Borderline, bipolare o semplice paura di vivere ?? ho bisogno di farmaci??

Studiavo 2°di economia dopo aver vissuto periodi stressanti di studio/non studio nottambulo e dormite prolungate al giorno ho avuto un attacco di panico e da li...Depressione, pensiero di suicidarmi, voglia di farmi del male, paure immotivate(ad es. se scivolo casco sotto una macchina e muoio,oppure vedevo delle persone con problemi psichici e pensavo di diventare come loro)la peggiore cosa era la sera prima di addormentarmi, chiudevo gli occhi e i pensieri erano come razzi, erano così veloci che dovevo aprire gli occhi, la mia testa scoppiava, vedevo una luce che veniva verso di me e mi alzavo di scatto, spesso iniziava a tremarmi il cervello come una vibrazione, un tremolio della testa, la senzazione più brutta che abbia mai sentito.Ciò per 4-5 mesi,senza parlare dei miei problemi a nessuno, pensavo di essere preso per matto,sopportavo e cercavo soluzioni,ho deciso così di smettere l'Univ. perchè pensavo fosse il motivo di tutto ciò, ma la cosa non è cambiata ora senza univ. e senza lavoro.8 mesi da incubo!Trovato il lavoro sono stato 6-7 mesi benissimo, i pensieri erano spariti ma alla prima difficoltà e stress bum che ricasco nel buio più totale, stessi problemi, ho iniziato a pensare di cadere nel vuoto più profondo paura di perdermi nel buio di lasciarmi andare,in certi momenti attimi di confusione mentale e percettiva (anche se istanti) decido così di rivolgermi ad uno specialista, psicoterapeuta psichiatra, mi dice di cercare nel mio passato situazioni irrisolte e trovo: mio padre che tradisce mia madre (io sono l'unico della famiglia a saperlo perchè avevo letto dei msg), cerco di parlare con lui ma nn abbiamo un gran rapporto anche perchè lui non mi stima ne sono sicuro, e io provo amore/odio...ho anche il sospetto che sia stato con mia zia. Il dott. mi sggerisce tranquillanti, o non so cosa per cercare di tenrmi a bada, ma non accetto, non voglio medicinali e rifiuto. Inizio a parlare di queste cose con amici, sotto il suo consiglio, e le cose si fanno più semplici, fisicamente sto meglio rispetto a prima(non più crampi e mal di schiena atroci) e dall'inizio di questa agonia non ho mai mostrato questa faccia malata di me, sono sempre stato forte davanti agli altri, continuando a lavorare e uscire con i miei amici, divertendomi anche in qualche frangente ma sempre condizionato.E' sempre uguale, penso di riuscire a controllarmi ed esce fuori una cosa nuova inaspettata, adesso ho paura di essere omosessuale, sento il bisogno e il piacere di provare a stare con un maschio o trans oppure la paura di diventare matto e uccidere qualcuno o pedofilo(cose che nn farei mai).Non riesco mai a vivere sereno, sia una relazione che la mia vita,sbalzi di umore dal posso fare tutto al non potrò mai fare niente mi stanno debilitando, sono incostante sia per natura (lo ero già prima)che per malattia.Il dott. mi ha consigliato terapia di gruppo per aprirmi agli altri. Nel mio passato c'è un uso di droghe dai 16 ai 20 (extasi e cocaina qualche sabato).
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

allo stato attuale, tutte i suoi sintomi non sono stati inquadrati verso una diagnosi mentre le vengono proposti dei trattamenti ma non è ben chiaro per curare cosa.

"Aprirsi agli altri" e "scavare nel passato" non sono tecniche di cura.

Sarebbe il caso di far inquadrare meglio la sua situazione dallo specialista in psichiatria, diversamente rischia di perdere tempo.

E' anche probabile che sia opportuno l'uso di farmaci che possano ridurre i sintomi, sarà lo specialista a deciderlo.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Gli elementi che riferisce non è che richiamino in maniera chiara le diagnosi che Lei citava, se mai potrebbero far pensare a delle ossessioni come costante nel tempo.
Riguardo alla diagnosi, la fa il medico, ma non ha senso far confusione tra diagnosi e manifestazioni (come nel titolo): se uno ha un disturbo alla circolazione di una gamba, zoppicherà e non potrà correre come gli altri, per cui una domanda del tipo "disturbo alla circolazione, zoppicamento e incapacità di correre normalmente" non avrebbe alcun senso, non sono alternative tra di loro, sono inquadramenti di un problema.

