo sono certo, e né collirio né distrazioni e riposo aiutano. Non ho mai avuto fastidio agli occhi come l'ho avuto ieri, tra bruciore e sensazione di sfregamento ogni volta che sbattevo le palpebre. Oltre a questo, non avevo altri sintomi, ed ero relativamente sereno.

Oggi mi sono svegliato e ho anche la bocca secca. Non è una secchezza estrema come quella che sento agli occhi, quindi mi viene più semplice imputarla all'ipocondria; appaiata alla secchezza degli occhi, però, mi sembra strana.

Non ho mai avuto "sintomi" di questo tipo per colpa dell'ipocondria: di solito gli unici che mi vengono quando mi preoccupo di avere una malattia sono percezioni distorte, non veri cambiamenti fisiologici. Tra l'altro, oltre al timore di avere la malattia, adesso ho pure il dubbio che avere questi sintomi per motivi psicologici possa poi causarmi cambiamenti permanenti alle ghiandole lacrimali e salivarie.

Possibile che sia davvero solo suggestione? Voglio sottolineare che i miei occhi sono davvero più secchi del solito, e oggi quando mi sono svegliato mi davano ancora più fastidio di ieri. Inoltre, non mi sembra di avere ansia.

Non mi sembra il caso di correre a fare accertamenti da un reumatologo (o sbaglio?) , e non so quanto abbia senso rivolgermi al mio oculista; però la situazione, specie coi miei occhi, mi sta veramente pesando. Non so neanche se sia il caso di rivolgermi al mio psichiatra, e nel caso come presentare il problema.

Al momento non assumo terapia farmacologica, tranne xanax. 5 RP per dormire che sto scalando dato che l'ho già preso troppo a lungo.


Grazie in anticipo.
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Non le è chiaro cosa sia un sintomo. Il sintomo è quel che Lei riferisce al medico.

"Premetto che è da anni, da prima ancora di essere ipocondriaco, che ho gli occhi secchi: non mi è mai stata diagnosticata la sindrome dell'occhio secco"
Se l'occhio è secco o meno si può misurare. Quindi nessuno l'ha mai misurato, e allora perché dice che questo è "prima" dell'ipocondria, quando tra l'altro anche il tema attuale riguarda la secchezza degli occhi ? Sarebbe logico pensare che l'avere delle lacrime artificiali senza motivo abbia mantenuto l'ipocondria, che poi nel tempo prevale ancora e quindi porta avanti il dubbio sulla secchezza.

Non capisco in base a cosa andare dal reumatologo. La preoccupazione di avere una malattia che c'entra col reumatologo ?

Dr.Matteo Pacini
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Il motivo per cui dico che ho gli occhi secchi è perché il mio oculista mi dice da anni che ho gli occhi secchi quando effettua i controlli con la lampada a fessura, senza che io dica mai nulla riguardo a fastidi, anche perché solitamente non ne ho o non ci faccio caso, e perciò non ci penso durante le visite oculistiche.

La domanda riguardo al reumatologo è perché, se non sbaglio, la sindrome di Sjogren è una malattia autoimmune, perciò di competenza del reumatologo. Ovviamente se tutte le sensazioni che sto avendo sono date solo dalla mia ipocondria, una visita reumatologica non ha senso. Credo che sappia anche lei, però, che essendo ipocondriaco non riesco a non pensare contro ogni razionalità di avere effettivamente la malattia. Ad ogni modo la frase completa dice che non mi sembra il caso di fare accertamenti da un reumatologo, mi rendo conto che sia inutile.

Il punto centrale è se sia possibile avere questo tipo di cambiamenti fisici per l'ipocondria.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Se si è consapevoli di essere ipocondriaci, piuttosto che ragionare sull’ipocondria e su malattie prese a caso, solitamente ci si sottopone a visita psichiatrica e si riceve una terapia adatta alla situazione.

Invece pare che le cose non siano andate in questo moso

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Ripeto la stessa cosa che ho detto all'altro dottore: credo che sappia anche lei che essendo ipocondriaco non riesco a non pensare contro ogni razionalità di avere effettivamente la malattia.

Le consiglio un tono meno ostile quando si trova di fronte a quello che pensa essere uno sproloquio da malato. (La lunghezza di quello che ho scritto non aiuta, ma quando ho provato a modificare per sintetizzare il sito non ha accettato le modifiche.)

Vedrò di parlare di nuovo col mio psichiatra riguardo all'ipocondria, anche se sono già in cura per questo e ho fatto discreti miglioramenti negli ultimi tempi.

Grazie comunque per la disponibilità.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Riporta di non assumere farmaci tranne lo xanax, quindi non si sta curando.

Se poi si viene interpretati come ostili solo per aver detto la verità, allora c’è qualche altra cosa che non va bene.

Il fatto che lei abbia una malattia nota come ipocondria non la mette nella posizione di stabilire come gli altri debbano rivolgersi a lei (senza ostilità ovviamente, cosa che vede solo lei)

Se vuole la pacca sulla spalla va benissimo, evidentemente é ciò che ha ricevuto sino ad ora ed il risultato è tangibile.

