Anedonia, depressione, ansia e doc

Buongiorno Dottori.

Vorrei sottoporvi il mio problema che ormai mi affligge da molto tempo.

Quasi 10 anni fa (ora ne ho 30), senza nessun motivo apparente (attraversavo un periodo particolamente felice) ho avuto un improvviso appiattimento emotivo, affettivo e sessuale seguito da una forte depressione, ansia e disturbo ossessivo.
Mi sono subito rivolto a dei professionisti per tentare di rimediare alla situazione e sono andato in analisi per 2 anni senza nessun risultato, poi ho provato ipnoterapia (sempre senza risultati) e ancora 2 anni di terapia cognitivo comportamentale, che temporaneamente mi ha aiutato un pochino ad accettare la mia condizione piuttosto che guarirmi.
Ho anche provato a rivolgermi ad un andrologo che mi ha prescritto un trattamento a base di androgel ma non è cambiato nulla (vedi consulto precedente in andrologia)
Sono diventato letargico, apatico, sempre stanco e incapace di provare amore anche per i miei cari, e come tentativo di "sentire" qualcosa mi rendo conto di avere comportamenti compulsivi come ad esempio fare spese folli o trovare eccitazione sessuale in situazioni o immagini/fantasie estreme che mi disturbano e alimentano le mie ossessioni.
Un anno fa mi sono rivolto a uno psichiatra, il quale mi ha prescritto un SSRI, il citalopram che a parte sedarmi e darmi un mucchio di effetti collaterali non ha minimamente migliorato la situazione, in più ho smesso di frequentarlo perchè egli sembrava più orientato a un approccio psicoterapeutico al quale io non sono più interessato inquanto già provato più volte.
Dopo anni e anni di disperata ricerca della causa del mio malessere grazie a internet mi sono fatto l'idea che tutti i miei sintomi potrebbero indicare una disfunzione o squilibrio del sistema dopaminergico, ovvero bassi livelli del neurotrasmettitore dopamina oppure una riduzione del numero/sensibilità dei recettori della dopamina.
Ne ho parlato con il mio medico di famiglia e mi ha prescritto, almeno per la stanchezza cronica e per l'umore, Wellbutrin XL 150mg.
Lo sto assumendo da 2 settimane e dal decimo giorno ho notato un miglioramento dell'ansia e dell'umore, ma anche dell'energia. Ora riesco ad alzarmi più facilmente dal letto per andare a lavorare.
Tuttavia la mia anedonia e la mia libido non sono migliorate neanche un po', ma so che il farmaco richiede almeno 4 settimane per funzionare al 100%.
Cosa ne pensate di tutto questo? come potrei muovermi ora?


Scusate per la lunghezza del testo!
[#1]
Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22 3
Salve,
se ha già visto i primi miglioramenti non deve fare altro che aspettare che ne vedrà degli altri.
Tra circa un mese si potrà fare un bilancio sulla terapia e decidere eventuali correzioni.

Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò

www.cesidea.it
info@cesidea.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Caspita che velocità!
grazie davvero per l'attenzione Dottore.
Quindi lei è d'accordo sulla terapia iniziata? è idonea al trattamento dei miei sintomi?
[#3]
Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22 3
Concordo con la terapia, e poi sta già meglio e quindi va da sè.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Dr. Vito, purtroppo dopo un'iniziale miglioramento dei sintomi ho avuto un notevole peggioramento negli ultimi 3 giorni.
Le mie compulsioni sono aumentate tantissimo, perfino peggio dell'inizio della terapia, l'umore è a terra, non ho più quel surplus di energia iniziale e l'anedonia è peggio che mai.

Questo mi ha portato a pensare che piuttosto che scarsa produzione di dopamina, il mio potrebbe essere un problema di "downregulation" dei recettori della dopamina... dovuto a un'eccessiva attività dopaminergica. Questa ipotesi potrebbe spiegare anche il doc, che a quanto pare è caratterizzato da un'alta concentrazione di dopamina oltre che una bassa concentrazione di serotonina.

Il miglioramento iniziale lo attribuirei al fatto che il Wellbutrin ha causato un ulteriore innalzamento dei livelli di dopamina quel tanto che bastava per attivare i miei poco sensibili recettori (causando un piccolo e temporaneo miglioramento dei sintomi), i quali in risposta potrebbero essersi "sottoregolati" ulteriormente per compensare.

Secondo lei, un farmaco come l'Abilify (Aripiprazolo) potrebbe normalizzare lo squilibrio che si è creato (sempre ipoteticamente parlando) tra neurotrasmettitore e recettori?
Ho letto che è un agonista parziale dei recettori D2, e da quello che ho capito funziona da agonista in caso di deficit e da antagonista in caso di surplus di dopamina. So che è molto più complicato di così ma più o meno è quello che ho intuito.

Ho provato anche a cercare di capire cosa potrebbe aver innescato questo meccanismo e sono arrivato a un'ipotesi:
Premetto che il primo sintomo che ho avuto (che è anche quello che trovo più invalidante) è l'improvviso calo emotivo/affettivo/sessuale.
Tutto è iniziato pochi mesi dopo che ho conosciuto la mia attuale moglie, ne ero innamoratissimo e pertanto sono portato a pensare che in quel momento la chimica del mio cervello era in un "setup" particolare, ovvero alti livelli di dopamina.
Contemporaneamente ho trovato un nuovo lavoro (il che mi ha stressato), poco dopo mi hanno chiamato al militare (il che mi ha stressato ancora di più) e la ragazza, per sua insicurezza provocava la mia gelosia costantemente e quotidianamente (stress estremo per me).
Sempre documentandomi su internet ho scoperto che l'organismo risponde allo stress psicologico rilasciando dopamina
(http://www.jneurosci.org/content/24/11/2825.abstract).
Secondo me tutta questa dopamina in quel periodo potrebbe aver causato un calo della sensibilità dei recettori risultando in un'attenuata risposta agli stimoli piacevoli (sesso, relazione amorosa in primis).
Il peggio è avvenuto quando mi sono preoccupato di queste mancate sensazioni e ho cominciato a cercare su internet le possibili cause del calo del desiderio sessuale, sono finito su un articolo che tra le cause menzionava l'omosessualità latente (vorrei stringere la mano a chi ha scritto quell'articolo). Questo mi ha provocato un vero e proprio attacco di panico e ha innescato in me l'ossessione di poter essere/diventare omosessuale che è durata fino ad oggi, amplificando ulteriormente lo stress e l'ansia.
Questo è un ciclo ridondante:

1) il doc mi stressa tantissimo
2) lo stress mantiene alti i livelli di dopamina
3) i livelli alti di dopamina non consentono ai recettori di recuperare la loro sensibilità
4) io mi accorgo che non sono più eccitato dagli stimoli convenzionali
5) il doc da orientamento sessuale si alimenta e si torna al punto 1

Mi creda, non è un mio delirio... sento che è proprio andata così.


A questo punto ho contattato un neurologo che mi ha dato appuntamento tra una settimana, ma volevo comunque sentire il suo parere su quello che ho pensato.
[#5]
Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22 3
Su quello che ha pensato non mi esprimo, sono sue idee e quindi rispettabilissime (purtroppo internet fornisce materiale di tutti i tipi e lei si è inoltrato in campi che sarebbero ardui anche per illustri farmacologi e non credo che lei lo sia, io certamente non lo sono, ma faccio semplicemente il medico).
Sul fatto che ha contattato un Neurologo le dico che questo tipo di problematiche deve essere gestito dallo Psichiatra, quindi cambierei appuntamento.
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