Ansia invalidante dettata dagli imprevisti
Gentili Dottori, sono una studentessa di 23 anni.
Sempre stata bravissima a scuola (uscita con il massimo sia dalle medie che dalle superiori) e attualmente iscritta ad una facoltà impegnativa con ottimi profitti.
Apparentemente sono infallibile.
Il problema è che non appena accade un imprevisto di qualsiasi natura non riesco a controllarmi, inizio ad entrare nel panico, piangere, urlare, avere tachicardia, sento un'energia assurda che mi spinge a gettare le cose con forza o a stringermi forte le braccia, le gambe, talora mordermi.
Questo anche per le cose più stupide (ad es, al ritorno dall'Erasmus non riuscivo a chiudere la valigia da imbarcare e sono impazzita), se per caso sono cose più serie non ne parliamo (ad es, andare ad un esame impreparata, accorgermi di aver scritto una parola sbagliata in una tesina consegnata, rifiuto ad una mia candidatura).
Tendo a drammatizzare, pensare sempre al peggio (ad es, se non passo quest'esame andrò fuoricorso -> perderò la possibilità di iscrivermi a dei bandi -> non mi abiliterò -> sarò povera -> non potrò avere figli e mi sentirò fallita) e questo mi porta a non vedere una via d'uscita e passare giorni interi a disperarmi, piangere.
Ho notato che questi sintomi sono peggiorati da quando mio padre ha avuto una malattia l'anno scorso: è come se questo episodio mi avesse fatto capire che non potevo avere il controllo su qualsiasi cosa e ciò mi ha fatto piombare nello sconforto.
Questi "attacchi" causati dagli imprevisti oltre che farmi stare male si ripercuotono sulla mia famiglia e sul mio ragazzo, che non sanno come gestirli e la cosa li frustra.
Peraltro, quando si presentano, diventano un pensiero fisso che mi impedisce di concentrarmi su qualsiasi altra cosa e mi portano allo stremo.
Stanno diventando fuori controllo al punto da convincermi di cose impossibili (ad es, di essere incinta senza aver avuto rapporti, ad esempio per contatto con la tavoletta del WC).
Sono già in cura da una psicologa da 3 anni, inizialmente per un'ansia solo legata all'università e ora per tutto il resto, ma ciò che mi preoccupa è che la situazione mi sembra stia peggiorando, dopo aver tratto un inziale grande beneficio dalla terapia.
Dunque vorrei sapere se secondo voi io debba consultare uno psichiatra per capire se il mio caso necessiti di una cura farmacologica o di un intervento più incisivo.
Sempre stata bravissima a scuola (uscita con il massimo sia dalle medie che dalle superiori) e attualmente iscritta ad una facoltà impegnativa con ottimi profitti.
Apparentemente sono infallibile.
Il problema è che non appena accade un imprevisto di qualsiasi natura non riesco a controllarmi, inizio ad entrare nel panico, piangere, urlare, avere tachicardia, sento un'energia assurda che mi spinge a gettare le cose con forza o a stringermi forte le braccia, le gambe, talora mordermi.
Questo anche per le cose più stupide (ad es, al ritorno dall'Erasmus non riuscivo a chiudere la valigia da imbarcare e sono impazzita), se per caso sono cose più serie non ne parliamo (ad es, andare ad un esame impreparata, accorgermi di aver scritto una parola sbagliata in una tesina consegnata, rifiuto ad una mia candidatura).
Tendo a drammatizzare, pensare sempre al peggio (ad es, se non passo quest'esame andrò fuoricorso -> perderò la possibilità di iscrivermi a dei bandi -> non mi abiliterò -> sarò povera -> non potrò avere figli e mi sentirò fallita) e questo mi porta a non vedere una via d'uscita e passare giorni interi a disperarmi, piangere.
Ho notato che questi sintomi sono peggiorati da quando mio padre ha avuto una malattia l'anno scorso: è come se questo episodio mi avesse fatto capire che non potevo avere il controllo su qualsiasi cosa e ciò mi ha fatto piombare nello sconforto.
Questi "attacchi" causati dagli imprevisti oltre che farmi stare male si ripercuotono sulla mia famiglia e sul mio ragazzo, che non sanno come gestirli e la cosa li frustra.
Peraltro, quando si presentano, diventano un pensiero fisso che mi impedisce di concentrarmi su qualsiasi altra cosa e mi portano allo stremo.
Stanno diventando fuori controllo al punto da convincermi di cose impossibili (ad es, di essere incinta senza aver avuto rapporti, ad esempio per contatto con la tavoletta del WC).
