Ansia-depressione-attacchi di panico
Il neurologo e successivamente lo psichiatra mi hanno definito un individuo affetto da depressione maggiore e ansia cronica.
I miei sintomi palpitazioni, dolori articolari da somatizzazione a tutti e 4 gli arti.
Tremore adrenalico.
La terapia che prima assumevo, che ho utilizzato per ben 6 anni era lo zoloft da 50 mg.
Oggi cambiando psichiatra mi è stato prescritto l anafranil da 10 mg la sera e 2 gocce la mattina e la sera di rivotril e continuare fino al mese prossimo con lo zoloft sempre da 50 mg (ma mi è stato comunicato che verrà tolto).
Domanda secondo voi è corretta la valutazione dello psichiatra?
Io ho parecchia paura degli effetti dell anafranil in quanto sembrerebbe pieno di effetti collaterali.
Chiedo delucidazioni se possibile.
Grazie e buona serara
La terapia con la sertralina era sottodosata. Questa è a bassa dose ma forse c'è un motivo rispetto alla diagnosi. In che cosa non la convince l'impostazione dello psichiatra ? A quali effetti si riferisce ? Viste le basse dosi, non vorrei che poi si ricorresse a basse dosi perché Lei esprime preoccupazioni circa gli effetti.
Dr.Matteo Pacini
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Davanti al mio medico non ho mai espresso dubbi circa la cura. Ognuno fa il proprio lavoro. La mia preoccupazione è che sono passato a un triciclo che, maledetto internet e bugiardino, provocherebbe forse più effetti collaterali.
Tutto qui.
Grazie della risposta
Iniziare con dosi basse è corretto, però ricordi che le dosi basse possono non essere efficaci, e l'impatto iniziale quando si ha paura è spesso confusivo.
Dr.Matteo Pacini
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La mia era una semplice domanda.
Sicuramente il suo collega ha dato questo dosaggio perché vede un quadro clinico che è adatto a questa posologia.
Ripeto io mi fido del mio medico, era una semplice domanda nel chiedere un parere altrui, partendo non prevenuto all'idea che il mio psichiatra stia sbagliando.
Buona giornata
Dr.Matteo Pacini
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Se lei non la ha, buon per lei :)!
La mia era solo una domanda nel chiedere se la nuova cura assegnatami sia "corretta".
Io la cura la faccio e non mi preoccupo, inizio a preoccuparmi se non sto bene e se continui soprattutto nel tempo a non notare miglioramenti.
In quel caso ne parlo in primis col mio medico e sara lui a dirmi cosa fare.
La preoccupazione è un sintomo, e quando si iniziano le cure si muove, a volte in maniera tale da ostacolare la loro prosecuzione. Anche il tipo di paura dipende dal disturbo.
Dr.Matteo Pacini
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Pertanto se c'è quella fetta di persone che può avere inizialmente preoccupazione che facciamo? non la si cura più?
Io appartengo a quella fetta di persone che vogliono conoscere, essere rassicurati. Ho sbagliato a non parlarne direttamente col mio psichiatra? Si forse ha ragione, ma ripeto che se per lei è sbagliato, me ne dispiace. Io avevo solo chiesto, gli effetti reali o meno dell anafranil.
In parte accade proprio così, non perché i medici non vogliano curare, ma perché diviene impossibile sulla base di una resistenza assoluta. Non è che "non si cura più", è che da sempre esiste questo problema. Anzi, prima non si curava proprio nessuno visto che non esistevano le medicine.
I "sintomi" sono ciò che la persona riferisce, reale è ciò che si misura. E' reale la misurazione del fatto che uno lo riferisce, e di questo va tenuto conto. Ma non dipende dal farmaco in sé nella maggioranza dei casi, ma dal disturbo sottostante con cui il farmaco interagisce.
"Io appartengo a quella fetta di persone che vogliono conoscere, essere rassicurati. " Forse non solo. Ma il fatto di essere rassicurati può diventare o già essere parte del problema, non è che la rassicurazione è un atto banale e umano che non si nega a nessuno perché fa sempre bene...a volte è un meccanismo che fa parte del disturbo e peggiora se assecondato, portando poi ad una interferenza con il da farsi.
Dr.Matteo Pacini
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Continuerò la terapia e la terrò aggiornato sui sintomi se lei desidera.
Io sono un ingegnere con un azienda e famiglia da sostenere. Glielo dico proprio per farle capire come non mi focalizzo sentendo i dolori che provo o ciò che avverto. A me interessa stare bene e basta.
A risentirla
A tutti interessa star bene. Se bastasse questo sarebbe semplice, e invece quando il cervello è coinvolto cambiano molte valutazioni. E' come se avesse per studiare qualcosa un microscopio deformante, o rovesciato.
La risposta l'ha avuta. Le scelte del medico stanno andando in una precisa direzione con un preciso limite, a cui probabilmente (perché per certo non lo so) il medico si adatta, ovvero cambiar tipo di farmaco e usare dosi minime per iniziare, prevedendo altrimenti una difficoltà di introduzione della cura.
Dr.Matteo Pacini
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Anzi capisco benissimo come sia complicato "azzeccare" la giusta cura, soprattutto se c'è un rifiuto o una non completa fiducia iniziale.
Le auguro una buona giornata
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