Paura di assumere antidepressivo

Salve ho 34 anni sono una mamma di due splendidi bambini. Ho vissuto gli ultimi tre anni delle esperienze di salute (mio marito,la mia bambina e poi come se non bastasse io) negative ,che pensavo avere affrontato con tanta preoccupazione ma anche tanto coraggio (pensavo non avere).Adesso purtroppo forse sto pagando il conto ,infatti e da un di mesi che non sto bene:ho spesso mal di testa,mi sento nervosa ,ma la cosa che mi da veramente fastidio sono i miei giramenti di testa e il sentirmi instabile in certe situazioni,tanto instabile che nonostante a me possa far piacere in quel momento stare dove mi trovo sento il bisogno di andare via, anche se poi per non far capire niente a chi mi sta vicino, riesco a non fuggire.Penso siano dei piccoli attacchi di panico, che pero un po’ stanno limitando la mia vita cioè mi spiego per esempio ho paura ad andare in giro in macchina da sola con i miei bambini perche ho paura di sentirmi più male e non riuscire a gestire la cosa.A dicembre ho intrapreso una terapia omeopatica (cocculus e ansitol)che non ha fatto un grancche. Allora ho fatto una visita dal neuro-psichiatra che mi ha sconsigliato le sedute con uno psicologo perche costose e risultati incerti e mi ha dato il sereupin, mezza la mattina e mezza la sera, la notte mi sono svegliata sudata mi sentivo svenire e dopo un po’ ho iniziato a vomitare. Ho telefonato allo psichiatra che mi ha consigliato di lasciar perdere le medicine di nuova generazione e di assumere il sedans che secondo lui sarebbe più tollerante dal mio organismo.ILmio psichiatra non da molte spiegazioni ed io ho forse anche trappa paura di questi farmaci. La mia paura è intontirmi e non riuscire come sto facendo adesso di prendermi cura dei miei bambini, le dipendenze che danno questi farmaci (per non parlare delle intolleranze), poi perche mi ha dato un farmaco di vecchia generazione?é troppo forte per me?HO paura se sta esagerando il mio medico con questa medicina, forse queste di nuova generazione (cipralex sereupin )sono più leggere cioè ti rendono più sprint e invece queste di vecchia generazione intontiscono un Po.Io non voglio cambiare ma voglio guarire ma continuare a rimanere sempre io, non vorrei mai che i miei bambini mi vedano come una zombi. Ma si guarisce con questi o si rimane dipendenti per tutta la vita?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente

Gli antidepressivi non danno dipendenza.

La scelta della prescrizione dipende da chi l'ha visitata direttamente.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Sig.ra,
i pregressi vissuti medici negativi dei Suoi familiari hanno senz'altro contribuito a condizionarLa negativamente e adesso che il peggio è passato Lei risente dell' "onda d'urto" delle passate esperienze. Penso che Le occorra un periodo di maggiore tranquillità emotiva. I sintomi che espone sono, in effetti, da riferirsi a stati ansiosi accessuali. Penso che accanto ad una eventuale terapia medica potrebbe esserLe d'aiuto anche una buona psicoterapia, ma ovviamente, breve e che la riporti "in equilibrio". La dipendenza è soltanto psicologica, cioè ricorrere costantemente al farmaco per sentirsi rassicurati. E non è questa, mi creda, la strada che Lei deve percorrere.

Dr. Mario Zampardi

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dopo
Utente
Utente
E non è questa, mi creda, la strada che Lei deve percorrere.
Dottore Zampardi cosa intende dire quando dice che non devo percorrere questa strada io dovevo iniziare questo farmaco un po di giorni fa,ma ho paura di sbagliare e continua a non decidere .La prego cortesemente di consigliarmi e poi continuo a chiedermi ma questo sedans è un antidepressivo troppo forte,cioè mi puo far dormire tanto mi potrebbe intontire veda io ho due bambini e un marito semre fuori e di questi due bimbi mi occupo io ma la paura che mi possa cronicizzare è tanta, e poi adesso voglio anche stare un po piu serena e riuscire a vivere le mie cose senza tanta ansia,a me piace tanto fare la mamma occuparmi di tutto quello che ho sempre fatto.Ma la pillola riesce adare questa serenita ?PER il mio psichiatra è del tutto normale prendere un psicofarmaco a me sembra tutt cosi assurdo dopo tutto quello che ho passato adess anche questo!!!!!!

