Parzialismo patologico, si può guarirne?

Gentili dottori, dopo essermi documentato su internet credo che la mia predilezione per i piedi femminili si possa definire patologica.
Posso definirmi un feticista dei piedi femminili in quanto non riesco ad evitare di guardarli. E' così da sempre, che io ricordi.
Quando vedo una donna il mio sguardo si abbassa istintivamente per scorgere se le calzature indossate permettono di vedere il piede. Le estremità femminili sono come calamite per i miei occhi.
Ma quel che è peggio è che in intimità i piedi sono la parte del corpo femminile che prediligo e sono essenziali per il raggiungimento di un adeguata eccitazione/erezione. Un petting che non coinvolga i piedi lo trovo piacevole, ma niente di più. Quando invece posso interagire con le estremintà della mia lei, l'effetto è di eccitazione pura. Purtroppo a questo parzialismo si accompagna un disinteresse per la penetrazione genitale. Il mio rapporto ideale consisterebbe nel raggiungere l'orgasmo tramite footjob, osservando l'azione che i piedi compiono sul pene. Ho anche provato ad eccitarmi con i piedi per poi sfogare in maniera canonica l'erezione guadagnata, ma durante la penetrazione il pene perde vigore, come se volesse rifiutarsi di "lavorare" lontano dai piedi.
Anche per l'autoerotismo mi sono sempre servito di immagini e video "a tema".
Questa situazione mi impedisce di avere relazioni serie e durature.
A tal proposito, convinto che si tratti di una patologia, chiedo se da una cosa del genere è possibile guarire, se con il dovuto aiuto psichiatrico/psicologico è possibile spostare il desiderio sessuale dai piedi ai genitali e, in caso di risposta affermativa, chiedo se è possibile avere una panoramica sul tipo di terapie adottate in questi casi (comportano farmaci? si tratta di "compiti" assegnati dal medico al paziente? è necessario coinvolgere la propria partner? dopo quanto tempo, in media, si possono vedere i primi risultati?).
In base alle risposte deciderò se affrontare un percorso terapeutico o se convivere con questa malattia.
Grazie.
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

un disturbo come quello da lei descritto non sarebbe un problema se non le creasse evidente disagio e non la limitasse nella vita di relazione, ma se la condizione dovesse in effetti portare a questo allora le conviene pensare di fare qualcosa, il primo passo dovrebbe essere una visita psichiatrica per inquadrare il tutto in una corretta diagnosi e consigliare il percorso terapeutico più adeguato alla sua specifica situazione,

Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile utente,
il fatto che si sia posto la domanda se la sua attrazione particolare possa in qualche moso essere patologica,è già un primo passo verso una possibilità di valutazione più obbiettiva.
Da ciò che dice fino ad oggi lei ha "vissuto"la sua personale modalità di eccitazione senza porsi particolari interrogativi.Solo ora si sta rendendo conto che si tratta di una modalità"obbligata"e che quindi in qualche modo sminuisce la sua libertà di espressione sessuale.
Non è qui possibile fornirle una diagnosi esaustiva,penso pertanto che solo attrverso un consulto specialistico potrà trovare la via di soluzione a lei più congeniale.Nella sua richiesta lei accenna a numerose possibilità di approccio terapeutico,tutte valide in linea generale,ma tenga conto che una eventuale cura va ritagliata a misura di ogni singolo paziente.Ciò comporta,come potrà ben comprendere,un adeguato periodo di studio ed approfondimento del caso da parte dello specialista.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.