Sono già in cura da una psicologa da 3 anni, inizialmente per un'ansia solo legata all'università e ora per tutto il resto, ma ciò che mi preoccupa è che la situazione mi sembra stia peggiorando, dopo aver tratto un inziale grande beneficio dalla terapia.
Dunque vorrei sapere se secondo voi io debba consultare uno psichiatra per capire se il mio caso necessiti di una cura farmacologica o di un intervento più incisivo.
Gentilissima,
I sintomi che descrivi sembrerebbero indicare la presenza di un quadro ansioso-depressivo con pensieri emergenti di natura ossessiva, probabilmente aggravati dallo stress delle vicissitudini personali e familiari.
E' molto significativo il passaggio in cui scrivi: "...Peraltro, quando si presentano, diventano un pensiero fisso che mi impedisce di concentrarmi su qualsiasi altra cosa e mi portano allo stremo.
Stanno diventando fuori controllo al punto da convincermi di cose impossibili (ad es, di essere incinta senza aver avuto rapporti, ad esempio per contatto con la tavoletta del WC)".
Ciò che descrivi sembra essere indicativo di una ideazione ossessiva che sta progressivamente diventando più invalidante, e per mia esperienza è importante trattare tali condizioni il prima possibile da un punto di vista farmacologico, perchè la psicoterapia non è sufficiente (come stai sperimentando in prima persona) per gestire una sintomatologia che sembra essere degna di nota e molto invalidante.
Il mio consiglio è di effettuare una valutazione accurata con uno specialista nei disturbi dell'umore e nell'ideazione ossessiva, al fine di inquadrare al meglio i sintomi attraverso una visita psichiatrica diretta, così da poter agire il prima possibile nella gestione di tali sintomi, per evitare che possano peggiorare.
Resto a disposizione in caso di necessità, cari saluti
I sintomi che descrivi sembrerebbero indicare la presenza di un quadro ansioso-depressivo con pensieri emergenti di natura ossessiva, probabilmente aggravati dallo stress delle vicissitudini personali e familiari.
E' molto significativo il passaggio in cui scrivi: "...Peraltro, quando si presentano, diventano un pensiero fisso che mi impedisce di concentrarmi su qualsiasi altra cosa e mi portano allo stremo.
Stanno diventando fuori controllo al punto da convincermi di cose impossibili (ad es, di essere incinta senza aver avuto rapporti, ad esempio per contatto con la tavoletta del WC)".
Ciò che descrivi sembra essere indicativo di una ideazione ossessiva che sta progressivamente diventando più invalidante, e per mia esperienza è importante trattare tali condizioni il prima possibile da un punto di vista farmacologico, perchè la psicoterapia non è sufficiente (come stai sperimentando in prima persona) per gestire una sintomatologia che sembra essere degna di nota e molto invalidante.
Il mio consiglio è di effettuare una valutazione accurata con uno specialista nei disturbi dell'umore e nell'ideazione ossessiva, al fine di inquadrare al meglio i sintomi attraverso una visita psichiatrica diretta, così da poter agire il prima possibile nella gestione di tali sintomi, per evitare che possano peggiorare.
Resto a disposizione in caso di necessità, cari saluti
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506
https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?
Gentile utente,
Sta descrivendo delle sensazioni legate alla sua sofferenza psicologica che risultano in peggioramento, nonostante il percorso che riferisce. Per questo motivo è opportuna una valutazione psichiatrica diretta.
La visita psichiatrica può integrare con la farmacoterapia il suo percorso.
La diagnosi con visita diretta può chiarire se è presente un disturbo d'ansia generalizzato oppure un disturbo dell’umore od anche tratti di disregolazione emotiva che possono essere correlati ad altri quadri clinici.
Uno specialista sarà in grado di giungere ad un inquadramento più completo e potrà ricevere un trattamento efficace.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti.
Sta descrivendo delle sensazioni legate alla sua sofferenza psicologica che risultano in peggioramento, nonostante il percorso che riferisce. Per questo motivo è opportuna una valutazione psichiatrica diretta.
La visita psichiatrica può integrare con la farmacoterapia il suo percorso.
La diagnosi con visita diretta può chiarire se è presente un disturbo d'ansia generalizzato oppure un disturbo dell’umore od anche tratti di disregolazione emotiva che possono essere correlati ad altri quadri clinici.
Uno specialista sarà in grado di giungere ad un inquadramento più completo e potrà ricevere un trattamento efficace.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti.
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 192 visite dal 20/06/2025.
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