Depressione maggiore in paziente "no responder"

Illustri professori.
Mi chiamo Domenico e cercherò di essere breve nella speranza di avere un consulto.
Dal 1991 in sequito ad una serie di attacchi di panico di una certa rilevanza ho cominciato a soffrire di questo disturbo a cui si è in seguito aggiunta depressione lieve e forte ansia generalizzata. Per più di un anno e mezzo curato solo con vitamina B12 vista l' amicizia con un primario cardiologo che riteneva facilmente risolvibile la problematica, ho sofferto così tanto che non auguro a nessuno quello che ho passato. Quindi, dovendo sostenere esami di laurea ed altri di tipo diverso e facendo del giornalismo, con lo stress e le malattie che mi stringevano la testa in una cappa di ferro, siamo passati dal neurologo e poi psichiatria (con consulti lunghi anche di tipo cognitivo comportamentale che niente hanno determinato nella sfera psichica).
Da allora, partendo da triciclici, passando per tutte le altre classi di farmaci, si è pensato di portare avanti 6 sedute di terapia elettroconvulsionante, praticate in Roma col consenso del mio psichiatra.
Risultati nessuno, nè positivi che negativi. Orbene, riprendo la terapia farmacologica con i più innovativi protocolli di potenziamento. Ma dopo essere stato sottoposto alla Hamilton ed al Minnesota, risulto affetto definitivamente da depressione maggiore e mi devo persuadere di essere uno fra quel 10/30 % di pazienti "no responder", ovvero che sono curabili con gli attuali farmaci.
Non c'è accanimento terapeutico, lo premetto, e passo allo storico Parmodalin che assumo da una settimana e che non mi ha dato nessun problema, per ora. La domanda che così pongo agli specialisti è: sono un depresso maggiore cronico no responder e la mia vita è una non-vita. Il parmodalin in monoterapia potrebbe essere una soluzione? E se no, a vostro giudizio, devo cominciare a pensare realmente di non avere più un futuro a 41 anni visto che è impossibile progettare qualcosa ed a mala pena riesco a fare lezione ai miei allievi ai quali con mille trucchi riesco a manifestare piccoli sorrisi (la memoria a breve termine sembra non volerne sapere più niente, fra l' altro). E' un fallimento della psichiatria oppure posso vivere di speranza in un mondo ed una realtà che mi passa innanzi ma che non mi vede più protagonista? In sostanza voi che fareste con un paziente come me?

Chiedo venia per la prolissità.

Ringrazio anticipatamente per un eventuale aiuto e risposta.

Cordialità

Domenico
[#1]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

una cura con vitamine per una patologia depressiva è quanto meno un palliativo (fortunatamente si è poi rivolto agli psichiatri!).

In tutti i casi il parmodalin è un ottimo farmaco che personalmente mi ha dato risultati in alcune situazioni.

Una settimana è troppo poco per giudicare i risultati.

Inoltre, la prognosi della sua patologia deve essere contestualizzata dai curanti che conoscono nel dettaglio lo stato clinico e i precedenti storici.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Grazie dott. Garbolino, grazie di cuore per la tempestiva risposta e per avermi fatto comprendere come non sono proprio un vero "no responder" se non attendo gli effetti, in meliuo o in peius, del Parmodalin.

I miei precedenti storici fanno paura. Però attendo e se vuole le faccio sapere.

Grazie ancora.

Domenico
[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Dott. Garbolino o chi per Lei,
ringraziandoLa ancora per la Sua disponibilità
e sperando di non avere un' emorragia cerebrale
mortale, ormai non mi spaventa nulla, vorrei chiedere
se in un no responder come me debbo aspettarmi un aggiustamento di terapia fino a 30 mg die del Parmodalin.
Visto che con me gli psichiatri (fra l' alotro quello che da sempre mi ha in cura, ma anche altri nel passato) hanno sempre pensato di usare i massimali nel dosaggio.

