Gestione ansia per viaggio

Gentilissimi,
cerco di esporre il mio quadro per un parere.
Soffro da quando avevo 18/19 anni di ansia generalizzata.
Ho fatto diverse sedute da psicologiche in questi anni e curato da uno pschiatra molto bravo della mia zona.
La sua diagnosi è sempre stata ansia generalizzata con fobia sociale.
Nessuna depressione o malattolie "maggiori".
La mia ansia si limita a una componente estremamente ipocondriaca (con relativi continui esami al cuore, analisi, visite dermatologiche, ecogradie varie ecc) e a determinate situazioni che nom riesco a superare da anni.
Ad esempio entrare in posti estremaente grandi o dove "le vie di fuga" sono lontane o dove "mi sento in trappola (come centri commerciali, aeroporti, grossi supermercati, metropolitane, banche, gioiellerie, ascensori ecc).
O paradossalmente anche in semplici negozi o luoghi dove ci sono le porte automatiche perchè ho paura che poi non si aprano. O anche in città grandi dove magari si passeggia in centro è c'è molto caos. La mia paura è sempre la stessa in queste situazioni: che possa sentirmi male e svenire. In queste situazioni sento spilli ai piedi, qualche vertigine, tachicardia.. insomma i soliti sintomi di attacco e fuga irrazionali.
Nonostante ciò sono un professionista, mi sono laureato, realizzato al lavoro, ho una compagna splendida... insomma una vita normale.. ma ho sempre fatto tanta fatica a fare determinate cose.
Ad oggi sono in cura con Ciprlaex 10mg (da 10 anni) e xanax al bisogno (in questo periodo ne prendo 0, 25 mattina e sera).
Non prendo l'aereo da 6 anni (prima di allora ho fatto diversi viaggi ma sempre vivendomi malissimo l'aeroporto).
In questi anni ho sempre fatto viaggi in Italia in macchina perchè mi faceva sentire sicuro evitando appunto gli aeroporti.
Ora dovrei riprenderlo tra 1 settimana ed ho il terrore di bloccarmi.
Mi è capitato qualche mese fa di andare in trasferta per lavoro e ho avuto un crisi di panico fortissima e non sapevo come tornare indietro... in treno... poi mi sono imbottito di xanax e sono tornato ma è stata l'esperienza peggiore della mia vita.
La mia paura è che se mi dovessi "bloccare" come faccio?
Sono a 3 ore di aereo e non è come prendere un treno.
Il mio psichiatra mi dice di andare e al massimo prendere 1 o 2 compresse in più di xanax da 0, 25 al bisogno.
La mia compagna pure dice di farlo che non è possibile più privarsi di queste cose belle, ma io ho il terrore.
Gia sto pensando all'aeroporto, ai controlli di sicurezza, a li che starò lontano da casa, non avendo la macchina dovrò prendere autobus e stare in mezzo alla gente... insomma una tortura... magari poi mi divertirò... ma se poi mi blocco li e vado in crisi come torno?
Secondo voi aumentando lo xanax in quei giorni dovrei farcela?

Grazie molte a chi risponderà.
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Il cipralex non è neanche a dose piena, e non è l'unica terapia esistente. Non mi sembra che le stia dando un effetto soddisfacente, ma c'è un motivo per cui è mantenuto così ?

Dr.Matteo Pacini
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Intanto c’è da considerare che la teoria antidepressiva, effettivamente curativa per il suo disturbo, è stata mantenuta a dosaggio troppo basso.

Ciò ha tolto i sintomi evidenti ma non quelli che si manifestano ora di ansia anticipatoria e preoccupazione, che avrebbe dovuto anche imparare a gestire con la psicoterapia oltre alla terapia farmacologica a dosaggio.

Siccome utilizza xanax da tempo, un aumento momentaneo potrebbe non garantire un effetto come quello che desidera.
Del resto, personalmente non suggerirei un approccio di questo genere.

Ad una settimana dal viaggio, sarebbe il caso di rivedere ora la terapia per fare aggiunte che possano aiutarla a gestire l’ansia in modo appropriato per poi intervenire in modo deciso su ciò che non è stato ancora trattato dopo tutto questo tempo.

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Gentilissimi,
intanto grazie per la velocità nella risposta.

Il Cipralex lo avevamo provato ad alzare a 15mg ma non era cambiato nulla. Lo psichiatra che mi segue dice "il bastone gradualmente va tolto"...solo che quando scendevamo a 5 gocce avevo un effetto rebound fortissimo...cioè mi tornava ansia, tutti i pensieri di malattie ecc e magari anche andare al piccolo alimentari sotto casa diventava un priblema.
Ora io svolgo una vita "normale" è solo in quelle situazioni che vado in panico..e infatti tendo ad evitarle (aeroporti, centri commerciali ecc).
Il discorso è: ammesso che io alzi sin da subitobo la terapia, c'è il rischio che io li dia di matto e mi venga un fortissimo attacco di panico che mi impedisca di tornare? Perchè l'irlanda non è dietro casa e solo in aereo si puo tornare...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
La terapia farmacologica non è un bastone da togliere.

