Richiesta consulto

Salve
Ho postato questo messaggio prima nella sezione psicologia. Mi è stata fatta una diagnosi di disturbo bipolare 2 con prevalenza di episodi depressivi rispetto a quelli ipomaniacali. Seguo da 2 anni una terapia ad indirizzo cognitivo-comportamentale e sono in cura da uno psichiatra per questo disturbo. Seguo la seguente terapia:
- Abilify 15 mg
- Lamictal 200 mg
- Sertralina 150 mg
Sono entrata in crisi per la prima volta 9 anni fa a causa di un trauma avuto con il mio ex ragazzo. Lui mi ha lasciata per mia sorella dopo 4 anni di relazione. Non lo vedo più da allora. Loro si sono trasferiti all'estero. All'epoca ebbi un crollo pazzesco e fu allora che mi rivolsi ad uno psichiatra. Dopo l'abbandono mi creai nella mente un mondo parallelo in cui vivevo gran parte della mia giornata in cui lui era ancora con me e avevamo avuto dei figli. Erano però solo fantasie che servivano a mitigare la sofferenza dell'abbandono. Sono troppo sensibile e ho avuto sempre una gran fantasia. Da allora ho una sorta di angoscia da separazione. Ora sono quasi stabile anche se ancora depressa.
Dopo 3 anni di inferno pian piano ho superato la cosa. Non penso più al mio ex e nel frattempo ho avuto altre due relazioni. Ma c'è una cosa che mi disturba molto. Spesso mi sgamo a ripetere il suo nome nei momenti di difficoltà. Oppure a parlare da sola rivolgendomi a lui quando in realtà sto parlando con me stessa (o meglio con una parte di me). A volte, nei momenti di disagio o quando sento una specie di angoscia, ripeto il suo nome come un mantra e la cosa mi fa stare meglio. Ma in quei momenti non penso mai a lui anzi. Spesso dico il suo nome quando penso ad uno degli altri miei ex. E' come un cortocircuito della mia mente. Mi crea parecchio disagio perchè spesso quando avviene la cosa sono in pubblico e improvvisamente la gente mi sente dire "luca... luca .... luca...". Quando mi capita di dirlo ad alta voce per strada la gente si gira ovviamente a guardarmi. A volte quando sono sola lo dico a voce molto alta. E' una cosa che sfugge al mio controllo. La mia psicologa mi dice di non preoccuparmi ma non entra nei dettagli nonostante la mia insistenza. Credo che lei sottovaluti la cosa. L'ho detto anche al mio psichiatra e anche lui è vago.
Aggiungo che, a detta dei miei curanti, non ho tratti ossessivi e non ho altri sintomi psicotici e che tempo fa nel piano terapeutico non so il perchè il mio curante invece di scrivere "disturbo bipolare" scrisse "psicosi affettiva" ma mi rassicurò sul fatto che non sono psicotica. C'è da credergli o l'ha detto solo per tranquillizzarmi? Nell'ultimo piano terapeutico c'è scritto comunque "disturbo bipolare".
Le mie domande sono:
- Che significa psicosi affettiva?
- Il sintomo sopra descritto è un sintomo psicotico?
- Se non lo è come devo interpretarlo?
- Fanno bene i miei curanti a sottovalutare la cosa?
Penso in quanto paziente di avere il diritto di sapere.
Per favore non voglio essere tranquillizzata semplicemente.
Grazie
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

se i suoi curanti hanno valutato che il sintomo non rientra in un disturbo di tipo ossessivo, potrebbe essere in questo modo.

Nella fattispecie il sintomo non è un sintomo psicotico ma può rientrare nel quadro di tipo ossessivo.

Credo che debba affrontare in modo più specifico con i suoi curanti i dubbi relativi al fatto che non sente di essere sufficientemente ascoltata su questo problema.

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[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
La ringrazio della risposta.
Ad una domanda non ha risposto:
che significa psicosi ossessiva? che relazione ha con il disturbo bipolare?
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Nel suo caso non vi è relazione.
[#4]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
No scusi dottore non ho capito...
cosa non ha relazione con cosa?
Cioè uno può essere bipolare ed avere una psicosi affettiva?
Se così è cosa significa psicosi affettiva?
[#5]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Sono due diagnosi differenti.

Se ha una diagnosi di disturbo bipolare poco sarebbe inquadrabile con una diagnosi di psicosi affettiva che, comunque, è una definizione come lo è quella di disturbo bipolare per intendersi sui sintomi della patologia.

Nel suo caso specifico, non potendosi considerare un sintomo psicotico non vi è relazione con la sua diagnosi.
[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
grazie mille dottore
[#7]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Ho un'altra domanda.
Assumo di mattina 15 mg di Abilify, 50 di sertralina e 100 di lamictal.
Faccio colazione con latte e caffè.
Ci sono problemi?
Poi volevo chiedere se c'è interazione della mia terapia con il succo di pompelmo.
Grazie
[#8]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Il succo di pompelmo può interagire con alcuni farmaci, sarebbe preferibile che lei non lo assuma.
[#9]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
E per il caffè?
Su wikipedia c'è scritto che interferisce con i neurolettici.
Posso avere problemi con l'abilify?
[#10]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Non ne può bere troppo ma un paio al giorno vanno bene, come per tutte le persone anche per chi non assume neurolettici
[#11]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Scusi se la disturbo ancora... non mi mandi male.
La mia domanda non era quanti caffè posso prendere al giorno ma se
di mattina a colazione quando prendo l'abilify posso prendere anche il caffè o se devo evitare.
Grazie
[#12]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
si
[#13]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
grazie mille
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