Il problema dell'insonnia persiste

In seguito ad improvviso acufene bilaterale comparso probabilmente a causa di un virus
(dopo aver fatto una serie infinita di esami non si è riscontrata alcuna anomalia),
ho incominciato a soffrire di insonnia.
Il tutto a partire da settembre 2006.

Inizialmente ho addebitato il problema al fischio, ho quindi perso molto tempo per fare vari esami presso otorini e neurologi.
Solo negli ultimi 6 mesi ho incominciato a curare effettivamente il problema dell'insonnia.

Premesso che non ho mai avuto problemi di umore nè tutt'ora ne ho.
Avevo solo un po d'ansia causata pobabilmente dal ricordo del giorno in cui è cominciato il problema (il giorno in cui è comparso l'acufene sono stato male, avendo avuto un quasi mancamento e in seguito fortissimi mal di testa).

Dopo visita da neurologo ho cominciato a seguire le seguenti cure:
per i primi 3 mesi
- dominans (mattina e sera)
- tavor (sera)

poi in questi ultimi mesi
- eutimil (mattina)
- 1/2 prazepam (mattina)
- tavor (sera)

L'ansia è completamente passata, ma il problema dell'insonnia persiste.
Il tavor mi aiuta ad addormentarmi ma ho un risveglio mattutino precoce (verse le 4 del mattino), senza tuttavia avere stati d'agitazione o altro.

Il mio medico dice che la cosa potrebbe durare ancora per diversi mesi dato che sono problemi lunghi da risolvere.

Chiedo un consiglio o una conferma
Grazie
[#1]
Attivo dal 2007 al 2009
Psichiatra, Psicoterapeuta
Gentile utente,
effettivamente l'insonnia può essere una cattiva compagna per anni, ma generalmente può essere curata. Prima di tutto, guardiamo le cose come se "il bicchiere fosse mezzo pieno": il fatto che l'ansia le sia passata completamente mi sembra un ottimo punto di arrivo intermedio. Certo, la meta definitiva è quella della risoluzione dell'insonnia.
Ci sono una serie di accorgimenti psicoeducazionali sull'insonnia, che sicuramente il suo medico o il suo neurologo già le avranno illustrato: quando si soffre di insonnia è bene cercare di consumare una cena leggera e a base di carboidrati o proteine e non di grassi che appesantiscono la digestione inficiando anche il riposo; non assumere sostanze alcooliche a cena (che possono avere un effetto tavor-simile di induzione dell'addormentamento ma poi disturbano il sonno e portano a risvegli precoci); limitare il più possibile l'assunzione di caffeina, teina ed altre sostanze stimolanti durante la giornata e, in ogni caso, non assumerle dopo le 2 o le 3 del pomeriggio; cercare di non fumare (qualora si abbia una abitudine tabagica) eccessivamente e comunque di ridurre al minimo le sigarette fumate dopo cena; non effettuare esercizio fisico in serata in quanto questo "sveglia" e ritarda l'addormentamento; cercare di non addormentarsi davanti alla televisione oppure davanti al computer (le immagini ed i suoni, soprattutto se intensi, restano nella nostra memoria, anche se inconsciamente e possono disturbare il sonno).
Detto questo, nella mia esperienza clinica, ogni volta che ho riscontrato una insonnia resistente alle benzodiazepine (ovvero farmaci ansiolitici e/o ipnoinducenti della medesima categoria del tavor e del prazepam), ho tentato una terapia con FARGANESSE 25 mg cp: 1 compressa la sera, verso le 21. Si tratta di un farmaco antiistaminico che è molto efficace nell'indurre sedazione. Rispetto alle benzodiazepine, va anche detto che questa categoria di farmaci non crea tolleranza (il bisogno di aumentare il dosaggio per conseguire il medesimo effetto terapeutico) nè dipendenza, può essere sospesa senza scalaggio graduale (cosa che invece è necessaria con le benzodiapine) e non crea dipendeza crociata con altre sostanze (in particolare bevande alcooliche).
Magari ne parli con il suo medico. Io non conosco bene la sua storia clinica (anche di medicina generale) quindi la mia non è affatto una prescrizione ma solo un invito a chiedere al suo curante se ritiene potrebbe essere una terapia sensata nel suo caso.
La saluto cordialmente e le auguro di risolvere il suo problema,
V.B.S., MD
[#2]
Attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
l'uso continuativo (mesi, anni) di benzodiazepine (ipnotici, ansiolitici) è sconsigliabile in quanto genera un vero e proprio disturbo denominato "sindrome da dipendenza da benzodiazepine" caratterizzato, in particolare, da assuefazione e dipendenza / astinenza.

