Disturbo ossessivo compulsivo

Egregi Dottori, sono un ragazzo di 33 anni e da due sono in cura presso uno psichiatra con Anfranil 75 RP 1 cpr/die per un disturbo ossessivo compulsivo derivante dalla scoperta della presunta omosessualità di mio fratello. Questo fatto ha generato in me una profonda sofferenza e depressione ma soprattutto la paura di essere anche io omosessuale, cosa peraltro mai nemmeno pensata fino a quel momento. Ho sempre provato desiderio e attrazione per persone di sesso femminile, in passato ho avuto diverse relazioni con ragazze e attualmente ho una fidanzata. Ma da quando ho fatto quella scoperta, ho paura di incrociare lo sguardo dei maschi e di stare vicino a persone di sesso maschile. Questa paura mi genera ansia e mi impedisce di condurre una vita normale in mezzo alla gente, tanto da tenermi alla larga da luoghi dove ci possono essere molti giovani o persone. Da qui la mia ossessione si è radicata al punto che non riesco a non pensarci. Sono sicuro di non essere gay, anche perchè provo attrazione solo per donne, ma da due anni a questa parte i pensieri ossessivi sull'omosesssualità mi stanno rendendo la vita impossibile. Ho un lavoro, ho una famiglia che mi vuole bene, ho una ragazza straordinaria, non mi manca nulla eppure ho paura di vivere la mia vita. Per colpa di questa ossessione ho rinunciato anche allo sport (la mia passione) e alle uscite del fine settimana. Mi chiudo in casa con la mia morosa pur di non vedere gente, in particolare uomini magari più belli e attraenti di me, perchè sta cosa mi terrorizza e mi paralizza. Nonostante la psicoterapia e il farmaco (anafranil 75), la qualità di vita non è molto migliorata. I vantaggi sono che ho appetito, dormo bene, riesco comunque a lavorare, a guidare la macchina e ad avere rapporti sessuali con la mia ragazza. Gli svantaggi: i pensieri ossessivi continuano ad esserci anche se di minore intensità e frequenza rispetto all'inizio della terapia; la frequenza cardiaca a riposo è sempre molto alta (intorno ai 100 battiti al minuto) e talvolta avverto come delle extrasistole o alterazioni del ritmo cardiaco sempre a riposo. La sensazione che ho è quella di essere sempre "accelerato", battititi alti e respiro corto, per questo faccio anche fatica a fare sport. Ho consultato dei cardiologi, i quali mi hanni rassicurato sul mio stato di salute e anche se ho un QT al limite, non mi hanno proibito di utilizzare l'Anfranil perchè secondo loro non è la causa di questa continua tachicardia. Inoltre sono 12 anni che prendo Eutirox da 50mcg per un ipotiroidsmo congenito,che sicuramente inciderà sulla frequenza cardiaca e sul mio stato ansioso e sempre eccitato ma anche in questo caso l'endocrinologo che mi segue non ha voluto sospendermi la terapia con l'ormone tiroideo ne con l'Anafranil. In conclusione, vi chiedo se la terapia che sto seguendo da 2 anni con Anfrani può seriamente causarmi danni cardiovascolari ed eventualmente come mi devo comportare per sospenderlo, dato che i benefici sono stati minimi?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

il DOC non deriva da fattori esteni, è un modo di funzionare del cervello di chi ce l'ha, il fattore scatenante conta poco, e non giustifica di per sè il disturbo.
Comunque: assume anafranil ma ad una dose bassa, per cui visto che le ossessioni ci sono sempre e in maniera da procurarle disagio la cura va adeguata, o aumentando anafranil, o associando qualcos'altro, o cambiandolo con qualcos'altro.

Quanto è il QT ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore per avermi risposto cosi tempestivamente.

Durante l'ultima visita cardiologica a cui mi sono sottoposto e datata il 28/06/2012, il cardiologo non ha rilevato soffi al torace ne all'addome. I polsi tibiali posteriori erano normali.
Mediante ECG ha evidenziato un ritmo sinusale di 100bpm con lievi anomalie aspecifiche della ripolarizzazione ventricolare ed un QTc = 0,46 sec.

In conclusione mi ha scritto sul referto:
Tachicardia sinusale in assenza di segni di cardiopatia organica. Si ritiene opportuno iniziare con basse dosi di betabloccante (bisoprololo da 1,25mg 1 cpr/die).

Terapia che non ho mai iniziato però per paura di diventare schiavo di un'altro farmaco.
A questo punto non so se è il caso di fare un'altra visita cardiologica, ancora con ECG ed eventualmente fare anche un ECO ed un HOLTER dinamico nelle 24H per vedere l'entità e la frequenza di queste anomalie del ritmo cardiaco, che per quanto rare mi destano molta preoccupazione anche perchè "forse" non sono altro che la conseguenza diretta di altri farmaci come appunto lAnfranil 75 e l'Eutirox 50.

Che cosa mi consiglia di fare Dottore, visto che sia il cadiologo che il mio psichiatra non sembrano dare importanza a questi miei sintomi?

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La tachicardia può essere un effetto collaterale dell'anafranil, così come un sintomo dell'ansia specialmente se è una tachicardia che non c'è sempre.
Il betabloccante è indicato certamente per la tachicardia essenziale, però in questo caso mi sembra che ci siano altre cause, sia per un qt lungo, sia per la tachicardia.
Io presumo che il cardiologo abbia valutato questo, quindi segua pure il suo consiglio, e del resto i betabloccanti si usano nelle sindromi da qt lungo congenito.
L'unico effetto potrebbe essere un abbassamento pressorio.
In ogni caso, proprio per questa situazione non sarebbe illogico provare una terapia farmacologica diversa.
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore per il suo suggerimento. Domani contatto subito il cardiologo per fissare un appuntamento e fare il punto della situazione. Poi chiamo anche il mio psichatra e valutare insieme a lui se è il caso di sospendere o meno l'assunzione di anafranil 75 ed eventulamente sostituirlo con qualcosa di meno pericoloso per il cuore perchè questa è la mia paura più grande adesso. Rischiare dopo due anni di terapia di andare incontro a problemi cardiaci, qualci extrasistoli, aritmia, tachicardia dovute più al farmaco che ad uno stato ansioso vero e proprio. Ammetto, comunque, che da quando assumo il farmaco la qualità della mia vita è migliorata, soprattutto dal punto di vista delle attività vegetative.Mangiare, dormire non sono più un probelma. I pensieri ossessivi sono meno intensi e frequenti, ma pur sempre presenti soprattutto quando mi trovo a in compagnia di persone dello stesso sesso o comunque vicino a uomini ma per fortuna comunque tendono a svanire non appena mi rendo conto che la situazione non è poi cosi rischiosa e riesco quindi ad autocontrollarmi. A quel punto la tensione e l'ansia lentamente diminuiscono e la mia mente riesce a concentrarsi su altro. Prima della cura, invece tutto questo mi era quasi impossibile, quindi il farmaco mi ha senza dubbio aiutato.
Le chiedo quindi, secondo lei, come mi devo comportare adesso?

Intanto grazie ancora dell'aiuto Dottore, la tengo aggiornata.

A presto
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