Crisi psicotiche

da un paio di anni ho delle crisi d'identita con momenti di deframmentazione e perdita dell'io, mi sento completamente invaso da qualcosa e perdo lucidità e qualunque capacità cognitiva, poi mi prende una forte ansia e mi sento come attraversato da scosse elettriche. nei rapporti con gli altri mi sento chiuso e incapace di scambio emotivo, di cui però ho bisogno per stare bene con me. qualcuno può aiutarmi?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
sta facendo una qualche terapia?
ha fatto una visita psichiatrica?
ha ricevuto una diagnosi?

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dopo
Utente
Utente
si, sto prendendo olanzapina da 10 mg e poche gocce di serenase dopo visite psichiatriche ma nessuno mi vuol dare una definizione delle crisi. per me sarebbe importante dargli un nome. in condizioni normali mi sento un'altra persona, non mi sento più me stesso, come se stessi vivendo la vita di qualcun altro ( per questo sono in cura anche da una psicologa). Durante le crisi che durano anche ore mi sento morto e il mio corpo fa le cose da solo, meccanicamente; le risposte che do sono senza trasporto affettivo, vuote; sono pochi i momenti in cui riesco ad avere piena lucidità e comunque mai la lucidità mentale come prima delle crisi. So che sto mettendo insieme tante cose tutte in disordine ma ho bisogno di sapere se c'è la possibilità per il mio vero io di riemergere o se continuerò ad essere così anaffettivo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Secondo il mio parere andrebbe chiarita la diagnosi per la quale, tra l'altro, vengono prescritti dei farmaci con delle indicazioni specifiche.
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Utente
Utente
rispetto alle crisi, lei che diagnosi farebbe?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Se l'avessi visitata di persona potrei esprimere una serie di ipotesi relative a quanto descritto.

Il trattamento con antipsicotici tipici ed atipici può far considerare un orientamento verso qualche sintomo di tipo psicotico anche se i dosaggi poi non rispettano questo tipo di orientamento.

La diagnosi è una caratteristica tipica della visita diretta e a mio avviso non è stata fatta neanche da chi già l'ha visitata direttamente.

Sarebbe il caso di chiarire questi aspetti soprattutto se consegue un trattamento farmacologico dalla visita per cui almeno una indicazione al trattamento ci deve essere, dopo il consenso informato che lei esprime nel ricevere la visita e nella prescrizione.
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dopo
Utente
Utente
grazie