Cordiali saluti
Dr. Giuseppe Ruffolo

www.forumpsichiatria.it
www.psichiatria-online.it
[#3]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
come già precisato dai colleghi l'utilizzo esclusivo di benzodiazepina è pratica quanto meno delicata.
D'altra parte la clinica (e la conoscenza diretta del suo caso) fanno la differenza.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#4]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Gentilissimi dottori,

io sto dando piena fiducia al neurologo che mi sta seguendo, (per altro persone che erano in cura da lui me ne hanno parlato benissimo e io stesso ne ho avuta una positiva), evitando così di passare da un dottore ad un altro con continui cambi di cura.

Io stesso per primo ho fatto presente il pericolo di assuefazione al TAVOR ma ho avuto rassicurazioni su tale merito, infatti mi è stato detto di non preoccuparmi dato che ci sono persone che usano questo farmaco da anni e non hanno mai avuto problemi.
Inoltre, oltre a seguire le sue indicazioni, sto cercando di evitare ogni tipo di interazione pericolosa con tale farmaco (alcool su tutti).

Cosa eventualmente potrebbe sostituire l'uso del TAVOR per dormire ??

Faccio presente che prima di prenderlo mi capitava di passare anche 2/3 notti consecutive totalmente insonni mentre oggi almeno 4 ore a notte le dormo, e la differenza durante il giorno si sente.

Vi Ringrazio in anticipo per le vostre consulenze.

Cordiali Saluti
[#5]
Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22 3
Gentile utente,
come Le consigliava la Dott.ssa Barbanti Silva Lei potrebbe sostituire il Tavor con un antistaminico, ma sempre previa visita medica e sotto stretto controllo clinico. Inoltre anche alcuni antidepressivi possono essere assunti la sera perchè provocano sedazione e sonnolenza e se ne possono utilizzare tali effetti per riuscire a dormire con una buona continuità. Anche in questo caso però è opportuna una visita che permetta di conoscere i dettagli del Suo caso, la Sua condizione clinica e l'eventuale possibilità di consigliarLe questo trattamento antidepressivo.

Cordiali saluti.

Dr. Vito Fabio Paternò

Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò

www.cesidea.it
info@cesidea.it

[#6]
Dr. Claudio Lorenzetti Psichiatra, Farmacologo 249 4
Gentile Utente,
Sono perfettamente daccordo con quanto scritto dalla Dr.ssa Barbanti Silvia.
Cordiali saluti.

Dr. Claudio Lorenzetti

Dr. Claudio Lorenzetti

[#7]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Ringrazio gentilmente tutti quanti per il consiglio che girerò al neurologo che mi ha in cura.

Cordiali saluti
[#8]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51
Alcuni mi fanno sapere che la pillola per la pressione, in questo caso la Cardura, concilia il sonno, e in alcuni soggeti la Cardura fa da vero induttore del sonno, senza precludere il sonno REM.
Vi risulta qualcosa di simile con altri farmaci antipertensivi?
Saluti cordiali.
A.V.
[#9]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Sono passati altri 2 mesi ma il problema dell'insonnia è rimasto sempre immutato. (Per il resto non ho alcun tipo di problema)

Riepilogo i farmaci che attualmente prendo:
Paroxetina la mattina
1/2 Prazepam la mattina
Tavor 1 mg (la sera)
Il mio neurologo mi ha consigliato di prendere, dato che l'insonnia persiste, anche 1/2 esilgan la sera.

Chiedo cortesemente.
Sono 8 mesi che prendo medicine, dopo un paio di settimane l'ansia era già passata.
Come mai l'insonnia dura così a lungo ??
Devo cambiare cura ?? E non intendo prendere sonniferi o altri medicinali per dormire ma qualcosa che curi il "male" all'origine.

Saluti e buon anno.
Grazie
[#10]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51
Gentile Amico,

Ritengo che i sugerimenti che sono stati dati, a livello medico e specialistico, siano senza alcun dubbio i migliori che attualmente si potrebbero consigliare per un problema di insonnia.
Le è stato anche consigliato un comportamento particolare che senza dubbio favorisce di solito un addormentamento.
Non riesco tuttavia a trovare nella sua lettera alcuni dati importanti. I dati che richiedo sono i segunenti:
l'età è riportata - 31 anni - ma vorrei conoscerla meglio: vorrei sapere se è sposato o single, se ha mai sofferto di altre forme di ansia (precedenti all'acufene che mi pare sia stato la causa scatenante delle forme di ansia, peraltro curate e scomparse), se ha figli, ha problemi di vita, che lavoro fa, tutte le altre informazioni possibili sulla sua vita.
Ha sofferto mai di attacchi di panico, ha mai avuto problemi di natura alimentare, l'acufene ha provocato un'alterazione dei suoi modi di vita etc. ??
Insomma, dica qualcosa di più della sua vita, sia sul piano medico, sia su quello psicologico , sociologico e comportamentale.

