A me dispiace fare a tutti questa domanda, ma non riesco a darmi pace

Lo chiedo spesso al mio ragazzo, me ne vergogno molto, ma ho bisogno di certezze.
Esistono i demoni? Se esistono, possono farmi del male? E quelle specie di persone che mi pedinano di continuo, che mi spiano attraverso particolari apparecchi, possono farmi del male in qualche modo?
Razionalmente parlando so dell'assoluta mancanza di senso in queste domande, come dicevo me ne vergogno, ma ho bisogno di una risposta certa per favore.
E già che ci sono dato che ho scelto questo reparto, vi chiedo se secondo voi servirebbe che io ne parlassi seriamente qualcuno, o a tutti voi capita in modo normale di non sentirsi mai soli ma sempre osservati o in compagnia di qualcuno che, anche se non ce ne si rende conto subito, non esiste?
Grazie e scusatemi il disturbo
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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
non ha da vergognarsi per queste sensazioni forti e disturbanti che le si presentano con questa frequenza e per cui chiede rassicurazioni. La visione della realtà che tutti condividiamo è pur essa un'interpretazione, ma condivisa e condivisibile. La visione/sensazione di queste presenze dipende invece da una interpretazione della realtà, che la sua mente fa, che è fuori dell'ordinario, molto più difficilmente condivisibile con gli altri, e che costituisce un disturbo. Le serve una visita con uno psichiatra che le potrà indicare come ridurre e far scomparire queste sensazioni forti e disturbanti e riacquistare serenità.
Cordialità,

Dr. Roberto Di Rubbo

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La ringrazio di cuore per la tempestiva risposta.
Dal suo punto di vista questi pensieri potrebbero peggiorare con il tempo se sottovalutati? A volte mi ripeto che è assurdo avere l'arroganza di ammettere un male interno quando ci sono persone che muoiono di fame, ma mi rendo anche conto che forse è nel diritto di tutti essere felici se si può, sbaglio? La ringrazio ancora
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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 24 4
Gentile Utente,
effettivamente questo tipo di pensiero tende a peggiorare nel tempo se non curato. Non sbaglia affatto nemmeno nella seconda considerazione, ha diritto a stare bene. Paragonare il proprio dolore al dolore del mondo serve, il più delle volte, a procurarsi un alibi per non fare nulla. Se proprio poi dovesse occuparsi del male del mondo, dovrebbe comunque essersi occupata prima del suo dolore. Si faccia vedere e, se vuole, ci tenga informati sulla sua cura.
Cordialità,