Depressione o esaurimento nervoso

Felicemente sposato con 3 figli, 50 anni. Sintomi presenti quasi costantemente da circa un anno: senso di inadeguatezza, incapacita' di scegliere, mancanza di concentrazione e memoria, dimagrimento, stanchezza, credenza di aver combinato poco, sveglia alle 6 di mattina in preda all'ansia e all'angosca che comunque diminuiscono nel corso della giornata. Moglie e figli mi aiutano in cio' che faccio, ma cio' mi fa sentire ancora piu' incapace (forse perche' ho il difetto che sono un po' troppo esigente con me stesso. Mio padre (non sapendo cosa fare con i genitori anziani se farli vivere a casa sua e quindi dover affittare un posto per i figli o portarli in una clinica oltre ad altre problematiche) ha avuto una situazione simile alla mia (senso di impotenza e di risolvere i problemi) ma e' guarito in pochi mesi dopo aver provato solo per poco uno psicofarmaco a guarire con la forza di volonta' (gli e' stato detto da un neurologo dopo elettroencefalogramma e altri esami che non aveva nulla di fisico).
Devo dire che gli ultimi due hanni sono stati e sono difficilissimi: e' morto un parente strettissimo e a chi tutti volevamo molto bene per un tumore dopo mesi di cure e fatiche inutili (per mesi tutti i giorni andavamo dai medici purtroppo inutilmente, abbiamo tentato di tutto, l'abbiamo visto morire tra le angosce dopo cosi' tanta sofferenza). Poi e' subentrata un truffa per cui il fisco ci chiede ingiustamente una ingente somma di denaro (200000 euro), ma per dimostrare il tutto (e' sempre difficile farlo) ci vogliono almeno 5 anni di fatiche e di terrorismo psicologico (pagamento dei professionisti, non prevedibilita' del futuro, possibili pignoramenti etc). Mia madre e' anziana e basta un suo mal di stomaco per preoccuparmi molto (lei poi e' molto restia a curarsi). Infine siamo riusciti a comprare (abbiamo fatto il compromesso dopo mesi di estenuanti trattative e non possiamo piu' tirarci indietro) la casa dei nostri sogni ma dobbiamo accendere un ingente mutuo e io per non essere del settore non ho le conoscenze adatte per effettuare la scelta migliore e contavo di affittare un mio appartamentino ma dato il momento economico e' molto difficile e le future rate del mutuo mi preoccupano tantissimo (sono un professore e il mio stipendio e' molto basso). Tutte le fatiche e dolori passati, le angosce del presente, il dover affeontare mille problematiche ogni giorno, il futuro cosi' incerto etc mi hanno portato ad avere questi sintomi da un annetto senza interruzione e inizio a preoccuparmi veramente anche per il fatto che non riesco bene ad aiutare chi ho intorno. Il mio e' un esaurimento nervoso o una depressione vera e propria? E' proprio necessario che vada da uno psichiatra? Saro' costretto a prendere pesantissimi farmaci che mi fanno molto paura, o potro' uscirne da solo e con l'aiuto di chi mi sta intorno col tempo e la buona volonta'? E' pericoloso che faccia passare cosi' tanto tempo? Comunque ce la potro fare a tornare in gamba? Grazie
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
non è possibile fare una diagnosi o escludere una diagnosi tramite una comunicazione on line o comunque a distanza e non dal vivo. Per avere le risposte alle Sue domande bisogna fare una visita dal vivo. Il che non significa invariabilmente che Lei dovrà assumere i farmaci, pesantissimi o non pesanti affatto. La visita dallo specialista significa soprattutto un'altra cosa: che ad un certo punto ci si rende conto di non riuscire a risolvere da solo il problema. Quello che individuirà e proporrà lo specialista è un discorso successivo. Potrebbe servire almeno un orientamento, di fare il punto della situazione, ma in modo più obbiettivo di quanto si può farlo via internet. Può darsi che servirà anche qualcosa in più, è vero.