Mi riservo di intervenire in seguito all'acquisizione di notizie che richiedo sulla sua persona, sul suo stile di vita ed altro ancora.

A presto.
Cordialità e buon anno.

Dott. A. Vita
[#11]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Non ho mai avuto problemi di ansia o di altro genere.
La mia vita scorreva tranquillamente.

Tutto è cominciato all'improvviso con questo problema dell'acufene dovuto, è quello che penso tutt'ora (ma è una mia opinione) a una forma virale non a carico dell'orecchio.
Dopo un primo periodo di fortissimi mal di testa (zona nuca) l'acufene, inizialmente debole (infatti dormivo!!) è andato sempre più aumentando.

Da allora il mio stile di vita è sicuramente cambiato, ma penso sia normale dato che dormire 3/4 ore per notte ti condiziona pesantemente anche durante il giorno (stanchezza, cefalee).

Tuttavia vorrei ribadire che non ho mai sofferto in questi mesi di depressione ma solo di un leggero stato d'ansia (non attacchi di panico !!) durante il giorno quando andavo a prendere i mezzi pubblici sofravvollati.

Cordiali saluti.
Grazie

[#12]
Attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
anche l'Esilgan è una benzodiazepina.
Probabilmente la prima cosa da fare sarebbe quella di "dare ordine" all'assunzione delle benzodiazepine cercando di impostare una terapia che ne preveda una lenta e graduale riduzione (e sospensione, se possibile).
In effetti, un’insonnia così "resistente" potrebbe anche essere uno dei sintomi dell'assuefazione agli ipnotici (benzodiazepine e benzodiazepino-simili).

Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
[#13]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51
Gentile Amico,

Da psicologo e psicoterapeuta Le consiglio di farsi vedere da un mio collega.
Lei mi conferma che, ancor prima dell'acufene, c'era uno stato d'ansia che si manifestava in pubblico e in luoghi affollatti come i mezzi pubblici od altro, forse dovuto ad incipienti stati emotivi relativi a forme agorafobiche, o più generiche da analizzare e da valutare.

Questo tipo di male che lo ha assalito è molto antipatico e crea nervosismo. Adesso però mi interessa che lei riesca a vedere quello che succedeva prima di tale infausto avvenimento e faccia in modo di parlarne con un mio collega, psicologo e psicoterapeuta, che le sta a portata di mano, di farsi fare un profilo di personalità e di approfondire tutto il discorso da un punto di vista prettamente psicologico.

A lui racconti tutto quello che non ha espresso nella sua nota di ritorno, giustamente credo, perché magari è meglio fare ciò di persona e con uno psicologo che le stia di fronte.

A risentirci.

Dr. Antonio Vita
[#14]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Scrivo solo per fare presente 2 cose:
1) Prima dell'acufene non avevo alcun tipo di ansia, l'ansia si è manifestata poi, a causa di un malore che ho avuto su un mezzo pubblico, che poi ha dato luogo all'insorgere dell'acufene e di cefaleee e dolori alla nuca (da qui la mia ipotesi dio un forma virale)
2)Se non dormivo prima senza benzodiazepina, e non dormo ora perchè si può ipotizzare un abuso di benzodiazepina ... allora che fare ???

Ringrazio e saluto
[#15]
Attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
L'uso continuativo di BDZ genera COMUNQUE una "sindrome da dipendenza da benzodiazepine"; in altre parole, il rischio è quello di ritrovarsi un problema in più (la dipendenza da BDZ) che si somma a quelli iniziali (quelli per i quali la BDZ, all'inizio, è stata prescritta, per esempio l'insonnia o l'ansia etc.).
Del resto, come avrà certamente avuto modo di leggere, sui forglietti illustrativi di tutti gli ansioliti ed ipnotici è riportato chiaramente che l'impiego deve essere limitato a periodi brevi, 4/8 settimane asseconda del tipo di prodotto.

Dunque, che fare?
Alla sua giusta domanda hanno già risposto, in parte, alcuni dei colleghi. Esistono strategie terapeutiche volte alla gestione di tale problematica (peraltro estremamente comune): ogni psichiatra cha abbia una seppur minima competenza in psicofarmacologia clinica deve essere in grado di dare al paziente le indicazioni più giuste in tal senso.
[#16]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
La ringrazio per la sua consulenza.
Un'ultima cosa.
Lei mi saprebbe consigliare dei farmaci non appartenenti alle BDZ da prendere ??

Io non sono in cura da uno psichiatra ma da un neurologo.
Ci sono delle differenze, anche nelle terapie che vengono somministrate ?
(Non dormo, ma non perchè sono agitato oppure ho ansia, paura o cose del genere ma solo perchè non riesco a prendere sonno)

Grazie mille.
Saluti
Insonnia

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