La psicoterapia,visto che cmq dubito sempre

salve sono una ragazza di 29 anni in cerca di un po'di chiarezza.La prima volta che ho sofferto di disturbo d'ansia accompagnato da pensieri ossessivi,come quello di essere malata psicologicamente,di impazzire,di fare o farmi del male,insomma pensiei che io riconoscevo come cattivi e intrusivi nonche'una forte tendenza al dubbio e a mettere tutto sotto analisi e sotto discussione,e'stato dieci anni fa.Allora iniziai una psicoterapia di tipo comportamentale(ke tutt'ora seguo al momento del bisogno piu'urgente o anke in stato di benessere se ho bisogno di mettere un po'di ordine o di chiarezza dentro di me)durante la quale venne fuori un'ansia un po'eccessiva manifestata attraverso uno schema di personalita'di tipo ossessivo,ma nn a livelli gravi e scaturita da una sorta di crisi evolutiva da un'eta'adolescenziale ad una piu'adulta(compresa la scelta dell'universita'che mi terrorizzava e di cui tutt'ora sn un po'indecisa e che spesso trascuro per mancanza di tempo).In pratica la terapeuta sostiene che ogniqualvolta io debbo prendere decisioni importanti o mi si presenta un cambiamento nella mia vita,sviluppo questo schema ossessivo fatto di pensieri cattivi,domande stupide che presuppongono risposte intelligenti che nn esistono,pensieri disturbanti ecc ecc che mi permettono si'di condurre una vita apparentemente normale ma che in realta'mi limitano,nn mi fanno essere me stessa,mi bloccano le emozioni negative e positive,nn mi fanno concentrare,mi tormentanto e quant'altro.Fino a circa tre anni fa al momento del bisogno mi sono affidata solamente alla psicoterapia(ci tengo a precisare che anche nei momenti di "benessere"avvertivo e avverto cmq un po'di ansia e ossessivita'come se fossero una componente del mio carattere,ma sono sopportabili e gestibili )dove riscontro effetti positivi,anche se c'e'sempre una parte di me che mette sempre in dubbio che magari la terapeuta si sbaglia,che magari nn ha colto fino in fondo il mio problema,che forse dovrei kiedere pareri ad altri medici,che ho provato a frequentare e che mi hanno detto cmq piu'o meno le stesse cose e che nn trovo capaci come lei .Alla fine dopo 3/4 sedute ritorno sempre da lei.Da circa 3 anni,sotto consiglio anche suo,prendo anche degli psicofarmaci somministratimi da uno psichiatra.Il primo che ho preso e'stato zoloft da 50 mg,poi dopo alcuni mesi ilo medico mi disse di interrompere ma essendo poi sopraggiunti alcuni sintomi dopo qualke mese mi ha somministrato di nuovo le medicine.Ora nn ricordo con quali abbiamo provato ma cmq dopo alcuni tentativi con medicinali con i quali nn mi trovavo bene mi ha prescritto l'efexor da 75 mg,che ho preso fino all'anno scorso sotto suo consiglio.Dopo un anno me lo ha sostituito col cipralex da 10 mg,mentre ora da una settimana me lo ha sostituito di nuovo con l'efexor.Vorrei un parere su questa terapia che sto seguendo,anche la psicoterapia,visto che cmq dubito sempre e nn trovo mai un appagamento definitivo.Sara'un aspetto stesso del disturbo questo?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Può essere che la diagnosi sia un'altra o e' sempre stata questa?

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dopo
Utente
Utente
innanzitutto la ringrazio per aver risposto,la diagnosi e'stata questa sia da parte dello psichiatra che della psicoterapeuta.Il mio problema ha un aspetto ossessivo che pero'nn riguarda gesti o atteggiamenti bensi'una tendenza al dubbio,ad analizzare ogni minimo pensiero che entra nella mia testa e a pormi mille domande spesso sempre allo stesso modo e con le solite risposte uguali,cosa che nn serve a niente.Ho poi anche difficolta'a sentire le emozioni e le sensazioni che spesso trascuro per concentrarmi sui pensieri che invece vorrei si susseguissero naturalmente nella mia testa e nn schematicamente.Le medicine mi alleviano il dolore che questa ossessione mi provoca ma nn la risolvono del tutto secondo me,e poi sento che e'come se nn le sopportassi piu'anche perche'mi danno un po'di apatia e mi mantengono "controllata".Vorrei affidarmi ora piu'di prima alla psicoterapia cercando col tempo di fare a meno anche del medicinale,lei cosa mi suggerisce?Da un mese a questa parte sto di nuovo in bilico,nn so cosa fare,se cambiare strade o seguire quelle che ho seguito fino ad ora,ma sn stanca di "tamponare",forse e'arrivato il momento di andare alla radice del problema?Il pensiero che piu'mi ronza nella testa ultimamente e'quello di una terapia breve strategica che ho letto su internet,ma lo psichiatra mi ha detto che per me e'piu'indicata quella che ho sempre fatto e cioe'la cognitivo-comportamentale.Non so proprio cosa fare e intanto resto sempre ferma senza prendere alcuna decisione,e sn stanca di trovare risposte e di cercare medici e terapie.La mia terapeuta sostiene che nn dovrei piu'fare psicoterapia perke'mi fa piu'male che bene ora,e perke'sono diventata come dipendente,dice che il mio malessere deriva dal fatto che conduco una vita che nn mi soddisfa e nn da una patologia psicologica come io credo.La prego mi aiuti sono disperata ultimamente,cosa mi consiglia di fare riguardo l'uso del farmaco(efexor)e riguardo la terapia comportamentale?grazie mille
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

se la psicoterapia non la aiuta ad uscire dallo schema ossessivo, come dice la sua terapeuta, non le e' utile.

Per i trattamenti farmacologici, e' evidente che sono sempre stati
mantenuti alla dose minima efficace e ciò non ne ha consentito una valutazione su dosaggi propriamente più funzionali sul suo disturbo.

Sul da farsi deve decidere con i suoi curanti.
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dopo
Utente
Utente
e cosa puo'essermi utile se nn la psicoterapia?quanto ai farmaci,abbiamo piu'volte provato ad aumentare la dose ma mi sentivo peggio,apatica,confusa e pigra,senza emozioni per cui il medico mi ha sempre mantenuta con questa dose.Forse sarebbe piu'indicato un altro tipo di medicinale?e la psicoterapia lei mi consiglia di abbandonarla?grazie
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Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22 3
Gentile utente,
da un punto di vista farmacologico possono essere utilizzate anche altre strategie (che chiaramente in un consulto on line non possiamo prescriverle), quindi non abbandoni la possibilità di curarsi anche con i farmaci.

Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò

www.cesidea.it
info@cesidea.it

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Io non le consiglio di abbandonare la psicoterapia.

Pero' la sua terapeuta e' stata piuttosto chiara sulla funzione del trattamento, indicandole che non poteva esserle di aiuto ulteriormente.

Cio' vuol dire che ha fatto una valutazione diretta accorgendosi che non le sta dando giovamento.

la decisione resta sua.

Per cio' che riguarda i farmaci, sono possibili diverse strategie di trattamento ma restare ad un dosaggio basso non e' una strategia utile.
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dopo
Utente
Utente
ok grazie,cerchero'di far capire al mio medico che il medicinale nn sta funzionando bene e poi valutera'lui se aumentare la dose o sostituirlo con un altro magari piu'adatto.Non so forse sono piu'indicati altri tipi di farmaci?quanto alla psicoterapia,che al momento nn sto seguendo perche'da un mese e'assente la psicoterapeuta,valutero'con lei cosa fare.
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