Effetti della cannabis

Ho fatto uso di cannabis pochissime volte nella mia vita. Circa un mese fa, tuttavia, dopo un periodo particolarmente difficile, ne ho assunto una dose elevata.

Gli effetti a breve termine sono stati: tachicardia, riflessi psicomotori compromessi e una grande paura di aver danneggiato irreversibilmente la mia mente, che si protrae ancora adesso. Totalmente assenti, invece, deliri o allucinazioni.

Nelle prime 2-3 settimane ho notato un lieve calo della vista,mal di testa persistente, senso di confusione, e attacchi depressivi.
Da precisare che tali sintomi scomparivamo quando tornavo a casa, nel mio luogo d'origine, per il finesettimana (ora abito fuori, per l'università). Mi sentivo bene e lontano dalle ansie, liberandomi da quella senzazione di "disorientamento" che qui lamento.

La mia paura di aver causato danni irreversibili si è protratta a lungo, e cerco continuamente conferme in test d'intelligenza e giochi di logica.Pur riuscendo a risolverli e pur riscontrando punteggi generalmente superiori alla media ( a detta dei criteri che ogni test o "pseudotest" adottava) mi sentivo ansioso pensando che prima della famigerata dose le mie facoltà erano comunque superiori. Mi sento male perchè sento di aver danneggiato quelle facoltà che mi hanno sempre contraddistinto.

Ad ogni modo, esattamente a tre settimane dall'assunzione ho avuto una crisi: ansia, tremori, mal di testa, ed abbassamento ulteriore della vista.
Il giorno dopo decisi di tornare a casa, notando come i sintomi miglioravano.

A più di un mese dall'assunzione i sintomi sembrano affievoliti, anche la depressione sembra scemare soprattutto dopo aver ripreso gli allenamenti in palestra che da mesi avevo interrotto.

Il problema è che lo stato confusionale permane ancora adesso, sebbene pian piano sembra stia recuperando. Ritornerò come prima?

Come posso gestire la paura di aver danneggiato la mia mente? Sono davvero così nefasti gli effetti della cannabis? Sono irreversibili?
[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
Se la situazione tende a normalizzar si non dovrebbero esserci particolari motivi di preoccupazione. Tuttavia se persiste la paura, anche immotivata, di aver prodotto danni irreversibili, allora potrebbe essere opportuna la valutazione psichiatrica per verificare se sia stato slatentizzare o meno un disturbo d'ansia e prendere gli opportuni provvedimenti.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.

Ad ogni modo, tengo a precisarla che l'ipotesi, a mio parere, del disturbo d'ansia "slatentizzato" sia molto probabile.

Questo ultimo non era stato poi così latente prima del suddetto episodio.

E' da mesi che ne soffro, soprattutto aver vissuto un altro particolare episodio,frutto di una scelta insensata e sconsiderata-- che non tengo a precisare in questa sede- con la quale ho distrutto quello stato di benessere che avevo raggiunto dopo un'adolescenza più o meno difficile. E' stata, forse, proprio l'eccessiva euforia del momento - o del periodo, essendo esso durato qualche mese- a farmi prendere scelte sconsiderate.

Dopo ciò, tuttavia - e, preciso, prima di aver consumato alcuna sostanza stupefacente-avevo timore di tante cose: dal non riuscire più a raggiungere quello stato di benessere tanto anelato, a preoccuparmi eccessivamente per la mia salute, pensando, delle volte, di aver persino contratto L'HIV, o che il presunto stato depressivo possa in qualche modo aver danneggiato l'ippocampo dopo aver letto degli articoli medici che evidenziano come in pazienti depressi abbiamo riscontrato atrofia ippocampale.

Questa ultima "botta" ha solo peggiorato la situazione.





[#3]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile utente,
anche le eccessive proccupazioni per la sua salute potrebbero rientrare in un quadro psichico con valenze sia ansiose che depressive.In considerazione anche dei trascorsi adolescenziali che lei cita nella sua lettera penso possa esserle utile una valutazione specialistica Psichiatrica al fine di meglio inquadrare la sua situazione ed,eventualmente,se il medico lo riterrà opportuno dopo la visita,proporle l'indirizzo terapeutico più idoneo.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.