Elaborare il lutto della separazione

Buongiorno dottori,
la mia vità è finita circa 8 mesi fa, Giugno 2012, dopo 13 anni di cui 7 di matrimonio, la mia adorata moglie mi comunica di non amarmi più, di vedermi come un fratello, di non sentirmi più marito...addirittura che la mia presenza la infastidisce così come il tono della mia voce e altro di me. Abbiamo fatto l'amore fino a qualche gg prima e se ci fossero segnali evidenti, be io non li vedevo o non volevo vederli. Ho subito sospettato la presenza di un altro..lei negava assolutamente. Ho scoperto che già dopo un mese stava con un altro. Abbiamo una figlia di 7 anni. In otto mesi...io sono peggiorato drasticamente, arrivando al punto da faticare tantissimo ad alzarmi dal letto la mattina..piangere ogni giorno..rimuginare continuamente sul passato..sui miei errori, sul fatto che è tutta colpa mia, che avrei dovuto fare qualcosa, che se una moglie smette di volerti, se ne va con un altro..è perchè le hai fatto mancare qualcosa..mi odio perchè alcune volte nei litigi ho alzato la voce, perchè qualche volta magari mi è scappato un insulto...perchè ho sempre avuto qualche problema nella gestione della rabbia, perchè ho un forsennato senso del dovere inculcato da mia madre, perchè ho sempre vissuto con i devo e mai con i voglio..perchè avevo tutto..una moglie meravigliosa, una famiglia..un buon lavoro..e non riuscivo a godermelo. Ora passo le giornate come un automa..sono sempre stanco..penso solo e continuamente a lei..immagino di continuo fantasticando su quello che avremmo fatto oggi o domani..sui nostri progetti e li realizzo nella mia mente..bevo..troppo, quasi ogni giorno..non riesco quasi più a lavorare..ho paura di perdere anche quello..e da superpapà mi sono trasformato in un papà depresso ed ho paura di nuocere anche a mia figlia..abituata a vedremi sempre sorridente, pieno di idee su mille giochi..presente in ogni ambito..divertente e bello..non trascurato, apatico..stanco. Se non fosse per lei penso che avrei posto fine a questa sofferenza, a questo dolore che non riesco più a contenere. Vorrei guarire, vorrei tornare a vivere ma sono troppe le cose da affrontare. Credo che non ci sia futuro...che lei era il mio treno ed io l'ho perso...non riesco davvero a perdonarmi, a staccare con il passato..e vedermi solo in questa vita..eppure cucinavo, badavo alla casa insieme a lei..facevo 2 lavori...ero iperattivo, pieno di hobby e forza di affrontare tutto..ma ora mi rendo conto che la mia forza era solo lei, mia moglie, la mia famiglia. Non credevo esistesse un dolore tanto grande e soprattutto non credevo di ridurmi così...non mi riconosco più, non sono più io..addirittura mi pesa farmi una doccia..fare una telefonata..andare al supermercato..ho consultato una psicologa che mi ha detto che occorre agire in fretta con psicoterapia e nel mio caso probabilmente anche con l'aiuto di farmaci. Ho paura di non uscirne mai..sono disperato.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
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dopo
Utente
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Buongiorno dottore,
vorrei sapere se si esce da queste situazioni...vorrei sapere come agire...se in casi come il mio è giusto affiancare antidepressivi alla psicoterapia..se dovrei sforzarmi di non vedere mia moglie quando invece la vedo o sento quasi ogni giorno per via di nostra figlia. Vorrei capire come fare a non impazzire. Magari vorrei solo un'incoraggiamento..uno spiraglio di speranza. Sapere che so..che ha avuto pazienti messi come me che sono riusciti a riprendersi..prima o poi.
Grazie.
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 54
Gentile utente,
molte persone attraversano situazioni simili alla sua.Infinite volte un rapporto di coppia termina senza che uno dei due partners abbia notato disfunzioni particolari,preso dal vortice della quotidianità.Penso che le conseguenze della tegola cadutale addosso improvvisamente vadano gestite con l'aiuto di un professionista in grado di valutare la profondità dello scompenso emotivo di cui soffre e consigliarle le cure del caso.La consiglierei quindi di consultare uno Psichiatra di sua fiducia che,in base alla visita ed alla sua esperienza,potrà prospettarle la cura,o la combinazione di cure a lei più consona.Nel corso di un eventuale rapporto psicoterapico potrà poi prendere coscienza di quanto può aver contribuito nel tempo a determinare l' attuale situazione,e come gestire i futuri rapporti con moglie e figlia.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.