Un miglioramento, ma talmente minimo

Spett.li dottori
Vi espongo il mio problema:
Ho 41 anni, all'età' di 32 anni mi rivolsi ad uno psichiatra perché' continuamente giu' di umore ed in preda alla paura di qualunque malattia. Mi venne diagnosticata una forma di depressione ansiosa, con prescrizione di cp di elopram e ,al bisogno, di 10 gocce di xanax. ho mantenuto la terapia per circa 8 anni con eccellenti risultati, ma ho deciso di interromperla per gli effetti collaterali dell'antidepressivo: riduzione libido e,soprattutto, forte perdita di capelli.
per circa 1 anno dall'interruzione della terapia ho continuato a stare bene, limitandomi a prendere le 10 gocce di xanax in occasione di impegni lavorativi particolarmente ansiogeni (sono avvocato ed amministratore di condominio); a marzo del 2012 ho incominciato ad avere non solo tremori alle mani ed alla voce durante i colloqui con i clienti e/o in pubblico, ma anche estrema difficolta' nell'articolazione delle parole.
a maggio 2012 mi rivolgo ad uno psichiatra il quale mi tranquillizza,escludendo problemi organici e,ascrivendo la sintomatologia ad un problema di ansia,mi prescrive una terapia con tavor per 8 settimane, con riduzione a scalare del farmaco. la terapia ha effetto pienamente, ma alla sospensione del farmaco, i predetti sintomi sono riemersi con intensita' progressivamente crescente. a luglio 2012 vado da un neurologo che diagnostica uno stato di depressione ansiosa e suggerisce una terapia con cipralex+1 cp di xanax rp 1mg al di'. purtroppo, dopo qualche settimana di sollievo,i problemi riappaiono; il neurologo,a novembre sostituisce cipralex con cymbalta e raddoppia la dose di xanax rp.
anche questa volta, dopo qualche settimana di tranquillità', ritornano i tremori e la difficoltà' di linguaggio; all' inizio di febbraio lo specialista mi prescrive il neuleptil in associazione alla predetta terapia,con una dose iniziale di 15 gocce al di' ed aumento progressivo ad intervalli di 10 giorni ( sono tre giorni che assumo 45 gocce al di'); mi sembra di notare un miglioramento, ma talmente minimo da dubitare sul l'efficacia della terapia..mi consigliate di continuare, oppure di cambiare (anche lo specialista), passando ad un approccio farmacologico diverso?
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Dr. Giovanni Lo Turco Psichiatra, Psicoterapeuta 172 5 1
Gentile utente,

Credo che la sua situazione vada rivalutata e lo specialista di riferimento, per le problematiche da lei riferite, dovrebbe essere lo psichiatra. Visto, inoltre, il persistere della sintomatologia negli anni le consiglio di prendere in considerazione la possibilità di effettuare anche una psicoterapia cognitivo-comportamentale.

Cordialmente,

Dr. Giovanni Lo Turco

http://www.giovanniloturco.it

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.2k 1k 63
Gentile utente

Pur non avendo specificato i dosaggi dell'antidepressivo è probabile che essi non siano stati mantenuti sufficientemente a dosaggi terapeutici.


La presenza di una scarsa risposta, anche se eventualmente a dosaggi massimi, deve prendere in considerazione altre classi farmacologiche ed altre strategie terapeutiche.

Lo specialista di riferimento è lo psichiatra.






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