Inoltre una cosa: raramente percepisco un leggerissimo "mal di testa" direi pungente ma che
non mi impedisce di fare qualcosa. Altri giorni non avverto nessun effetto collaterale.

Come debbo valutare questi tipi di mal di testa occasionali? Un inizio di qualcosa di più grave?
Rientrano nella prassi terapeutica?

Inoltre, se non chiedo molto, la mia pressione normale è di 125/80. Mi consiglia di controllarla e con quale frequenza?

Non ne approfitto ulteriormente.

Ringrazio di cuore.

Domenico
[#4]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

l'atteggiamento che pone nella aspettativa di risposta al farmaco sembra essere appartenente alla sfera ansiosa e la preoccupazione somatica peggiora ulterioremente il quadro.

Il punto e' che tale quadro non sarebbe propriamente compatibile con un quadro di depressione maggiore nel senso classico del termine.
Oltretutto, aver raggiunto la diagnosi con dei test e non dall'evidenza clinica, secondo me pone il problema diagnostico a priori.

In ogni caso, e' opportuno attendere che il farmaco funzioni ed anche che vengano fatti gli aggiustamenti posologici alla dose massima compatibile, in modo da valutare tutti i risultati.
Dopodiche', e' opportuno considerare anche altri trattamenti in caso di non risposta al trattamento attuale.

I diversi trattamenti devono considerare l'uso sia di antidepressivi ad azione differente sia di altre classi farmacologiche che non so se siano state ipotizzate nel suo caso, parla di molteplici trattamenti ma non e' ben chiaro quali siano.

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[#5]
dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Egregio dott. Ruggiero,
grazie per la risposta.

Forse vi è stato un equivoco nelle mie parole iniziali.
Dal 1991 avrò ingurgitato una media di .... vediamo 1.500 compresse all' anno .... il totale è paurosa, e tutto fatto di psicofarmici, dal semplice e pericolosissimo Tavor (per me che ne diventai dipendente)
fino al pindololo, oltre a stabilizzatori dell' umore, incroci vari di tutti i tipi ed anche terapia cognitivo comportamentale, rogeriana di gruppo e junghiano (la psicoterapia è per me il miglior effetto placebo ma assolutamente non efficace nel mio caso ... magari ci riprovo). Quindi un totale di dodici psichiatri che mi hanno seguiti e sei sedute di terapia elettroconvulsionante. Tre psichiatri dopo l' applicazione di tutti i protocolli di potenziamento, o quasi (effetti collaterali più gravi dei sintomi depressivi)mi hanno praticamente detto: "Io per Lei non posso fare più nulla". Ed ho apprezzato la sincerità del c.d. fallimento terapeutico.
Quando si dice in televisione che la depressione è una depressione che si cura tranquillamente senza che gli specialisti specifichino che però dal 10 al 30% dei pazienti abbiamo un una mancata risposta a tutti i trattamenti, non mi viene l' ansia nel capire se il Parmodalin farà o meno effetto: ci devo credere altrimenti il suicidio è alle porte. Per fortuna l' ansia è andata via definitivamente, per adesso che vivo con i miei genitori che mi coccolano (41 anni), quindi stress bassisimi, come l' umore.

Concludo: il Minnesota è eccezionale, l' Hamilton meno, poi altri test di ricerca nella mia città.

Ma da dodici anni mi hanno diagnosticato la depressione grave o maggiore, e chi lo ha fatto sono stati gli ultimi nove psichiatri dopo l' ennesima ricaduta (una mia ricaduta mi ha tenuto a letto per quattro mesi, ma non sono stato ospedalizzato).

Dottore, creco di scrivere moloto per migliorare il mio basso aspetto cognitivo e soprattutto mnemonico.

Ecco una delle ultime terapie durata quasi un anno, tanto per farle capire:

1)Carbolithium: tre al dì

2)Depakin Chrono 500, 1 a pranzo.

3)Fluoxetina, tre al dì

4)Wellbutrin, 450 mg al di

5)Xeristar 2 al di

6)Mirapexin, 1/2 tre al dì da prendere secondo un metodo che lei conosce.