Va considerato che la terapia deve avere un effetto che porti ad un miglioramento globale dei sintomi.

Portata a 15 poi doveva avere un ulteriore aumento e se non andava bene si cambiava con altro.

Se ci si accontenta di risultati parziali si dà al paziente una vita non piena ed ora il risultato è che, non solo si è limitato a fare cose, ma ora si trova nuovamente in una situazione non piacevole.

Tutto per ideologie non condivisibili del suo curante.

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Grazie molte per la risposta.
Approfitto della sua gentilezza per farle 2 domande:

1) lei quindi proverebbe a aumentarlo alla dose massima di 20mg il cipralex per vedere come va?
2) io non mi sento per nulla sicuro di fare questo viaggio. Mi piacerebbe andare ma allo stesso tempo ho il terrore. Lei pensa che aumentanzo lo xanax posso mettermi alla prova o sarebbe il caso di rimandare il viaggio e aggiustare prima la cura?
Le ripeto la mia paura è che mi possa bloccare li in aeroporto o in aereo li non saprei come tornare in Italia e gestirla.

Grazie infinite
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
In questo momento i tempi per fare le variazioni che richiede sono piuttosto stretti.


Andrebbe valutata l’introduzione di qualche prodotto o farmaco per poter consentire il viaggio e poi rivedere tutta la situazione al rientro.

Il problema primario è che vive il tutto come una prova da fare, come se fosse una dimostrazione da dover dare invece di pensare solo che sta facendo un viaggio per una vacanza.

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Buongiorno Dottore,
si avevo immaginato che i tempi fosseri troppo ristretti ler alzare il Cipralex che oltretutto i primi giorni finchè non si assesta paradossalmente da l'effetto opposto.

Bhe si è chiaro che questa vacanza la vivrei come una "prova di forza" altrimenti il problema non ci sarebbe.

Ciò detto la mia domanda è più per capire se secondo lei dovrei provare ad andare (con i rischi che le dicevo diche potrei bloccarmi e vivere tutto con terrore) oppure essendo un posto non dietro l'angolo aggiustare prima la cura e rimandare.
Attendo sue e grazie ancora per la disponibilità.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Non posso essere io a scegliere per lei.

Però pensare di doversi mettere alla prova è l’errore che si fa per dimostrare cose a se stessi, mentre in verità non deve dimostrare proprio nulla.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Dunque, da una parte si prova ad alzare la dose del cipralex (non si capisce perché limitatamente a 15 mg) e dall'altra si teorizza che è un "bastone da togliere". Allora è da togliere o da rinforzare ?
Mi pare ci sia un po' di confusione.

Comunque non è un bastone. E se lo fosse, e uno ci si sta appoggiando zoppicando comunque, quale sarebbe l'aspettativa ?

Ci sono altre opzioni, non si capisce perché ci si fermi su un risultato sicuramente non soddisfacente, in base ai sintomi che cita, e perché il tutto debba limitarsi a manovre di aumento di dosaggio (neanche fino al massimo) solo del cipralex. Temo che ci sia un'impostazione "ideologica" sul ruolo di questa terapia che non corrisponde al ruolo che invece può avere.

Dr.Matteo Pacini
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Salve Dott. Pacini,
si chiaro ho capito quello che intende dire.
Sicuramente dovrò rivedere allora la cura con il mio curante (se cipralex o altro)e i dosaggi (per il lungo periodo).
Come avete giustamente detto devo vivere in pieno le cose e non "sopravvivere".

Il problema resta nel breve periodo, cioè tra 1 settimana che ho paura di partire perchè il pensiero dell'aeroporto, il volo, i controlli di sicurezza, lo stare lontano da casa in mezzo a folle e gente nel centro città ecc mi terrorizzano, quindi non so se provare cmq ad andare (è una vacanza che mi piacerebbe fare) o rinunciare per evitare poi di stare male/non poter rientrare e impostare meglio la cura e andare quando staro meglio.
Lei che dice? È rischioso andare o dovrei provare tipo terapia d'urto?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Nel panico sono inutili terapie di forzatura. L'esposizione va fatta quando c'è una preparazione che alza la suscettibilità al panico, e questo solitamente lo si fa per via farmacologica.

Dr.Matteo Pacini
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Tutto chiaro.
Vediamo se me la sento sotto data di partenza e vedrò di sistemare la cura.
Intanto vi ringrazio per i consigli e la gentilezza.
Buona serata
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