Crisi depressiva

Buongiorno
ho sempre avuto tendenza a lievi stati depressivi; questo non mi ha impedito di fare una vita normale ho moglie 2 figli e svolgo attività professionale autonoma con dipendenti. ho 53 anni non ho più mia madre da circa 20 e mio padre da circa 8 non ho altri parenti veri. Non sono riuscito ormai da tanto tempo a trovare in mia moglie la gratificazione fisica e affettiva che avrei voluto e che ho chiesto salvo ad un certo punto smettere ed ho avuto al riguardo alcune crisi negli anni mai riconosciute. In questo momento viso una crisi assolutamente profonda dovuta alla concreta opzione di un cambiamento di vita legato ad un'altra persona. Un cambiamento che mi è sembrato possibile, un rapporto fondato su amore ricambiato e sincero, per cui ho iniziato da mesi una lotta con me stesso che ogni volta che mi avvicino al dunque ho dentro un qualcosa che mi blocca, un senso di colpa, un senso del dovere, una paura dell'abbandono, una paura delle scelte che si tramuta in paura della vitae della morte. Tutto questo mi ha gettato in uno stato di profonda depressione in cui mi sento intrappolato; in passato ho provato, sotto controllo, ad assumere in alcune occasioni farmaci antidepressivi con effetti collaterali di astenia (di cui già soffro) e influenze sulla sfera sessuale che oggi non mi posso permettere perchè mi creerebbero ulteriore depressione. Sono in completo stallo perchè da un lato sento i pesi che ho elencato sopra dall'altro ho paura di rigettarmi in una condizione da cui ho in qualche modo cercato di fuggire per anni. Il lavoro in questo momento non è un aiuto, è molto oppressivo e poco gratificante. Mia moglie, che peraltro è un medico, e che per tanti aspetti non mi ha mai capito pur volendomi a suo modo bene, mi ritiene esaurito e incomprensibile dice che è stanca che in tutti questi anni è stata codarda tanto da non riuscire ad affrontare le cose ed oggi mi getta addosso tuta la responsabilità del passato e dell'oggi di quanto abbia sofferto in silenzio e di come io oggi non veda le cose belle che ho e mi sia chiuso in una spirale di egocentrismo. Mi fa paura tutto qualsiasi scelta che in ogni modo ancora una volta non è per me ma per qualcun altro comunque, non riesco a dormire in certi momenti arrivo ad essere ossessionato dalla cosa mi si sono spente le luci intorno, tutto mi dà poco stimolo e questo mi fa una rabbia enorme perchè mi sembra ancora una volta uno spreco di vita e comunque dovrò deludere le aspettative di qualcuno e questo mi fa di nuovo male da morire. questo rapporto di bene-odio con mia moglie mi fa male perchè non riesco ad inquadrarlo. Ho perduto i miei connotati quelli che credevo essere i miei fondamenti e mi sento perso.
grazie per l'aiuto
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 992 63
[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Buongiorno dottore
intanto grazie; ho ritenuto necessario fare un cappello che spiegasse la situazione emotiva in cui sono venuto a trovarmi la domanda è in sostanza: come posso uscirne? nel senso di ritrovare un equilibrio generale. Penso che il mio sia un problema non così isolato, penso anche di essere un soggetto particolare, ma avrei bisogno di un supporto che mi consenta di indirizzare i miei pensieri verso qualcosa di costruttivo che mi consenta di ritrovare un equilibrio visto che ad oggi miei tentativi hanno ingarbugliato sempre più la matassa. Ho cognizione dei limiti che questo mezzo comporta ma ho riscontrato anche la enorme professionalità dei medici che rispondono e ho pensato di poter avere indicazioni utili proprio su come approcciarela questione nel suo complesso.
Spero di essere stato più chiaro
la ringrazio ancora
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 992 63
Gentile utente

La questione che pone necessita di differenti valutazioni.

La prima riguarda la situazione familiare che non appare essere delle migliori sia perché riceve distrazione da altre situazioni sia perché mancherebbe il dialogo tipico della coppia.

Su questo si aggiungerebbero i sintomi che lei definisce "depressione" e che dovrebbero essere inquadrati da uno specialista.

Sua moglie medico forse non pensa sia così, attribuendo altri motivi al suo stato.

Fatto sta che la attuale situazione la pone in una condizione di preoccupazione per la quale difficilmente può trovare una via di uscita, se non considerando la possibilità di farsi visitare da uno specialista in modo da poter trovare le strade possibili per l'affrontamento di queste condizioni.