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

non vi è nulla di anomalo nell'assumere una terapia prescritta da uno psichiatra.

Segua le indicazioni e potrà stare meglio.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Gentile signora, le sua titubanze sono comprensibili. Forse per capire un po' meglio potrebbe descriverci brevemente cos'è successo e come l'avete affrontato e com è la situazione familiare.
Un momento di difficoltà dopo forti stress è comprensibile, come quando c'è un lutto, e non è obbligatoriamente una situazione 'patologica', ma per così dire un momento di necessità di recupero dopo una forte fatica. Anche gli atleti a volte cadono a terra alla fine della maratona o di una gara di fondo. Uno stato di 'esaurimento' delle forze può essere 'fisiologico ed esprimere la normale necessità di recupero. Se questa fase si prolunga eccessivamente o innesca una reazione a circolo vizioso può essere necessario un intervento. Se quindi ci descrive un po' più estesamente la situazione, forse si potrà dare qualche parere più motivato.
Cordialmente

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

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dopo
Utente
Utente
In effetti ormai sto male da circa cinque mesi,continuo a pensare che anche da sola ci riesco ma ogni tanto mi perdo d animo. Abbiamo dovut operare la bimba di soli 2anni per una lesione non proprio tipica della bambina, siamo stati in neurochirurgia perché qua non si riusciva bene a capire cosa fosse,,mi sono sentita disperata ma in quel periodo nonostante la paura fosse greande sono riuscita a superare e soprattutto a stare vicino la mia bambina.Io sono sempre stata molto ansiosa,somatizzo anche tanto ma alla fine quando ho dovuto essere forte ci sono riuscita anche a volte con un po di fatica (il mio medico curante dice che forse avrei dovuto far prima questa terapia). Ho dovuto asportare una cisti ovarica,l ho presa malissimo a causa delle mie allergie(fans )e le mie facili intolleranze pensavo dovesse capitarmi qualcosa di bruttoè andata bene anche se mi sentivo stanca per tutte le cose che succedevano poi fine agosto ho fatto una brutta litigata con mio marito e stavolta come un imbecille mi sono fatta male da sola,io che ho paura di tutto,e da allora che ho accusato stati d ansia e la paura di non controllarmi.
Non sono violenta e non farei male a nessuno mi sono sentita solo un po arrabbiata con tutti anche con quel mio marito che amo tanto e che mi ama tanto ma che non èriuscito a capirmi e stare vicina in un momento in cui mi sentivo arrabbiata con tutto.Prima uscivo a fare spese e mi distraevo un po adesso nonsopporto di uscire e sentire la testa vuota e questa instabilita.Forse a questo punto della mia vita dovrei fare una farmacoterapia per risollevarmi ma con questo farmaco ci riesco in un solo ciclo ho mi trovero ad assumerlo per tutta la vita,visto la mia intolleranza al sereupin questo sedans è piu indicato a me,ma puo dare tanta sonnolenza.Io ho un amica che prende il cipralex da un anno lei sta benissimo sembra rinata.Non vorrei che io che sono sempre stata molto iperattiva con il sedans mi debba intontire un po ma non sarebbe meglio prendere un farmaco di nuova generazione.Scusate oer il romanzo ma sto cercando delle rassicurazioni.
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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Sig.ra,
ho letto attentamente le vicende, negative, che Le sono occorse.
E come Le ho già detto, penso siano state queste e soprattutto quelle della Sua bambina a condizionarla, Suo malgrado, in chiave ansioso-depressiva.
Spero che adesso la Sua Piccola si sia ripresa. Lei stessa ha coscienza di essere sempre stata un tipo ansioso, ma nel momento del bisogno, ha saputo dominare i suoi stessi sintomi per sopperire alla situazione drastica che si presentava.
Ma adesso che è tutto finito, si è accorta che le "forze di riserva" si sono esaurite e quasi cerca, inconsciamente, un "senso" e una "interpretazione" per tutto quello che Le è accaduto. Anche suo marito, a Suo dire, "..non è riuscito a capirmi e stare vicina in un momento in cui mi sentivo arrabbiata con tutto.." Da queste situazioni, pregresse,hanno poi preso verosimilmente l'avvio sintomi su base ansioso-depressiva.
Pertanto penso che, in atto, Lei possa giovarsi di un idoneo trattamento antidepressivo e ansiolitico ma ovviamente consultando uno specifico Psichiatra che, nel caso, potrà di volta in volta modificare la posologia in relazione alla Sua risposta ma, al contempo, ribadisco che penso sia necessaria una buona psicoterapia che la supporti per una corretta e tranquilla chiave di lettura dei momenti difficili che Le sono capitati. Il solo ricorso al farmaco non è la soluzione ideale.
Un cordiale saluto
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
Gentile signora, gli eventi che Lei ha descritto la hanno portata a un momento critico, difficile, non si sente più capace di affrontare le cose e ha paura di tutto, o quasi, mista forse anche a rabbia, con sè stessa e con altri. E' possibile che le cose insieme abbiano superato la sua capacità di resistenza e costituito un trauma da cui deve rimettersi. Per questo c'è bisogno di tempo e di pazienza e di un aiuto adeguato.
Anch'io non dedicherei tanti pensieri ai farmaci e ai loro effetti: importante è trovare uno specialista da cui si senta compresa e in cui abbia fiducia e con cui possa discutere per il tempo necessario i suoi dubbi e le sue preoccupazioni. Basilare è il rapporto di fiducia.
Com'è attualmente la situazione familiare? Come riesce a occuparsene? Ha qualche aiuto?
(PS le suggerisco di far togliere i riferimenti riconoscibili dai suoi post - diagnosi specifiche della bimba e località di cura - per proteggere la sua privacy: può per questo rivolgersi allo staff)
Cordialmente
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente

