Agorafobia,ansia e attacchi di panico

Cari medici,vi scrivo per farvi conoscere la mia situazione.Sono una ragazza di 21 anni e da circa 3 soffro di dap con agorafobia.All'inizio non riuscivo nemmeno ad uscire fuori la porta di casa mia,e piangevo perchè non ci riuscivo proprio.E' stato veramente orribile,anche perchè era l'anno della maturità e mio padre dovette accompagnarmi al liceo ogni giorno.Alla fine riuscii a prendere il diploma con il massimo dei voti,ed ero contenta anche se mi aspettava una scelta:Andare o no all'università con il mio problema?Alla fine,sempre accompagnata da amici,mi immatricolai ma non riuscii nemmeno a seguire una lezione,perchè non ero in grado di andare ai corsi da sola.Quindi sconsolata e frustrata,tornai a casa,e da quel giorno passai circa 6 mesi sempre a letto e con scarsa voglia di fare qualcosa.Un giorno,stanca di quello che ero diventata e non mi rispecchiavo minimamente perchè sono una persona attiva di natura,presi la decisione di prendere la patente,almeno occupavo il tempo in qualcosa di utile.Così quel santo di mio papà,mi accompagnava ogni giorno alla scuola guida e nonostante l'ansia riuscii anche a prendere la patente.Però anche a settembre 2010 non ero ancora pronta per l'università.Allora,stanca e afflitta con i miei decidemmo di andare da un professionista che si trova a 100 km dal mio paese.Circa sette mesi fa ho iniziato a fare terapia cognitivo comportamentale associata a farmaci,prima prendevo xanax 2 mg r.p. con cipralex la mattina e valdoxan la sera,poi mi ha tolto valdoxan e stavo bene,e poi mi ha cambiato lo xanax:infatti da rilascio modificato me l'ha passato a rilascio immediato,3 mg al giorno,sempre col cipralex.Vedendo che le cose andavano bene,e che io ero riuscita ad appropriarmi dell'autonomia e uscivo da sola,mi ha ridotto di 0.50 mg la dose di xanax e ho iniziato ad avere più ansia e ho avuto un attacco di panico che non avevo da mesi e mesi.Ne ho parlato con il medico e ha detto che secondo lui sarà stato più una reazione somatica dovuta al fatto che io pensavo alla diminuzione del medicinale e mi sentivo più vulnerabile.Questo è un periodo particolare per me,difficile,dato che ho avuto questa ricaduta,in più ho interrotto la relazione con il mio ragazzo,mia madre ha problemi di salute e i pensieri negativi abbondano.Ora sto pensando:speriamo di essere in grado di andarmene all'università a settembre,perchè non ce la farei a stare un altro anno in casa.Io amo studiare,però per la mia facoltà è richiesta la presenza.Vorrei iniziare una nuova vita.ora riesco a fare molte cose che prima non facevo,sono andata anche varie volte da sola dallo psichiatra che si trova in una città e gli spazi aperti li ho sopportati..Che ne dite?Devo battere il ferro ora che è caldo?Questa ricaduta passerà?Voglio studiare..Auguratemi buona fortuna,perchè ne ho davvero bisogno.Grazie mille e scusatemi per lo sfogo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

la terapia farmacologica le ha dato dei miglioramenti evidenti.

Continui con il trattamento ed i controlli periodici e faccia ciò che desidera.

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