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Se la sua intenzione non era essere ostile ne sono felice, però le sue risposte (in particolare l'ultima frase del primo messaggio e il suo secondo messaggio) possono facilmente essere fraintese. Il suo collega non mi ha dato rassicurazioni, però non mi è sembrato ostile. È solo un malinteso causato dalla comunicazione via internet, senza tirare in ballo "altre cose che non vanno bene" che le assicuro che non ho.

Non ho mai ricevuto rassicurazioni riguardo all'ipocondria, se intende questo con pacca sulla spalla: al massimo psichiatri e psicoterapeuti che mi dicevano di farmi passare queste paure irrazionali e mi mandavano a casa senza altre indicazioni, dopo aver provato diverse cure farmacologiche, con diversi antidepressivi e antipsicotici a diversi dosaggi, che ogni volta hanno fatto insorgere problematiche ben più gravi dell'ipocondria, le quali si sono tutte risolte da sole con l'interruzione delle terapie.

Come dicevo sopra, ne riparlerò col mio psichiatra. Comunque lo scopo del consulto non era di ricevere rassicurazioni, ma rileggendo capisco perché la mia domanda sia stata interpretata così.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
"mi dicevano di farmi passare queste paure irrazionali "

Già questa per esempio è una rassicurazione, mentre l'indicazione di "farsele passare" non so cosa voglia dire.

Il suo scopo era sì quello di chiedere rassicurazioni, non ne è consapevole evidentemente. Ha scritto:

"Il punto centrale è se sia possibile avere questo tipo di cambiamenti fisici per l'ipocondria."

Questa come la chiama ? Voleva sapere se l'ipocondria dà la secchezza o deve pensare a una malattia come la Sjogren. E questa non sarebbe rassicurazione ?
Parla dell'ipocondria come se potesse imitare altre malattie dando gli stessi sintomi...è fuori strada. Le ho detto cosa è il sintomo: quello che Lei riferisce.

Quindi, che l'unica soluzione del suo psichiatra sia dirle di star tranquillo e di farselo passare mi pare un po' strano. Se è così, chieda allora un secondo parere.

Dr.Matteo Pacini
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Se chiamare le mie paure irrazionali è un tentativo di rassicurarmi, non ha mai sortito l'effetto desiderato. Nemmeno io so cosa significhi "farmele passare".

L'idea non era "in caso di risposta positiva, mi tranquillizzo; in caso di risposta negativa, mi preoccupo ed è Sjogren". Intendevo solo ciò che ho chiesto, per sapere nel caso dovesse continuare la secchezza se avesse senso rivolgersi al mio psichiatra prima del mio oculista. Se non mi crede non la biasimo, però questo è. Se pure così è rassicurazione, non so che dire se non che faccio fatica a vederla come tale dato che non mi tranquillizzerebbe nessuna delle due risposte. Ma mi fido.

Non sono sicuro di seguirla riguardo al discorso sui sintomi, non ho più utilizzato la parola dopo la sua prima correzione. Cos'è che sto chiamando sintomo?

Probabilmente è una buona idea chiedere anche un secondo parere. Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Ovvio, se bastasse dire a se stessi che una cosa è assurda per cacciare un'ossessione, non sarebbe un'ossessione. E comunque tecnicamente parlando, non funziona contro le ossessioni anche perché non propongono contenuti assurdi, soltanto abbassano la capacità di farsi andar bene un'approssimazione, come è normale.

Non c'entra non crederla, se dice così perde di vista il problema. I comportamenti sono quelli, chiede cosa deve fare per ottenere una risposta rassicurante, se possibile.

Il sintomo è ciò che uno dichiara. Se io dico "mi sento gli occhi secchi", il sintomo non è "secchezza oculare", quello sarebbe un segno che è stato misurato ed escluso. Il sintomo è "dire di sentirsi gli occhi secchi". neanche "sentirsi gli occhi secchi", perchè come uno si senta non si può sapere, rimane una cosa completamente inconoscibile, l'altro può solo osservare i segni e raccogliere i sintomi, che sono automaticamente defiiniti come "dichiarazioni", non come entità soggettive che il medico "vede" in assenza di segni. Si può immaginare cosa voglia dire sentirsi gli occhi secchi, il medico, ma non può sapere cosa sente Lei. Di sicuro c'è che lo dice. Se si dà per scontat che il paziente "senta gli occhi secchi", quello è un sintomo, ma in definitiva non si può mai dire, e questo si impara quando subentrano disturbi caratterizzati da una preocupazione, perché chi è preoccupato tende a riferire dei possibili "sintomi" perché vuole sapere se sono cose di cui preoccuparsi o meno, e non riferisce la preoccupazione, ma l'oggetto della preoccupazione come se ci fosse, e se l'altro dovesse in qualche modo veificarlo. E distinguere questo dall'effettiva sussistenza di un "sentire" è impossibile, quel che guida sono i comportamenti.

Un secondo parere lo chiederei perché il consiglio di farsi passare le paure mi pare abbastanza agghiacciante.

Dr.Matteo Pacini
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