La scelta del farmaco dipende da chi l'ha visitata direttamente.

Se dovesse ritenere di non essere sufficientemente certa della visita ricevuta può chiedere un secondo parere.

Sarebbe il caso di non perdere ulteriore tempo in quanto già pare che abbia atteso abbastanza.
[#10]
dopo
Utente
Utente
La mia famiglia nativa mi sta tanto vicina,e mi sento davvero fortunata da questo punto di vista,io amo tanto fare le cose amio modo e mi fa stare bene prendermi cura dei miei cucciolotti La mia bimba sta benissimo anche se adesso sta facendo altri controlli per alcuni dubbi che la parte lesa ci sta dando(spero di cuore non sia nulla).Ma voi medici di Medicitalia potreste darmi qualche consiglio o qualche nominativo di qualche specialista in gamba.Io ho la netta impressione che qualvolta chiami il mio psichiatra lui si senta disturbato poi lui afferma con la psicoterapia spesso solo soldi e tempo ma non vorrei finire in mani sbagliate non conoscendo nessuno della zona.V ringrazio tantissimo per il tempo concesso
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente

L'indicazione alla psicoterapia e', comunque, legata ad una valutazione diretta.

Se il suo psichiatra ha valutato che per lei non e' applicabile e' probabile che ciò sia vero, senza perciò indirizzarla aprioristicamente verso un trattamento per lei non possibile.

Se e' disturbato quando chiama forse sta facendo altro, o probabilmente e' caratterialmente distante e ciò non e' una notazione negativa, anzi.

Direi di sentire il suo parere, ma se ad oggi non ha ancora assunto la terapia difficilmente può essere considerata una qualsiasi variazione di trattamento qualora non andasse bene.
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