Servizio sanitario nazionale o privato

Salve sono in cura da un anno e mezzo circa con uno psichiatra privato per depressione ed ansia (diagnosi depressione reattiva).
Ora però non riesco piu a trovarmi bene con lui in quanto non riesco a fare una psicoterapia degna di questo nome.
faccio colloqui da 1 o 2 ore oppure anche mezz'ora e parlo per circa 10 min dei miei problemi e per il resto del tempo mi parla della sua vita e della sua gioventù ecc ecc ecc.
Io francamente volevo provare il servizio del consultorio (visto che è anche gratuito o quasi) ma il mio specialista in un discorso ha detto in poche parole che sono incompetenti e che danno cure sbagliate.
io francamente vorrei delle vostre indicazioni ed opinioni in merito a questo ed alla differenza tra pubblico e privato ed anche alle modalità per accedere al servizio pubblico (io sono in cura con zoloft 150 da 9-10 mesi circa e xanax 0.25 mat e sera.)
grazie mille
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Quale e' la sua diagnosi?

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Utente
Utente
depressione reattiva
ma la situazione credo che debba essere verificata anche nel tempo seguendo un percorso terapeutico.
Io voglio solo trovare una persona che riesca a seguirmi e mi aiuti a venire fuori da questo tunnel.
grazie
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Se non e' soddisfatto Dell attuale terapeuta può chiedere un altra valutazione. Il tipo di psicoterapia maggiormente validità per questo disturbo e' iella cognitivo-comportamentale. Il centro
Di salute mentale della sua zona di residenza può erogare prestazioni di questo tipo. In alternativa può cercare un altro terapeuta privato.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
ma lei cosa mi consiglia?
è affidabile come servizio sanitario nazionale e mi può seguire anche in ambito farmacologico?
grazie

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
Io non posso garantire per i colleghi che operano nella sua zona di residenza, ne' nel pubblico ne' nel privato. In linea teorica, un centro di salute mentale dovrebbe essere in grado di assicurare un seguimento integrato a chi ne abbia la necessita e se ne possa giovare. Quanto le singole realtà territoriali aderiscano o si discostino dalla teoria, non e' prevedibile.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
grazie.
qualcuno ha qualche altro giudizio in merito?
cordiali saluti
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Per darle un mio parere avrei bisogno di più elementi di conoscenza - per quanto è possibile salvaguardando la privacy - di lei stessa, della sua situazione e della sua storia evolutiva, per sommi capi. Ho visto che ha chiesto molti consulti, quest'anno, quindi deve essere un periodo piuttosto critico. Oltre che i sintomi e i farmaci io penso che sia importante vedere la situazione nel suo complesso, in che punto è della sua evoluzione e come ci è arrivata.
Cordialmente

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

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dopo
Utente
Utente
salve dott benedetti.
la ringrazio per la sua disponibilità e per aver colto anche la mia situazione un po "critica".
di quali elementi avrebbe bisogno?
cordialmente
Riccardo.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Forse è bene specificare che la mia proposta non riguarda soltanto la scelta fra pubblico o privato, come era la sua domanda originaria, ma un parere più ampio sulla sua situazione e le possibili indicazioni.
Se è d'accordo nell'estendere i limiti della sua richiesta, gli elementi cui mi riferivo sono quelli che permettono di conoscere la persona, le difficoltà che lamenta e che l'hanno indotta a cercare aiuto. Quindi la (sintetica) descrizione della sua situazione personale familiare, ambientale e della sua evoluzione fino a questo punto.
Cordialmente
[#10]
dopo
Utente
Utente
allora all'età di circa 3-5 anni ho avuto il mio primo attacco di panico...e la cosa si è protratta, per quanto mi ricordo, per circa 1 anno.dopo di ciò ho avuto all'eta di 17 anni una crisi dovuta alla paura di non dormire la sera ed inevitabile insonnia.
oltre a tutto ciò mi sentivo strano e mi sembrava di vedere le cose in maniera diversa, (derealizzazione)..
l'episodio passo dopo circa 3 mesi ma negli anni momenti di insonnia erano sempre presenti.
la crisi decisiva si è verificata il sett 2009 con insonnia tristezza ansia pianto continuo ecc ecc ecc..
provai in consultorio con una psicologa per circa un anno poi però mi vidi costretto ad appoggiarmi ad uno psichiatra (l'attuale) che mi prescrisse una cura farmacologia.
ovviamente la mia situazione sociale e famigliare era un po cosi.
avevo una paura folle che mio padre tornasse da lavoro ubriaco e si arrabbiasse per poi prendere la macchina e andare via, i capelli mi stavano cadendo, non avevo una ragazza e non mi sentvo nemmeno un bel ragazzo ed avevo mille paura e complessi..
la cosa però chemi turbava di piu era proprio mio padre che fin da giovane ho assistito a scene che secondo me mi segnarono.
io non voglio colpevolizzarlo xk non ha mai alzato le mani e cmq è sempre mio padre però.
grazie
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Beh, in poche parole ha dato una chiara immagine di cose familiari che sono spesso traumatiche per chiunque. La sua ultima frase, così carica di difficili e contrastanti sentimenti, mi richiama alla mente un film che ho visto recentemente, Beyond (http://www.nonsolocinema.com/BEYOND-di-PERNILLA-AUGUST_22352.html), che tratta una situazione molto più estrema, credo. Bellissimo film, anche se non facile da vedere.
Sono cose certo difficili da 'metabolizzare' e che lasciano incubi che magari può avere avuto anche da bambino e che forse tornano anche adesso.
Com'è la sua vita in questo momento, abita ancora con la sua famiglia?
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dopo
Utente
Utente
in questo momento si.
credo che infatti alcuni avvenimenti del passato e magari una predisposizione genetica abbia dato vita a questa situazione formando un carattere fragile ed insicuro.
grazie per il link lo guarderò sicuramente.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Il 'carattere' in effetti non si sa cosa sia. Si può pensare forse come un rivestimento, una corazza che ci mettiamo per uscire nel mondo esterno. A volte ci appesantisce e ci impedisce i movimenti, come se girassimo in un SUV o un carroarmato nelle stradine del centro. In realtà diminuirne il peso e l'ingombro ci può alleggerire e facilitare i movimenti e i rapporti con gli altri.
Cordialmente