Non riesco più ad uscire di casa

Gentili dottori,
sono un ragazzo di 23 anni e, da circa un anno, soffro di attacchi di panico.
All’inizio gli episodi si manifestavano perlopiù sui mezzi pubblici: ogni mattina raggiungere l’Università era un’agonia, e iniziavo ad avvertire sintomi come capogiri, fiato corto, tachicardia e vuoto al petto, vertigini, de-realizzazione, paura estrema (sensazione di svenire) e poi una strana sensazione di scossa, come se stessi cadendo nel vuoto, sbandando.


Con il tempo, però, il raggio d’azione si è ampliato notevolemente: hanno iniziato a manifestarsi durante guida (in situazioni di traffico, agli incroci o quando devo fermarmi e ripartire) e nei luoghi sia aperti (come piazze particolarmente grandi, anche se vuote oppure luoghi un po’ affollati, estesi o meno che siano) che chiusi (supermercati, bar, classici negozi).

Durante la guida, ho notato che quando riesco finalmente a prendere il controllo di me stesso (e di conseguenza dell’auto), la mente mi riporta a una serie di flashback relativi a situazioni che mi allarmano tantissimo, come l’idea di dover imboccare l’autostrada o di prendere l’aereo, il che mi fa avvertire prima un vuoto al petto e dopo il susseguirsi dei sintomi sopracitati, sebbene c’è da dire che talvolta si presentano nuovi sintomi, come la recente de-realizzazione o rigidità al collo.


Gli attacchi si sono estesi praticamente a ogni contesto della vita ordinaria, fino a rendermi difficile uscire di casa: negli ultimi mesi, in particolare, ho notato una forte ipersensibilità: basta un piccolo stimolo fisico o emotivo per farmi precipitare in uno stato di allarme, anche banalmente guardare un mio vecchio video in cui mi affaccio al balcone di casa.


Ieri ho pensato di scaricare l’adrenalina provando a camminare circa mezz’ora, ma in primis la sola pianificazione ha dato luogo all’ansia anticipatoria.
Tuttavia, essendo io molto combattivo, ho affrontato la situazione e sono uscito, ma appena ho varcato la porta di casa ho avvertito l’ansia e la de-personalizzazione, confusione (come se non uscissi da mesi) riscontrando difficoltà anche nel camminare normalmente, tachicardia che mi ha portato a un dolore al petto, extrasistoli, capogiri e sensazione di svenire da un momento all’altro.
I sintomi mi colpivano, in particolar modo, durante gli attraversamenti pedonali (quando ero fermo in attesa di attraversare) e nel centro urbano/aree più trafficate: ho resistito mezz’ora, ma son dovuto rientrare con un vagone allo stomaco perché ho compreso che ormai basta solo varcare la porta di casa per stare male.
Una volta rientrato ho avvertito tutto il carico di adrenalina e le sensazioni non si sono attenuate quando mi sono poggiato sul letto, spesso necessitavo di alzarmi per stare leggermente meglio.
Tuttavia, in termini qualitativi, ho dormito un po’ meglio rispetto alle altre notti, dormendo 6 ore (al posto delle classiche 5 -> connotate da risvegli continui, soprattutto intorno alle 3).
Oggi vorrei fare attività, ma ho l’ansia