Apriprazolo: opinioni, effetti collaterali e dubbi di una paziente.

Buongiorno.

Vi racconto brevemente di me, perché non ho una diagnosi da condividere.


Sono stata in terapia diverse volte nella vita (bulimia-anoressia, attacchi di panico, abuso di alcol), e lo sono ancora adesso.

Non ho mai preso medicinali, né per la bulimia, né per gli attacchi di panico.
la terapia è sempre stata sufficiente a risolvere il sintomo acuto.

La terapia, poi, ha avuto un ottimo effetto, rendendomi consapevole e aiutandomi a reagire meglio all'incapacità di vivere che ho sempre sentito.


Adesso, ho una famiglia, un compagno che amo e una figlia meravigliosa di 7 anni.
Dovrei stare bene.
Invece, ciclicamente, ho crisi depressive, condite da abuso di alcol, che mi rovinano.

La mia psicoterapeuta mi ha consigliato più volte di chiedere un consulto psichiatrico.
Ho sempre rifiutato, perché ho paura degli psicofarmaci, per la mia tendenza alle dipendenze, perché ho visto troppe persone ridursi a larve e per gli effetti collaterali.


Questa volta ho accettato.
L'incontro è stato emotivamente molto forte, per me.
Ora.
Il dottore mi ha detto di iniziare a prendere Apipripazolo - 5mg, una volta al giorno.
Inizialmente mi sono sentita sollevata.
Poi, ho fatto un po' di ricerche per capire di cosa si trattasse, e mi è venuto il terrore.
Ho letto esperienze di altri e mi sono spaventata.
Non voglio ingrassare (sarebbe un problema serio, per me, ex bulimica).
Non voglio rischiare di distaccarmi dalla realtà o essere apatica (ho una bambina di 7 anni che ha bisogno di me!).
Non voglio essere meno performante al lavoro (ho aperto partita IVA da 2 anni, sto ancora costruendo il mio percorso, non posso rischiare di mollare tutto adesso).


Vorrei avere un parere da parte di esperti sulla scelta di questo farmaco per me e su cosa dicono gli studi sugli effetti collaterali.
So che dovrei fidarmi del medico, e mi fido.
L'ho trovato molto serio.
Ma la preoccupazione è legittima, dato che ho anche il diabete di tipo 1 da 40 anni e devo tenere a bada tanti e tanti fattori per stare a mio agio con me stessa e con la vita.

Il gioco vale la candela?


Vi ringrazio molto per la vostra disponibilità.
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
L'aripiprazolo è un antipsicotico atipico usato anche per trattare alcuni sintomi depressivi se non rispondono ad altri trattamenti.

Comunemente può dare nausea, insonnia, ansia, vertigini, mal di testa, aumento dell'appetito e, potenzialmente, aumento di peso. L'aumento di peso è una preoccupazione nota, ma non tutti lo sperimentano e può essere gestito.


È importante monitorare attentamente il peso e discuterne con il medico.
l'apatia è possibile ma non comune a basse dosi.

È fondamentale comunicare al medico eventuali cambiamenti nell'umore o nell'energia.


L'aripiprazolo può influenzare la glicemia, richiedendo un monitoraggio attento in pazienti diabetici.

La dose iniziale di 5mg è bassa e solitamente ben tollerata. Il rischio di effetti collaterali gravi è basso a questa dose.

È cruciale una comunicazione aperta con il medico riguardo a qualsiasi effetto indesiderato.

La decisione di iniziare un farmaco è personale. Il gioco potrebbe valere la candela se i benefici attesi superano i rischi percepiti e potenziali, soprattutto considerando la possibilità di monitorare attentamente gli effetti collaterali e discuterne con il medico.

Resto a disposizione in caso di necessità, un caro saluto

https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
La ringrazio molto per la risposta così rapida, Dottore.
Io mi chiedo due cose, fondamentalmente.

La prima, non avendo mai preso medicinali, nemmeno in fasi acute di disturbi come la bulimia o gli attacchi di panico, perché prendere questo medicinale, che mi sembra sia specifico per altri disturbi.

La seconda, se è davvero necessario che io prenda medicinali.

Io so molto bene di non essere totalmente sana, mentalmente.
Ho fatto tanta terapia e so anche i motivi della mia differenza dalle altre persone, ma purtroppo, pur con l'estrema consapevolezza, a volte la depressione prende il sopravvento. Mi sembra di essere guidata da forze esterne a me che mi sotterrano.
Ho un problema di compulsività con l'alcol. Bevo solo birra e non mi ubriaco, ma ne bevo troppa, per me. Mia figlia e mio marito, per esempio, non si accorgono nemmeno se ho bevuto oppure no, perché non arrivo a livelli preoccupanti.
Io so che è un problema perché, ciclicamente, bevo quotidianamente e di nascosto, e in questo riconosco lo stesso meccanismo della bulimia: ficcare dentro e abbuffarmi.
Questo, insieme ai pensieri depressivi, mi distrugge.
Anche qui, sono però capace di gestire le mie reazioni per proteggere mia figlia.
Non voglio che cresca con una madre depressa.

Certo. Sono io che ho richiesto il consulto psichiatrico perché sono stanca. È troppo tempo che convivo con problemi. Vorrei solo vivere serena.
Ma, viste le controindicazioni, non so se prendere l'Apriprazolo sia la scelta giusta o se potrebbe finire di affossarmi.
Devo fidarmi del dottore, lo so. Ma forse non si è reso conto di quanto sia importante, per me, mantenere un peso decente (non sono magrissima, ma sto attenta al peso, ovviamente) ed essere lucida, per mia figlia e per il mio lavoro.
Segnala un abuso allo Staff
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
La scelta di trattamento e la motivazione dello stesso dipende da chi la visita.

E' logico che rilevata una condizione patologica si stabilisce una terapia che la riduca ed agisca su di essa in modo funzionale.

Le problematiche che riporta necessitano di una terapia farmacologica e con essa stabilire eventualmente come agire sugli effetti collaterali , qualora si presentino, con le strategie più appropriate

https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
La ringrazio ancora.

Credo che il problema principale sia che mi sento sdoppiata. Mi spiego. Io vivo normalmente. Dall'esterno, sembro una persona normale, come tutte le altre. Lavoro, gioisco e mi lamento, sono una brava mamma, sono affidabile, attenta, studio, leggo, sono stata una danzatrice, sono una fiera nerd... Quindi una parte di me non accetta di dover prendere medicinali.
Eppure qualcosa dentro di me non va.

Pur con tanta terapia, sono migliorata, non mi anniento più nel dolore, come prima. Ma qualcosa non funziona bene. Per me, cresciuta così, è la normalità. Ma evidentemente non lo è.
Il dottore è rimasto stupito che non avessi mai preso medicinali. Forse perché avrei dovuto prenderli prima? Non lo so.

So che mi fido molto della mia psicoterapeuta, e mi sono fidata e sentita accolta dallo psichiatra.

Ho iniziato oggi la cura con Aripripazolo. Mi auguro solo di non avere ulteriori problemi, che non so se avrei la forza di affrontare.

La ringrazio molto per la sua disponibilità.
Segnala un abuso allo Staff
DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare

I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.

Leggi tutto

Consulti simili su dca: disturbi del comportamento alimentare

Consulti su terapie e farmaci

Altri consulti in psichiatria