Come dire: ok, vado sulla serotonina, dopamina e noradrenalina o cose simili. Poi ci metto il massimo dei potenziatori. Dovrebbe funzionare. Purtroppo il mio psichiatra è ancora convinto che si possa provare ancora anche se mi disse che ero un no responder (ricordo che in ospedale mi iniettò endovena tanto di Anafranil che disse: "Ma un elefante si sarebbe ripresso " ... poi una simpatica battuta "Ma Lei forse ha solo un neurone !!" Ed anch' io abbozzai un sorriso.

Ah, i miei curanti erano tutti primari. Alcuni di chiara fama ma non faccio nomi.

E' vero, sono critico e speranzoso. Ma sapendo che Lei è un no responder ma ancora curabile col Wodoo, come si comporterebbe. Forse avrei dovuto suicidarmi da molto prima? Per fortun adesso questo è un pensiero latente ma lontano.

La depressione, in alcuni casi, non è curabile. Apprezzo lo sforzo delle case farmaceutiche di passare dal citalopram all' escitalopram (sono la stessa cosa, tranne una piccola variante chimica, ma il mercato aveva bisogno di qualcosa da vendere e proporre come l' ultima scoperta).

Prof. Ruggiero, sono pronto a venirLa a trovare se la pensa diversamente ed anche Lei vuole sperimentare una buona terapia per me, ma senza accanimento terapeutico.

Grazie di cuore per la sua risposta, e su questo aspetto il mio ringraziamento è realmente sincero e scevro da doppie interpretazioni.

Domenico

[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Sono sempre Domenico.
Ho letto l' articolo del dott. Ruggiero sulla depressione post partum. I miei più sentiti complimenti, dottore. veramente un' analisi di altissimo livello. Grazie.

Tornando al mio caso, chiedo l' aiuto anche agli esimii suoi colleghi.

Essendo un depresso maggiore refrattario a tutti i protocolli terapeutici (no responder)sono così passato all' ultima spiaggia del Parmodalin.

Il vostro collega psichiatra che mi segue mi ha così prescritto questo Parmodalin, IMAO.

La mia dieta è ovviamente molto ma molto rigida. Non devo mangiare assolutamente i cibi che mi ha minuziosamente elencato altrimenti rischio di avere seri, ma seri problemi con l' abuso di tiramina. Sapete a cosa mi riferisco.

Tuttavia Dottori, il mio medico dopo circa un mese e mezzo mi ha aumentato il Parmodalin fino a 40 mg/die (quattro compresse). E' la prima volta che in 20 anni mi sento leggermente meglio.

Lui sostiene che il range giusto per me è fra i 30/60 mg die (ormai ci conosciamo da anni ed è diventato un amico, sebbene l' età avanzata) visto che fra l' altro sono un metro e ottantacinque e peso appena sopra i cento chili.

Sostiene che il Parmodalin potrebbe essere preso addirittura fino a 90 mg/die. Per curiosità ho consultato alcuni libri di psicofarmacologia utilizzati da un mio amico in Università (un' edizione del 2002). E sembra che il range sia proprio 30/90 mg/die.

Ma vi chiedo! Io sono attentissimo alla dieta priva di Tiramina o "anti formaggio".

Però Dottori, come mai il Parmodalin indica sul foglietto informativo che la dose non deve superare i 30 mg die??

O la giurisprudenza medica ed il mio medico hanno preso un abbaglio, oppure c'è qualcosa che non torna.

Avendo provato con lui tutti i protocolli di potenziamento con triciclici e SSRI e "potenziatori",
forse ha compreso che con me bisogna usare "i modi duri".
In vita mia ho sempre assunto i dosaggi massimali indicati ufficialmente ... per qualche farmaco si è seguito gli ultimi studi americani.

