Depressione data dall'ansia

Gentilissimi,
ho 22 anni e da circa 3 mesi soffro di depressione scaturita dall'ansia. In questi ultimi mesi ho attraversato un momento abbastanza impegnativo, vivevo fuori città a 800km di distanza per studiare e lavorare. Ho cominciato a fare brutti pensieri del tipo "non é il posto dove dovrei essere,é inutile continuare se sto cosi, questo lavoro é causa del mio disinteresse verso tutto" e sentivo che le persone mi prendevano per i fondelli, quindi ero arrivata a dubitare di tutti su qualsiasi cosa che dicevano. Il rapporto con la mia migliore amica si é sgratolato perché lei (che era un modello di riferimento per me) si é fidanzata e il suo fidanzato proprio non lo digerisco... Ho provato di tutto,ma sento che sia una persona manipolatrice e sempre nei miei confronti avvertivo dei sentimenti negativi verso di me, tipo faceva facce strane quando lo salutavo andandomene da casa loro e mi ha preso in giro diverse volte anche davanti ad altre persone raccontando storie stupide... Io sapevo che erano stupidaggini, ma non riuscivo a reagire a controbattere alle sue battute, pensando dentro di me che non vedevo l'ora di tornare a casa. Da lì una delle ultime sere in cui sono stata me stessa, facevo battute, interagivo, poi dopo alcuni giorni al ripresentarmi a casa loro ho avvertito di nuovo il bisogno di chiudermi... quindi mi chiudevo e non facevo piu' battute, mi lamentavo in continuazione del mio stato fisico, cercavo di interessarmi alla mia amica e ai suoi problemi, ma nella mia mente c'era l'ossessione di questa parte di me che avevo perso e che non sapevo piu dove andare a recuperare. La cosa terribile é che questa cosa ha attaccato non solo queste due persone, ma tutte le persone con le quali interagivo, quindi miei cari amici di scuole superiori, gli amici conosciuti in Erasmus, che della persona allegra, spenseriata e un po' pazza che avevano conosciuto, si sono ritrovati una sorta di "vegetale". Anche a livello fisico, sento la perdita di sensibilità al tatto, quando facevo la pipì trovo enormi difficoltà e lo stesso quando vado in bagno, io che ero sempre stata una persona molto regolare, quasi come se il corpo si stesse "addormentando". Mi sono rivolta ad uno psichiatra che mi ha somministrato Paroxetina 20mg e tre compresse di Tavor da 1mg al giorno, la sera prima di dormire 3 gocce di Laroxyl . Io che sono sempre stata una persona dalle idee chiare, di colpo mi trovo a non voler neppure laurearmi, anche se so che sarebbe una cosa sbagliata e STUPIDA perché dopo anni di sacrifici lavorando e studiando, mollare tutto al vento per un deficiente che mi ha fatto ricredere su me stessa e sulle mie capacità di relazionarmi... ma poi penso che studio a fare se non riesco a relazionarmi appunto con le persone? Non riesco ad esprimere la mia empatia a dare consigli, é come se mi fossi ricreduta su tutta la mia esistenza. Grazie a coloro che mi risponderanno
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 51
Gentile utente,
da quanto scrive vedo che è già corsa ai ripari consultando uno specialista che le ha consigliato una cura.Penso che ora sia importante avere un pò di pazienza e attendere i risultati dei farmaci che le sono stati prescritti.Molto probabilmente ci vorrà qualche settimana per vedere una modificazione positiva del suo umore e delle sue sensazioni fisiche
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

[#2]
dopo
Utente
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Ma come é possibile che sia crollata in questo mutismo? non mi fa piu' effetto niente, é come se fossi anestetizzata, non riesco a sostenere una semplice conversazione, con nessuno. che cosa mi é successo?
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 51
Gentile utente,
le motivazioni che possono aver condotto ai mutamenti che lei descrive possono essere state molteplici vuoi sul versante fisico,che quello psichico,anche se è piuttosto semplicistico effettuare tale divisione data la totale unità dei due sistemi.L'indagine va effettuata con l'assistenza del suo specialista di fiducia attraverso colloqui,visite,e quant'altri accertamenti vorrà ritenere utili,e purtroppo,data la complessità della storia di ognuno di noi., non si può esaurire nel breve spazio di un consulto a distanza.
La consiglierei pertanto di proseguire il suo iter diagnostico-terapeutico con il suo psichiatra curante,o se questi non le sembrasse sufficientemente esaustivo,con altro specialista di sua fiducia.Solo così potrà sperare di trovare una ragionevole risposta alle domande che giustamente si sta ponendo.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
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