Procrastinazione patologica

Ringrazio in anticipo chi mi risponderà.Premetto che so che non potete fare diagnosi ma necessito comunque di un parere.Cercherò di presentare un quadro completo.Ho 24 anni,ho assunto citalopram20mg per due anni e mezzo, prescritto da una psichiatra psicoterapeuta che mi ha avuto in cura per lo stesso periodo, prima solo come psicoterapeuta,poi solo come psichiatra.E' circa sei mesi che non la vedo più,ma continuo a prendere citalopram mezza pillola al posto di una intera,dato che dal punto di vista della depressione profonda(voglia di morire, malessere atavico interiore molto profondo)sto molto meglio, anche se vado ad alti e bassi.Da dire però che prima altri due psichiatri che mi hanno visto solo una volta una mi ha prescritto depakin e l'altro lamictal da aggiungere a citalopram.Entrambi presi per circa due mesi perchè mi fecero stare peggio.Prima di assumere citalopram,avevo attacchi di rabbia e perdita di controllo non rari ma nemmeno tutti i giorni (solo in casa,trattare male i genitori a parole, rovesciare sedie tavoli e divani) oltre che la depressione.Anche questo risolto con citalopram.Ci sarebbe anche da dire che da adolescente sono stata per un periodo di circa3anni soggetta a bullismo.La mia autostima non è mai stata alta e mai lo sarà,purtroppo gli eventi hanno delineato un carattere inadatto ad affrontare le avversità della vita.Il mio problema attuale è un altro.Non mi sento depressa, ma non ho un minimo di equilibrio.Non riesco a soddisfare il mio desiderio più grande:studiare con costanza.Nonostante alle superiori,pur con fatica,ottenessi buoni risultati vista la poca mole di studio, dopo ho cambiato due università, e ora sono finalmente approdata alla facoltà che avevo sempre voluto fare ma che non avevo mai avuto il coraggio di provare prima a fare a causa della mia poca autostima e della mia poca fiducia nella mia capacità di memorizzazione.Ho ottenuto risultati medi nelle poche materie date in cui mi sono molto impegnata.Attribuisco il problema alla capacità di MEMORIZZARE sotto la norma e alla basso indice di parole al minuto (solo 165, leggo a mente come se leggessi a voce alta).Questa fatica di memorizzazione ha instaurato in me un processo di procrastinazione nell'iniziare a studiare certe materie. Credo che il ragionamento inconscio sia:non riesco a memorizzare,devo fare più fatica degli altri per ottenere risultati medi mentre la gente ottiene ottimi risultati con la metà dell'impegno.Questo ha portato a non impegnarmi,sono indietro con gli esami;mi sento in colpa, non faccio nulla tutto il giorno.aspetto che il giorno passi facendo cose per cui non ho il minimo interesse tipo vedere la tv passivamente,spostare mobili,fare puzzle.Credo di avere una fobia da evitamento.Mi autopunisco non concedendomi le cose che mi farebbero stare bene.sono un essere completamente non autosufficiente.Chiedo cosa sia più indicato,aggiungere farmaci(gli ssri levano memoria) o psicoterapia(fatte in anni passati ma risultate inutili
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Dr. Francesco Pietrini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 4
La sua è una situazione che a mio avviso richiede una rivalutazione da parte di uno specialista. Rispetto alla quale non procrastinerei.
Visto che lei è attualmente in trattamento con un farmaco antidepressivo e che tale cura non è stata controllata da tempo, mi rivolgerei ad uno psichiatra e magari discuterei con lui anche l'opportunità di una psicoterapia.
In molti casi le problematiche di concentrazione, memoria, rallentamento, abulia e apatia sono più da attribuirsi allo stato psicopatologico che al trattamento farmacologico.

Dr. Francesco Pietrini - medico psichiatra

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
grazie
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