Bambino problematico

gentili medici,
da circa un mese seguo un bambino di 6 anni nello svolgimento dei compiti.
Il piccolo ha una situazione familiare difficile e credo che raccontarvela possa esservi utile per comprendere meglio la situazione.
Alla madre del bambino, che viveva in Svizzera come gli altri parenti, è stata tolta la patria potestà (poco dopo il parto) in quanto alcolista. I genitori del bimbo non erano sposati e lui al decimo giorno di vita è stato dato in affido ai nonni (che vivevano insieme ad uno zio del piccolo). Il padre del bambino ha convissuto ugualmente con la compagna per qualche tempo.
Lo scorso anno i nonni e il bambino si sono trasferiti in Italia e il bambino ha subito manifestato un forte disagio per la mancanza dello zio (che probabilmente considera come un padre dal momento che ha sempre vissuto con lui).
Ora il padre del bambino è tornato in Italia e vive con il figlio e i genitori (nonni del bambino).
Il bambino chiama papà il padre, mamma la nonna e papà-nonno il nonno (su indicazione della nonna).

Questo bambino non presenta particolari problematiche nello svolgimento dei compiti quanto invece nella concentrazione e nel comportamento che si presenta a tratti violento.
ogni giorno diventa più difficile invitarlo a fare i compiti per quanto io cerchi di stimolarlo. La scorsa settimana ho avuto un colloquio con le insegnanti della scuola le quali mi hanno indicato che il bambino ha delle difficoltà nella gestione dello spazio grafico e presenta una certa immaturità nel gioco libero, questo unito alla difficoltà di stare seduto.
Il bambino ha spesso degli atteggiamenti esagerati, se gli viene imposto di fare qualcosa inizia ad urlare e a saltare, se gli si chiede qualcosa che non vuole dare inizia a puntare matite e penne negli occhi e inoltre fa in modo che gli cada continuamente qualcosa sotto al tavolo (lui dice che deve andare a rimettere le ciabatte).
ciò che mi preoccupa è che il bambino (quando va a prendere le ciabatte) mi annusa in modo insistente e fastidioso, soprattutto vicino alle gambe e al sedere. Una volta ha addirittura dato un piccolo morso e poi ha annusato. Io lo richiamo perchè continui lo svolgimento dei compiti ma lui appare assorto e perplesso, sembra quasi che questa cosa lo tranquillizzi.
Io non so come comportarmi poichè questo suo atteggiamento non è per me piacevole ma, d'altra parte, non so come intervenire perchè temo che questo suo modo di fare sia legato ad una qualche patologia. Ho inoltre letto una ricetta che il bambino è esente con codice 044.
Spero possiate aiutarmi perchè sono un poco allarmata!
vi ringrazio per la disponibilità!
saluti
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Si rende conto che chiede un "consulto" per una terza persona, minore di età e senza che vi sia neanche un rapporto di parentela?

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