Un dubbio che non ho mai avuto il coraggio

mi è stata diagnosticata la ciclotimia circa un anno fa, mi ero rivolta ad uno specialista dopo l'ennesima crisi depressiva. Sono in cura da allora.
Le cose sono migliorate, anche se non ho risolto del tutto i miei problemi sono molto più serena e stabile.
Mi rimane comunque un dubbio che non ho mai avuto il coraggio di affrontare con il mio psichiatra,si può guarire dalla ciclotimia? oppure dovrò convivere,tra periodi migliori e non, con questo ploblema?

























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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

la ciclotimia è un termine che significa semplicemente l'alternanza di fasi di umore di polarità diversa, tra cui alcune con polarità depressiva, e genericamente l'instabilità dell'umore, anche all'interno di queste stesse fasi.
Può essere un carattere, un disturbo con fasi vere e proprie, di cui solo le depressive spiccano per gravità e intensità dei sintomi, oppure un disturbo bipolare con fasi di eccitamento che creano dei problemi per gravità e intensità dei sintomi di eccitamento-agitazione.

Quindi non è ben chiaro che diagnosi abbia ricevuto: depressione ricorrente + temperamento ciclotimico ? disturbo ciclotimico ? Disturbo Bipolare II o I ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
la diagnosi che mi è stata fatta è di depressione ricorrente+temperamento ciclotimico.
in concreto la mia storia è di crisi depressive fin dall'adolescenza,insicurezza nella mia capacita di affrontare le situazioni lavorative e personali,terrore dei cambiamenti in genere sia che si tratti di lavoro o vita privata.
Ma non ho mai avuto crisi maniacali,non passo da stati d'animo depressi a euforie repentine.
Nonostante ciò superata una crisi depressiva, anche se magari a distanza di parecchi mesi in cui sto bene, immancabilmente poi basta una qualsiasi piccola cosa a rigettarmi in una disperazione profonda, fino a quando piano piano ne esco per poi ricaderci alla prossima
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Tecnicamente disturbo bipolare sottotipo II 1/2, ma non è una diagnosi di quelle classiche, è una classificazione ulteriore delle forme senza fasi "eccitatorie" maggiori classiche.

Nei disturbi dell'umore di tipo bipolare ci sono due elementi oltre la ciclicità, che sono caratteristici, e cioè la mixity, che significa presenza contemporanea di elementi depressivi ed eccitati, come ad esempio essere tristi e scrivere, avere immaginazione vivida su temi malinconici, essere tristi ma scherzare allo stesso tempo, vedere un fascino nei lati oscuri e cupi, e averne anche un gusto estetico.
Altro elemento è la switchity: i passaggi d'umore sono un voltafaccia, ovvero non sono il semplice risolversi di una depressione, ma un passaggio ad uno stato diverso, che magari non dura. Anche se non rapidi, il concetto è che i passaggi orientano l'ago della bussola nel senso opposto, non importa se poco o molto in termini di intensità di sintomi. A questo si accompagna in genere una perplessità su cosa pensare, sentire in genere degli altri, della vita, dei propri scopi e delle proprie capacità, perché si alternano fasi di pensiero positivo a fasi di pensiero negativo.
Queste forme possono rispondere meglio a stabilizzatori d'umore con proprietà più stimolanti, associati o meno ad antidepressivi a fasi o costantemente.
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