Posso capire

Gentili Dottore ,
Ho fatto una visita di controllo Venerdì scorso, non ho ancora apprezzabili miglioramenti nel tono dell'umore e in generale nella qualità di vita.
Il mio psichiatra mi ha aumentato l'anafranil a 175mg al giorno ù8sto prendendo Anafranil a 150mg da un mese, non vedo risultati) e mi ha detto che non esistono tempi predefiniti per uscire da queste cose. Posso capire, ma fino ad un certo punto, se con un farmaco così' potente e con una dose alta dovrei vedere dei risultati e ,nel caso negativo significa che questo non funziona per me o non rispondo ai famaci per questo tipo di depressione maggiore (reattiva). Cosa ne pensa? ha dei suggerimenti da darmi?
La ringrazio
[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
effettivamente un certo limite di tempo per valutare l'efficacia del farmaco c'è. E non solo la dose ed il tempo trascorso assumendo il farmaco che contano, ma anche il tipo di malattia.

Prima di tutto però bisogna capire meglio la Sua diagnosi. Lei scrive: "questo tipo di depressione maggiore (reattiva)". Che cosa intende (chi ha fatto questa diagnosi) con il termine "reattivo" ?

La "Depressione Reattiva" è un fenomeno diverso dalla "Depressione Maggiore".

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Mi scusi,
davo per scontato che vedesse le mie richieste precedenti. Vedo che se continuo sotto ai precedenti non vengono date risposte.
[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Salve,
sono un uomo di 38 anni che sta vivendo l'ennesimo episiodio di depressione maggiore (difficoltà a fare qualsiasi attività umor nero,mancanza di passione e di voglia di vivere, pensieri ossessivamente negativi su me stesso e disistima, angoscia profonda) che è iniziato ad Agosto
Nel passato ho avuto il mio primo e forse fondamentale episiodio all'età di 20anni con pensieri ossessivi,poi un ulteriore fase attorno ai 25 anni, scatenata dall' incapacità di finire una relazione e preoccupazioni ossessive..
Ho quindi,trovato uno specialista che mi ha prescritto
Anfranil che ho preso per parecchio tempo grazie ad
una terapia sono stato bene. In questo periodo mi sono sentito pieno di inziative e progetti (cambio di lavoro, viaggi, nuove conoscenze) con una certa dose autostima e soddisfazione a meno della parte sentimentale: non ho incontrato una persona che mi accendesse il cuore.
La mia idea di realizzazione oltre al lavoro è sempre stata la possibilità di "sistemarmi" con una donna con dei sentimenti chiari e veri e magari comporre con lei una famiglia, avere dei figli una casa ..
Il tempo ha quindi un po incrinato la mia sicurezza e autostima, con incontri poco soddisfacenti che come nel caso di 2 anni fa mi hanno portato ad un episiodio depressivo. Io considero questo episiodio come la presa di coscienza di una certa fragilità e mancanza di carattere e sicurezza, dato che oggettivamente non è "sano" ammalarsi di depressione per così poco.
Il fatto è che ora è successo qualcosa che nel quadro della mia storia personale, è stato per me devastante:
ho conosciuto una ragazza speciale, ci siamo messi assieme e la nostra relazione è durata circa un anno.Dopo il ritorno da una breve vacanza, i pensieri ossessivi e i forti dubbi che covavano dentro di me sono "scoppiati" (non mi sento innamorato, la amo?)
da prima in una forte ansia e poi, quando ho realizzato di non poter o saper amare questa persona, in una fortissima depressione.
Ho cominciato di nuovo la cura con Anfranil, ora sono al dosaggio orale di 150mg da circa 4 settimane, ma non rispondo più così bene come la prima volta (circa 10 anni fa). Ho iniziato da prima con delle flebo a 12,5mg (a fine Settembre) poi da 50 quindi 100mg. Per arrivare a 150mg il 9 Ottobre(orale 75 + 75mg)
Ora sono molto preocccupato perchè oltre al mio quadro di vita per il futuro (non so amare, ho forse una certa immaturità emotiva che non sapevo di avere), in cui capisco che sto fallendo sulle cose più importanti della vita, non vedo miglioramenti per i sintomi della mia depressione che si potrae ormai da settimane (all'inzio ho cominciato con Cymbalta, quest ultima mi aveva dato buoni risultati ora niente, per questo il mio specialista è passato all' Anfranil).
Come mai non miglioro? So che la causa è cronicamente insita nel mio carattere e visione di me, e in errori che ho fatto ma mi aspettavo un aiuto consistente dai farmaci per affrontare le scelte e superare la fase critica..