La mia domanda è questa: sono troppi 40/50 mg al giorno del Parmodalin? Oppure effettivamente possono essere utili al mio caso di no responder?? A dire la verità solo raramente provo un leggerissimo mal di testa, molto poco la ipotensione posturale. Insomma mi sento al sicuro ancora. Del resto è la prima volta che provo meno
effetti collaterali rispetto ai benefici che SSRI e tricicli (più SNRA e tutti gli , oppure) mi davano.

Cosa ne pensa prof. Ruggiero o prof. garbolino??

Sono sulla buona strada perchè almeno adesso non rimango chiuso in casa oppure sto rischiando parecchio?

Del resto anadare ogni settimana dal medico per la ricetta e poi in farmacia non è facilmente spiegabile.

perchè non c'è un Parmodalin da 20 mg? deduco che è molto pericoloso il sovradosaggio. L' ansia è sparita forse grazie all' antipsicotico associato.

Ringrazio di vero cuore chi vorrà rispondere ai miei dubbi e mi riservo di prendere contatto con voi per consulti privati per monitorare questo mio tentativo disperato di uscire dall' esaurimento nervoso grave (usando termini gergali).

Distinti saluti

Domenico
[#7]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

ha fatto una ottima descrizione dei suoi trattamenti e dei dosaggi.

Per quanto riguarda i dosaggi, alcuni farmaci possono essere utilizzati a dosaggi superiori rispetto a quanto indicato in scheda tecnica secondo quelle che sono le indicazioni dello psichiatra curante.

Considerando i lunghi anni dei suoi trattamenti e la quasi completa inefficacia degli stessi, ed anche il fatto che viene considerato un non responder,nonche' le associazioni delle varie classi che ha descritto chiaramente ed a dosaggi che avrebbero dovuto dare una risposta di efficacia ottimale, se non dovesse avere un miglioramento sostanziale con il trattamento attuale, devono essere prese in considerazione altre forme di cura della sua depressione che possono comprendere la TEC o la stimolazione transcranica o qualsiasi altra possibilita' di cura che possa portare ad una soluzione efficace del suo problema.

Continui il trattamento come le viene indicato e parli delle altre possibilita' di cura con il suo curante per capire insieme anche i campi di applicazione possibili.


[#8]
dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Prof. Ruggiero,
ero certo del suo tempestivo intervento.
Conto di venirLa a trovare di persona anche per un
semplice consulto.

Solo una cosa, profesorre, se mi permette.

Ho 40 anni e due lauree col massimo dei voti e lode. Purtroppo la causa della mia depressione cominciata da attacchi di panico (DAP) nel 1991 non ha mai trovato la giusta soluzione poichè non mi accorgevo che lo "stress cronoco" a cui mi sottoponevo era così intenso da vanificare ogni tipo di terapia. Solo leggeri momenti di apparente ripresa, poi di nuovo nel caos neurotrasmettitoriale, definiamolo così visto che le sedute di psicoterapia di varie Scuole hanno avuto solo un leggero effetto placebo. La depressione vera è una malattia biologica del cervello. Si ammala il fegato? Il rene ... il cervello si ammala anch' esso solo che è difficile dire nel mondo familiare o del lavoro che si è succubi di una malattia della mente o del cervello o mentale.

A Roma in una clinica sono stato sottoposto a cinque sedute di TEC ma secondo il mio psichiatra a "dosaggi" molto moderati. Fu proprio otto anni fa che i medici romani in clinica mi somministrarono sotto il loro controllo il Parmodalin, e forse più che la TEC era proprio il Parmodalin che mi fece stare un pò meglio (giravo per Roma e fotografavo di tutto). Alla fine una bella esperienza.

Oggi riprendo il Parmodalin a dosaggi di 50 mg/die. So che il predetto dosaggio si può utilizzare (range 10/60 mg/die fino ad un massimo di 90 die) anche a dosi più alte. E su questo aspetto cercavo il suo ( o dei suoi colleghi) conforto. Penso di averlo trovato.