" dott. mi sggerisce tranquillanti, o non so cosa per cercare di tenrmi a bada, ma non accetto, non voglio medicinali e rifiuto"

Il medico più che suggerire prescrive o consiglia. Il fatto che lei dica "non so cosa" fa pensare che abbia considerato comunque qualsiasi cosa di farmacologico come "un tranquillante" o qualcosa di simile che poi lei traduce in "qualcosa per tenermi a bada", ma questo sembra più un ragionamento suo che non quel che esiste per la cura dei disturbi psichiatrici.

Inoltre, "tenere a bada" i sintomi mi sembra sia la normalità più assoluta in medicina, se intende intontire o cose del genere ritorniamo ad un pregiudizio.

E' opportuno avere una diagnosi specialistica. Evitare di farsene da soli perché non sono diagnosi. Concepire ogni terapia come un'arma nelle sue mani per contrastare l'andamento del disturbo. Nel momento in cui rifiuta qualcosa di consigliato non è che sta resistendo ad alcuna imposizione né pratica né teorica, sta attivamente rifiutando una proposta che Lei stesso ha richiesto.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Lo specialista non mi ha mai detto cosa avrebbe voluto darmi, ha solo citato un leggero farmaco per riuscire a calmarmi un po. Ho molti pregiudizi sui farmaci e molta paura. Ho paura che iniziando ad usare farmaci, non si smette più, che possano prendermi paranoie ancora più grandi, del tipo sono un malato ecc. ecc. , ho paura che i farmaci mi rintontiscano, che io possa sembrare rincoglionito e ho paura che non servano a niente nel senso che i farmaci mi curano veramente da questi problemi o non me li fanno sentire ??? il gioco vale la candela perchè so che hanno effetti collaterali. Sono questi i miei dubbi !!!
Si forse nel titolo ho fatto confusione era solo un modo per cercare di capire cos'avevo...se era meglio farsi seguire seriamente o se da solo riesco con molta forza d'animo e un po d'aiuto di fianco a uscirne fuori, se è solo un periodo (UN PO LUNGO) di malessere generale, oppure la cosa può peggiorare. Fino adesso è quasi sempre migliorata, ma con questi TRATTAMENTI come lei cita non è possibile uscirne ?? Il mio specialista non mi ha mai fatto una diagnosi, oppure se l'ha fatta non me ne ha mai parlato, mi ha detto solo che tengo tutto dentro e questo alla fine non paga, non si può tenere tutto sotto controllo !! E adesso che sono anche debilitato psicologicamente ogni piccola cosa mi fa perdere il controllo. Quello che vi chiedo è un aiuto un consiglio su cosa dovrei fare, voi cosa fareste nella mia situazione? e cosa pensate che abbia??? sono grave :) ???. Altri sintomi che ho dimenticato di citare sono rabbia e voglia di spaccare tutto eed "esaurimento" se così si può chiamare.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"leggero farmaco per riuscire a calmarmi un po. "

Quale ?

"Ho paura che iniziando ad usare farmaci, non si smette più"

e per quale motivo ? Se mai il problema è l'opposto, cioè che le persone smettono spesso le cure contro il parere medico.

"ho paura che i farmaci mi rintontiscano"

Ha modo di verificarlo e si rimediare, ma direi che una terapia deve migliorare nel tempo il problema, per cui è sottointeso che la valutazione finale della cura si fa con un bilancio di cosa uno ci guadagna e cosa eventualmente c'è di collaterale.
Ora, al momento mi sembra una paura paradossale visto che la proposta era "un leggero farmaco per calmarsi un po'". Non vorrei che alla fine questa proposta molto generica e blanda fosse un modo per evitare altri farmaci di cui Lei immotivatamente può avere paura.

Nella sua situazione definirei una diagnosi, perché così ha senso definire una terapia, fare definire degli obiettivi a medio termine, dopo di che rimane libero di scegliere se seguire i consigli dello specialista e di ridiscuterli quando crede in corso di cura.
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