C'è margine di miglioramento?

Salve dottori, è passato qualche mese dal mio primo consulto.

Sono in cura per episodio depressivo (in 6 mesi che sono al csm non mi è stata mai scanditamente elargita una diagnosi, questo è il massimo che sono riuscito a carpire parlando con la psichiatra.
Faccio un spero breve recap del mio consulto precedente.
A inizio estate la prima psi mi somministrò 50 mg di fluvoxamina e 18 mg di latuda (come stabilizzatore, sue parole).
Le settimane passavano e non miglioravano e mi fu portato il latuda a 37 lasciando fluvox invariata, e gli esiti furono catastrofici, 3 4 ore dopo l'assunzione dei 37 ebbi un attacco di ansia e angoscia di magnitudo indescrivibile, era come se volessi fuoriuscire dal mio corpo per fuggire a quel malessere, tanto che per la prima volta in vita mia dovetti chiamare il 118. pochi giorni dopo la psi decise di togliermi tutto, dicendo che forse avevo un ''metabolismo particolare''.


Verso la prima metà di settembre ebbi una pesante ''ricaduta'' non so se è il termine corretto, e seguendo il consiglio datomi da un dottore di questa piattaforma decisi di cambiare psichiatra (sempre al csm), ritenendo la precedente decisamente non empatica, approssimativa e decisamente sbrigativa nelle sedute che se duravano poco piu di 5 min era grasso che colava.

Ora sono da 3 settimane e mezzo di fluvoxamina 150 mg (arrivandoci ovviamente, non partendo subito cosi, l'ho reiniziata se non sbaglio a 50 mg i primi di ottobre).
Devo riconscere che la situazione è un pò migliorata (1 mese e mezzo fa stavo 20 ore al giorno nel letto, non riuscivo proprio a muovermi), ora ho ripreso attività fisica seppur non con lo stesso entusiasmo di prima, ma sono preoccupato: sento una perenne sensazione difficile da descrivere: ho un perenne senso di ''estraniamento'', come spento dentro, non una dissociazione grave tale da non capire chi sono o dove mi trovi, ma mi sento disconnesso, fatico a fare le cose anche piu sciocche anche guardare una serie tv, come se avessi la mente ''stanca'', ''appannata'', come se il cervello implorasse di andare in stand by.

Questa sensazione inficia molto sul mio funzionamento, non avevo un lavoro neanche prima ma sono sicuro al 100% che in questo stato non potrei lavorare.
ormai è un pò che sono in cura con fluvoxamina 150 (circa 26 giorni), e rivedrò la psichiatra a dicembre, all'ultimo incontro pochi giorni fa ha deciso di non aumentare la dose e a rimanere qua.
pensate che nelle prossime settimane possano esserci ulteriori miglioramenti a parità di dosaggio?
Essendo che il dosaggio del farmaco è abbastanza congruo e lo tengo da un discreto lasso di tempo, il fatto che non stia ancora bene mi fa preoccupare, so che probabilmente è una domanda dettata dall'ansia e dal rimuginio e che sarebbe meglio lo chiedessi a chi mi segue, ma sto iniziando a pensare di avere problemi neurologici o non so cosa, come se potessi farci ancora qualcosa a riguardo.

Grazie e scusate per essere stato un pò prolisso
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Non è possibile fare una previsione futura sull'andamento della terapia, se presenta una sintomatologia nuova od invariata deve riferirlo al suo specialista.

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Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 688 38
I tempi nei quali si valuta l' efficacia di un antidepressivo sono 2-6 settimane. Questo può essere fatto valere in generale anche per gli aumenti di dosaggio, ovvio che si possono/devono prendere decisioni anche in questo intervallo di dosaggio. Detto questo, penso che lei possa tranquillamente rimanere con il dosaggio di 150 mg die di fluvoxamina al giorno ed attendere la rivalutazione al CSM a dicembre.

Dr Giovanni Portuesi

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