Quello che riesco a cogliere io dalla Sua lettera è che Lei ha molta energia concentrata nella resistenza ad accettare di non poter risolvere il problema con la propria forza di volontà e con l'aiuto della famiglia. Non posso giudicare né prendere decisioni al posto Suo. Credo che nella Sua situazione non si può e non ha nessun senso costringere o cercare di convincerLa di andare dallo specialista: deve essere la Sua propria decisione motivata, altrimenti non ha senso.

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.
In effetti sono molto restio ad andare da uno specialista per diversi motivi: mio padre mi racconta di essere riuscito a vincere una situazione simile con la propria volonta' , i miei famigliari pensano che cio' che ho sia abbastanza normale per cio' che abbiamo e stiamo passando e che quindi col tempo possa passare il tutto; d'altronde io ho il terrore degli psicofarmaci anche per le conseguenza che avrei sugli altri. D'altro canto questo senso di inadeguatezza e rincretinimento mi fa star male e penso cio' valga per chi mi sta intorno, e' passato un anno ma nulla si e' mosso.
Sono proprio confuso e non so cosa fare.
Ho paura che un possibile specialista disonesto mi imposti una terapia lunga per riscontro economico.
I miei sintomi in linea generale e superficiale potrebbero essere riferito a un qualcosa che passi da solo magari risolvendo un po' di problemi o questi sintomi sono per forza legati a una situazione di depressione che necessiterebbe di un intervento farmacilogico? Sempre tenendo conto che il consulto online non sostituisce la visita.
Grazie
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
in quella situazione psichica nella quale Lei si trova sicuramente andrebbe visto dallo specialista.

Se uno sa che cosa cerca/ di che cosa ha bisogno e che cosa vuole evitare, è già in parte protetto, è già a un buon punto.

Andando dallo specialista, come è logico, bisogna porre il quesito della diagnosi:
evitare che siano prescritte le cure o date raccomandazioni senza una diagnosi, almeno una "diagnosi in itinere"; evitare le diagnosi vaghe, tipo "depressione" o "disturbo ansioso-depressivo". Nel Suo caso bisogna che sia specificata anche la gravità (lieve, medio o grave).

Sulle indicazioni terapeutiche fatte dallo specialista Lei ha il diritto di ragionare prima di accettarli. Può anche chiedere un secondo parere al medico di base, ma anche su questo sito, con tutti i limiti. Quello che però non Le è chiaro è meglio chiedere già durante la visita. Può anche preparare gli appunti su che cosa Lei vorrà chiedere.

Evitare di fare come fanno tanti (e me ne meraviglio veramente):

"lo specialista mi ha detto di prendere questo (farmaco), e ora chiedo a voi: che cosa ho ? entro quanto tempo starò meglio? per quanto tempo devo prenderlo? che effetti collaterali ha? (ecc.)"
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Esaurimento nervoso era un vecchio modo per dire depressione, sottointendendo che derivasse da eccessivo "stress" che quindi esauriva le riserve della persona, ma questo è solo un modo di dire, la depressione come malattia propriamente detta è indipendente, mentre invece i disturbi da stress sono quadri con sintomi di vario tipo ma hanno un decorso decisamente diverso. Invece, il fatto che un episodio depressivo sia iniziato sotto stress o in coincidenza con un periodo di stress non ne altera il decorso, che risponde al modello della depressione. In ogni caso sia l'uno che l'altro tipo di situazione sono curabili. Il fatto che una malattia non duri per sempre non è un buon motivo per non curarla e attendere che passi, nel frattempo può far viver male o rendere meno capaci di fronteggiare le cose, e il fatto che ci siano motivi logici a monte non significa che al momento la sua condizione cerebrale e quindi mentale sia sempre solo dipendente dai fattori che l'hanno eventualmente innescata.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta che mi ha chiarito delle cose;
premesso che purtroppo la situazione stressante che ho passato non e' affatto finita vi chiedo se anche e' stata solo la miccia di un processo autonomo, il miglioramento di tale situazione potra' lo stesso giovare alla mia psiche o no e visto che potrei resistere in questo stato chiedo se col tempo, quanto ce ne vuole, anche tanto, io riusciro' a riorganizzarmi psicologicamente e neurologicamente oppure una terapia di qualsiasi genere e' condizione necessaria per la guarigione?
grazie
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