Il parmodalin è un farmaco come gli SSRI. Sono passate appena 4 settimane e già qualcosa mi sembra muoversi.
E' un pò più tossico per il fegato e meno maneggevole perchè deve essere somministrato in stretta compliance con il paziente (se non si fa la dieta prescritta dallo psichiatra si rischia tanto). Ma alla fine, prof. Ruggiero, mi sta dando meno effetti collaterali (che pur ci sono) e più sostanza rispetto agli iper protocolli potenzia di cui sopra. Insomma, il rischio/beneficio per un no responder come me è tutto a vantaggio del secondo.

Chiedo venia per la prolissità.

Grazie professore. Il mio ringraziamento più totale.

Domenico
[#9]
dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Mi rivolgo al prof. Ruggiero sempre parsimonioso e prodigo di risposte nei confronti di un povero no responder come me. Ma la stima va a tutti i colleghi della sezione psichiatria.

La mia domanda è semplice:

da 19 anni soffro di disturbi dell' umore. Ho preso di tutto e facendo tutti ma dico tutti i protocolli di potenziamento. Alla fine i miei medici mi hanno detto per ischerzo: "Forse Lei ha solo un neurone!!". La battuta la serbo ancora con me.
Assumo il Parmodalin da circa 6 settimane alla dose di 60 mg/die.
Leggevo Bellantuomo e colleghi e mi chiedevo.
Visto che sono un paziente estremamente compliance, che insomma fa esattamente quello che il medico dice (per evitare crisi ipertensive o ipotensione posturale), perchè devo andare ogni fine settimana dal medico a farmi prescrivere una scatola di Parmodalin da 10 mg. di tranilcipromina (ed 1 mg di trifluoperazina, si scrive così??) quando in Germania esistono confezioni di sola Tranilcipromina da 20 mg.?? Insomma al posto di prendere dalle cinque alle sei pastiglie al giorno (meglio confetti!!) perchè in Italia non c'è la possibilità di avere solo la tranilcipromina da 20 mg.?? Ciò mi eviterebbe l' imbarazzo di anadare sempre dal mio medico.

E poi, una cosa importante. Sempre leggendo Bellantuomo.
Io non ho bisogno della Trifluoperazina che è un tranquillante maggiore (in gergo), un antipsicotico. Perchè la CUF o chi per lei mi obbliga ad assumere un antidepressivo delle mao A e B parzialmente irreversibile con un antipsicotico??

Insomma sto subendo più effetti collaterali dall' antipsicotico preso a dosi di 6 mg/die che non della TRA presa a 60/mg die.

La cosa mi sembra assurda. Soprattutto lo stordimento mattutino, anche se mi fanno assumere il PAR solo dopo colazione e dopo pranzo, non è dovuto alla TRA ma al tranquillante (lo so bene, potrei partecipare a qualsiasi Trial). bohh...

Un fatto è certo. Ad ogni modo sembra che la Tra + Tri stia smuovendo qualcosa. Io ci metto tutto "l' effetto placebo" che posso per avere il massimo del potenziamento farmacologico. Posso considerarmi sulla buona strada?? Sicuramente va molto meglio della fluoxetina ed imipramina (o altro Triciclico) messi insieme più qualche lieve potenziatore. Non mangio praticamente nulla con il Parmodalin (o assumo farmaci particolari pericolosi in associazione), ma almeno gli effetti collaterali sono nettamente inferiori, sebbene la pericolosità del parmodalin sia nota da tempo nei pazienti no compliance (insomma che fanno di testa loro).
E poi psicologicamente c'è il vantaggio della monoterapia, cosa che non è da sottovalutare.

Rimango in attesa anche di parziali risposte e ringrazio anticipatamente.

Domenico
[#10]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Purtroppo la decisione di commercializzazione e' legata a decisioni aziendali ma anche a motivazioni legate alle autorizzazioni ministeriali.