[#4]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
secondo la mia impressione, non bisogna contare solo sui farmaci. Quando le fonti del malessere sono "cronicamente insite" nel carattere e nelle circostanze relazionali, l'aiuto che possono dare i farmaci è limitato.

Certamente, quando le idee e lo stato d'animo della persona sono condizionate dallo stato depressivo o/e dalle idee ossessive, che fanno vedere le cose in modo alterato, allora la psicofarmacoterapia può dare quel "aiuto consistente" del quale Lei scrive.

Tuttavia, se le idee e lo stato d'animo hanno una base delle esperienze effettive ed i tratti caratteriali radicati, allora questi fattori possono essere più forti. L'impatto di certe esperienze, come quelle nell'ambito di relazione, nell'ambito sentimentale non bisogna sottovalutare: il corredo dei sintomi ai quali possono dare luogo possono raggiungere l'entità di una vera malattia, ma originano dai fenomeni psicofisiologici che naturalmente si sviluppano in tali situazioni sentimentali e relazionali, e vanno trattati anche con la Psicoterapia (ovviamente, se la persona ne ha la motivazione).

Lei scrive:
<<..oggettivamente non è "sano" ammalarsi di depressione per così poco..>>

Come ho scritto, non bisogna sottovalutare i fattori relazionali e sentimentali, dunque non è "per così poco". Che sia "sano" o no ammalarsi per tali motivi: questo non lo so, ma non tutto quello che non è sano bisogna trattare solo coi farmaci.

Dunque, se, come scrive Lei,
<<..la causa è cronicamente insita nel mio carattere e visione di me, e in errori che ho fatto..>>,

Le consiglio di pensare all'eventualità di associare la psicoterapia.

Ho visto che in uno dei Suoi consulti precedenti anche Lei stesso manifesta interesse verso questa possibilità.

In particolare, se teniamo presenti le tendenze ossessive della Sua malattia, proprio nei disturbi ossessivi l'associazione fra la farmacoterapia e la psicoterapia può dare maggiori benefici di quanto ciascuna da sola.

Sempre nell'ambito degli aspetti ossessivi, il farmaco Anafranil è noto per la sua efficacia, ad alte dosi, nei disturbi ossessivi, per cui tale scelta del Suo specialista può essere condivisibile. Ma nei disturbi ossessivi il tempo di attesa dell'effetto può essere più lungo rispetto a quello che si ha nei dsturbi di umore (depressivi) senza sintomi ossessivi importanti. Dunque, nell'ipotesi di un disturbo ossessivo, non escludo che la farmacoterapia sia corretta, ma probabilmente ci vorrà più tempo.

In ogni modo, secondo me, va fatta meglio la diagnosi, per capire che tipo di disturbo Lei ha attualmente, e a partire da questo sono più possibili anche le valutazioni rispetto alla cura (disturbo depressivo mggiore? o disturbo ossessivo? o depressione reattiva? e, in aggiunta, anche i fattori caratteriali?).

L'episodio depressivo precedente è importante, ma non significa automaticamente che i due episodi facciano parte della stessa malattia. Ci vuole una valutazione più approfondita.

Certamente, se fosse confermato dallo specialista che siamo nella fase depressiva di per sé importante, la quale, a prescindere di tutti gli altri fattori, necessita soprattutto della terapia farmacologica, allora ci sono più possibilità, come quelle di associare all'Anafranil anche un secondo antidepressivo o/e potenziare la terapia con altri farmaci non antidepressivi (ad esempio, con uno stabilizzatore di umore nel caso del disturbo depressivo, o con un antipsicotico a basso dosaggio nel caso del disturbo ossessivo).

Ma non bisogna andare alla cieca, con paraocchi. Il Suo specialista deve riuscire a capire bene la Sua malattia e vedere anche oltre alla situazione attuale. Per evitare i tentativi potenzialmente deludenti.

Torno sull'importanza di considerare, in parallelo, anche la psicoterapia. Se si decide, è certamente iportante con chi la si fa (trovare uno psicoterapeuta adatto a Lei) e secondo quale metodica.
[#5]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie della risposta,
penso che la diagnosi sia di Depressione Maggiore, non so dirle se il disturbo ossessivo sia da riferirsi ai sintomi della depressione o come una causa scatenante della stessa.
Ho iniziato una psicoterapia, ma pensavo come le dicevo data la diagnosi, di ricevere un maggior contributo dal farmaco per migliorare un po la qualità di vita.
[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie della risposta,
penso che la diagnosi sia di Depressione Maggiore, non so dirle se il disturbo ossessivo sia da riferirsi ai sintomi della depressione o come una causa scatenante della stessa.
Ho iniziato una psicoterapia, ma pensavo come le dicevo data la diagnosi, di ricevere un maggior contributo dal farmaco per migliorare un po la qualità di vita.
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