Sclerosi multipla e grave instabilità emotiva ciclica, legata anche al ciclo mestruale

Buongiorno,
scrivo per mia moglie, 31 anni, affetta da sclerosi multipla diagnosticata circa 8 anni fa, e da sempre (sin dall’adolescenza) con diagnosi di disturbo d’ansia e depressione maggiore a cicli alterni.


Negli ultimi mesi, purtroppo, l’aspetto psichiatrico è quello che le sta creando più sofferenza, tanto da compromettere la qualità della vita quotidiana.
È in cura presso un noto psichiatra a Milano.
La terapia attuale è la seguente:

Mattina:
Efexor 150 mg (1 compressa)
Efexor 150 mg (1 compressa) (ulteriore 37, 5 mg durante il periodo mestruale)
EN 1 mg (1 compressa)

Pomeriggio:
Cymbalta 60 mg (1 compressa)
EN 1 mg (1 compressa)

Sera (prima di coricarsi):
EN 1 mg (1 compressa + mezza)
Circadin 2 mg (1 compressa)

Al bisogno, in caso di ansia acuta, assume EN 1 mg (1 compressa).


Il problema è che da circa 4 mesi non riesce a trovare una stabilità.
Dopo l’ultimo consulto con lo specialista, avvenuto a marzo, c’era stata una lieve ripresa, ma oggi è nuovamente in una fase molto difficile, con forti crisi d’ansia quotidiane da oltre 10 giorni, al punto da non riuscire a svolgere nemmeno attività basilari.


Il medico curante ritiene di non aumentare ulteriormente le benzodiazepine (EN), per non rischiare un’inefficacia o una dipendenza, ma la situazione è diventata logorante.


Un altro aspetto molto impattante è la difficoltà nel riposo: nonostante l’assunzione serale di EN e Circadin, fatica ad addormentarsi e soprattutto a mantenere un sonno continuativo e rigenerante.
Spesso si sveglia nel cuore della notte con pensieri intrusivi o crisi d’ansia.
Questo sonno disturbato contribuisce a un senso costante di spossatezza e amplifica la fragilità emotiva durante il giorno.


In particolare, durante il ciclo mestruale la condizione psicologica peggiora drasticamente: torna un’ansia intensa, crisi di pianto frequenti, e forti reazioni emotive anche solo al pensiero del passato, del presente o del futuro.
In quei giorni è come se tutti i piccoli miglioramenti accumulati venissero azzerati, per poi dover ripartire da capo con molta fatica.


Superato il ciclo, riesce a risollevarsi lievemente, ma al ciclo successivo ricade di nuovo in uno stato peggiore, in un loop continuo e stremante.
Questa instabilità la sta provando molto, fisicamente e psicologicamente.


Negli ultimi anni ha cambiato tre psichiatri diversi, ma la terapia è rimasta pressoché invariata (sempre basata su Efexor).
Unica modifica: il passaggio da Lexotan a EN.
Quest’ultimo, però, sembra oggi meno efficace di un tempo.


Sta valutando di iniziare psicoterapia tramite AISM, è già in lista d’attesa a partire per settembre, ma nel frattempo cercavamo un parere ulteriore, soprattutto per capire se questa grave oscillazione umorale legata al ciclo mestruale può essere affrontata in diversamente.


Grazie in anticipo per l’attenzione e per il lavoro che svolgete.
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
In teoria se con questi dosaggi di antidepressivi la sintomatologia si ripresenta anche in modo periodico, la valutazione nell’utilizzo di altre classi farmacologiche può essere utile per cercare di mantenere l’andamento della terapia stabile nel corso del tempo ed in particolare quando giungono i fenomeni descritti con il ciclo.

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