La sensazione di aver sempre finto di stare male

Gentili Dottori,
cercherò di esprimermi nel miglior modo possibile anche se temo sia alquanto complesso spiegare cosa provo.


Da quando sono piccola ho sempre avuto una sensazione di costante disagio, che è costantemente aumentata negli anni, e che da circa 4 anni si è unita a una fortissima ansia e un notevole abbassamento del tono dell'umore.

Premetto che seguo una psicoterapia da quasi tre anni e una terapia con psichiatra da 6 mesi.
Sono stati percorsi lunghi e di certo non sono mai andati come avrei voluto.
Ho raggiunto minuscoli miglioramenti, spesso brevi ed effimeri.
Ma soprattutto, la cosa che più ha abbattuto ogni speranza è stata scoprirmi resistente a cinque diversi antidepressivi.
Grazie a un ansiolitico, tuttavia devo ammettere di aver ridotto notevolmente la mia ansia, senza mai privarmene del tutto.
Così arriva una domanda, che insistentemente mi tormenta da giorni e che mi vergogno enormemente di dire ad alta voce.
Ovvero: e se io non stessi male?
Se mi fossi inventata questo "disagio" che in realtà non esiste?
Se fossi una persona in perfetta salute, una persona serena e mi stessi semplicemente autoconvincendo di stare male?
Lo dico perché finora non ho mai provato una sensazione di benessere, che mi dica che la terapia che sto perseguendo stia funzionando.
E allora mi chiedo: forse in realtà la terapia sta funzionando?
Sono io che mi sto autoconvincendo di stare male?
Forse questa costante sensazione di vuoto, di apatia, è in realtà serenità?
Benessere?
E soprattutto si fa sempre più insistente la convinzione che fino ad ora io abbia ingannato tutti: me stessa, famiglia, amici, e persino la mia psicologa e la mia psichiatra, nel far credere loro che abbia problemi di salute mentale.


Me lo chiedo anche perché riesco a svolgere un buon numero di attività nella mia quotidianità.


Spero di essermi spiegata nel migliore dei modi, e vi chiedo scusa per la domanda bizzarra, ma purtroppo provo una certa vergogna nell'esprimere questa idea, in quanto se fosse vera, mi renderebbe una persona orribile.
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Quali terapie le sono state prescritte ed a quali dosaggi?

5 cambi in sei mesi sembrano un pò troppo repentini

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Iniziato con ezequa, ma ho avuto effetti collaterali molto forti e l'ho sospeso subito ( sempre sotto indicazione del medico). Poi zoloft da 25mg, poi fino a 100mg, per due mesi e mezzo (sospeso perché non ha dato alcun effetto positivo, solo forte intontimento e sonnolenza), mutabon 75 mg per una settimana (sospeso per tremori troppo forti), poi laroxyl per due mesi (da 30 mg, fino a 50mg) prima da solo (non mi ha dato risultati sull'umore), poi laroxyl (70mg) abbinato allo xanax (15 gocce) per quasi un mese ( nessun effetto significativo sull'umore, ma diminuzione dell'ansia).
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Quindi ha utilizzato solo due antidepressivi per tempi appropriati, gli altri invece sono stati interrotti subito.

Ciò non indica alcuna resistenza agli antidepressivi piuttosto pare che ci siano tentativi non supportati da una appropriatezza diagnostica con variazioni che cercano di ridurre più ciò che lei riporta come un sintomo (nonché ritiene che sia un effetto collaterale) più che tentare di agire sulla patologia in generale in modo mirato.

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La ringrazio molto per la risposta
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