Su questo non e' possibile agire in alcun modo.
[#11]
dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Egregio dott. Ruggiero e coleghi tutti,
dopo quasi 20 anni di prove e riprove per la mia depressione cronica maggiore il mio specialista mi ha detto,
e vi assicuro che non scherzo: "Io per Lei non posso fare più nulla ... spero in qualche altro collega".

Essendo un puro no responder ho cominciato a fare da me il " collega" cioè ora sono lo specialista di me stesso. Putroppo le due lauree che ho non mi aiutano a molto. Però dopo una decina di protocolli di potenziamento ed altro (cinque sedute di elettroschock in Roma). Ma rimango a Roma. Qui subito subito mi fecero assumere il Parmodalin.
20mg al dì, per gli amici e sofferenti che leggono due compresse.

Oggi sono un "super esperto" in fatto di Parmodalin.

Insomma dottore, non è colpa mia se mi ritrovo nel 33% di persone che non rispondono a trattamenti antidepressini.

Però ... c'è un però ... la laurea lingue mi ha aiutato.

1)il parmodalin lo posso prendere a dosaggi che vanno fino ad un massima di 60mg, come detto in altra lettera:
ed io alla 8 settimana ne prendo quattro la mattina e quattro il pomeriggio.

2)Un interessantissimo studio dice che si dovrebbe valutare e studiare meglio gli alti dosaggi fino a 160mg die. Dicono che i risultati sui no responder sono notevoli. Su 7 cinque si sono rimessi e 2 hanno solo sintomi de residuo.

3)Ho provato a prenderne 12mg die e tuto filava liscio.
Normotizzazione, meno spauracchi, più sicurezza nelle mie capacità (la Hamiltone è passata da Grave a Moderata, il che non è da poco).

Chi mi vuole tenere in cura con almeno 60/90 mg die??
Più rischioso della morte non è?
E poi unico effetto collaterale prevedibilissimo, come dice Cassano, l' insonnia che si può tenere a bada col trittico, un confettino da matrimonio per me !!! Scusate l' ironia ma ormai ...

Oppure, se nessuno mi prende come suo "cliente-sofferente", lasciando stare da parte i pestidici ipnotici, cosa posso prendere che non via un potente neurolettico per non sonnecchiare durante la mattina?

Grazie di tutto cuore

Domenico

("Il cancro di distende definitivamente, la depressione
lo fa nella vita")
[#12]
dopo
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Egregio prof. Ruggiero ed a tutti i suoi colleghi.

Dopo un periodo di depressione maggiore (scala Hamilton 41) ho deciso di ritentare con la TEC spero questa volta secondo un protocollo più incisivo. Sono stati più attacchi di catatonia a farmi riflettere su quanto propostomi dal prof. Ruggiero. Vado o a Roma dove ci andai 6 anni fa o a Pisa (dove lavorava Giovannino CASSANO). La mia domanda è questa: cosa realmente pensate dell' elettroshock? Un infermiere che lavorava con il Cassano mi ha detto che il 90% dei casi trattati ne ha tratto giovamento. Spero di non trovarmi nel 10%!!
Ho letto qualcosa di antipsichiatria. Si vede che nessuno di loro ha mai sofferto di depressione grave ai limiti dell' immobilità fisica. Se la Scienza non è oggi in grado di fornire farmaci antidepressivi (vedi il mio caso)
che possano soddisfare il 33% di pazienti resistenti, che male c'è ad usare un metodo artigianale ma efficace?
Prof. Ruggiero molti dicono che il danno cerebrale si ha in quel millesimo di secondo prima del risveglio dall' anestesia. Voi professori come la pensate oggettivamente?

Ho ordinato da una farmacia Svizzera il valdoxan. Non credo che andrà bene ma se mi fa dormire meglio sarà stata una grande scoperta. Mi chiedo, professori, ma allora le tesi dei farmaci serotoninergici ecc. vanno in cantina con questo melatoninergico, oppure è solo un' altra arma a disposizione dello psichiatra per la cura di altri casi particolari?

Chiedo venia per la prolissità.

Grazie di cuore a coloro che mi risponderanno.

VD
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