Depressione e alcol: possibile dipendenza in paziente anziana?
Buongiorno, chiedo un consulto per una mia parente stretta.
E' una signora di 66 anni che circa 8 anni fa si è recata da uno psichiatra, a causa di sintomi come voglia di non fare nulla, non rispondeva al telefono, ed aveva paura della strada (come lo definisce lei).
Lo psichiatra le ha diagnosticato la depressione maggiore e le ha impostato una terapia con Escitalopram 10mg e Trittico 75mg a rilascio prolungato entrambi da assumere la sera prima di andare a dormire.
Al successivo controllo lo psichiatra le aumenta l'Escitalopram da 1 compressa da 10mg a 2 compresse da 10mg la sera, lasciando il Trittico da 75mg.
Non ha più effettuato controlli dallo psichiatra ed ora si ritrova ad assumere da 8 anni circa, 20mg di Escitalopram la sera in totale e una compressa di Trittico da 75mg.
La signora, in passato, ha avuto episodi dove era ubriaca e/o per bere alcol ha fatto cose irresponsabili.
Nel presente lei non esce molto di casa, rimane prevalentemente a letto a guardare film e a giocare col telefono (quasi tutto il giorno a giocare col telefono), ovviamente a volte cucina lei e a volte il marito.
Il rapporto tra lei e il marito è un po' conflittuale e la signora quando esce di casa per comprare qualcosa, quasi sempre, torna con delle bottiglie di birra, che consuma la sera da sola e nasconde le bottiglie vuote.
Una volta che era fuori so di per certo che non ha comprato birre.
Pochi mesi fa è successo un episodio qualche giorno prima del suo compleanno.
La signora voleva preparare una torta e quindi compra tutto l'occorrente per farlo, tra cui una bottiglia di limoncello per bagnare il pan di spagna.
Durante la giornata la signora ha consumato qualche bottiglia di birra ma il culmine arriva la sera.
Quando la signora beve alcol si attiva e comincia a lavorare e a fare faccende domestiche in maniera accurata.
Era circa l'1 di notte quando la signora ad un certo punto ha un episodio di dispnea mai avuto prima (a mio avviso dovuto all'abuso di alcol che sopprime i centri respiratori), e poi vengo a scoprire che dopo aver bagnato il pan di spagna, il limoncello rimasto se le bevuto tutto.
Poi ha vomitato.
Mentre la signora era ubriaca di notte c'era il marito a farle compagnia, e la signora ha cominciato a piangere, a dire che è sola e che non ha amici.
Un altro episodio è stato il giorno prima del suo compleanno del 2024 dove la sera prima ha consumato probabilmente 7/8 bottiglie di birra (5 di sicuro).
Non so se definirla alcolista o no.
Una volta in frigo c'era della birra comprata dal marito ma lei non l'ha toccata per 1-2 giorni (magari ce l'aveva nascosta in camera altra comprata da lei, ma non credo).
La signora dice che beve una volta al mese e che non da fastidio a nessuno.
(la figlia afferma che se lei vivesse da sola berrebbe ogni giorno ma non lo fa perchè il marito non glielo permette).
Ora la signora lavora fuori città ma appena torna farà una visita psichiatrica e vediamo di risolvere un po' la cosa.
Si potrebbe definire alcolista?
E' una signora di 66 anni che circa 8 anni fa si è recata da uno psichiatra, a causa di sintomi come voglia di non fare nulla, non rispondeva al telefono, ed aveva paura della strada (come lo definisce lei).
Lo psichiatra le ha diagnosticato la depressione maggiore e le ha impostato una terapia con Escitalopram 10mg e Trittico 75mg a rilascio prolungato entrambi da assumere la sera prima di andare a dormire.
Al successivo controllo lo psichiatra le aumenta l'Escitalopram da 1 compressa da 10mg a 2 compresse da 10mg la sera, lasciando il Trittico da 75mg.
Non ha più effettuato controlli dallo psichiatra ed ora si ritrova ad assumere da 8 anni circa, 20mg di Escitalopram la sera in totale e una compressa di Trittico da 75mg.
La signora, in passato, ha avuto episodi dove era ubriaca e/o per bere alcol ha fatto cose irresponsabili.
Nel presente lei non esce molto di casa, rimane prevalentemente a letto a guardare film e a giocare col telefono (quasi tutto il giorno a giocare col telefono), ovviamente a volte cucina lei e a volte il marito.
Il rapporto tra lei e il marito è un po' conflittuale e la signora quando esce di casa per comprare qualcosa, quasi sempre, torna con delle bottiglie di birra, che consuma la sera da sola e nasconde le bottiglie vuote.
Una volta che era fuori so di per certo che non ha comprato birre.
Pochi mesi fa è successo un episodio qualche giorno prima del suo compleanno.
La signora voleva preparare una torta e quindi compra tutto l'occorrente per farlo, tra cui una bottiglia di limoncello per bagnare il pan di spagna.
Durante la giornata la signora ha consumato qualche bottiglia di birra ma il culmine arriva la sera.
Quando la signora beve alcol si attiva e comincia a lavorare e a fare faccende domestiche in maniera accurata.
Era circa l'1 di notte quando la signora ad un certo punto ha un episodio di dispnea mai avuto prima (a mio avviso dovuto all'abuso di alcol che sopprime i centri respiratori), e poi vengo a scoprire che dopo aver bagnato il pan di spagna, il limoncello rimasto se le bevuto tutto.
Poi ha vomitato.
Mentre la signora era ubriaca di notte c'era il marito a farle compagnia, e la signora ha cominciato a piangere, a dire che è sola e che non ha amici.
Un altro episodio è stato il giorno prima del suo compleanno del 2024 dove la sera prima ha consumato probabilmente 7/8 bottiglie di birra (5 di sicuro).
Non so se definirla alcolista o no.
Una volta in frigo c'era della birra comprata dal marito ma lei non l'ha toccata per 1-2 giorni (magari ce l'aveva nascosta in camera altra comprata da lei, ma non credo).
La signora dice che beve una volta al mese e che non da fastidio a nessuno.
(la figlia afferma che se lei vivesse da sola berrebbe ogni giorno ma non lo fa perchè il marito non glielo permette).
Ora la signora lavora fuori città ma appena torna farà una visita psichiatrica e vediamo di risolvere un po' la cosa.
Si potrebbe definire alcolista?
La definizione non ha molta importanza. Di sicuro è una persona che ha problemi con l'alcol, che non riesce a controllarsi e che nega l'evidenza, come succede molto spesso. Se farà una visita psichiatrica lo specialista dovrà valutare tra le altre cose se il consumo di alcol è secondario alla depressione, cioè è una forma di autoterapia, o è primitivo e la depressione è conseguente al consumo di alcol (ma questa ipotesi mi sembra meno probabile). In ogni caso la visita psichiatrica sarà il primo passo di un percorso lungo e faticoso per la paziente, che richiederà l'impegno costante e non giudicante dei familiari.
Franca Scapellato
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4 visite dal 20/12/2025.
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