Derealizzazione ???

Ho 37 anni.
Prima derealizz. nel ‘90 ma vero inizio è ‘91 in campeggio
(tendenza abitudinarietà, dovuta a vita sempre respirata a casa).
‘91 forte de realizzazione (3 al gg) difficile a spiegare all’epoca a medici: come vivere in un sogno quella che era la realtà. Mi spaventai per la paura di impazzire che ho da sempre e perché ero solo, lontano ma più per la paura di essere portato in ospedale dove non avrebbero capito quella sensazione facendomi realmente impazzire.
Non dissi mai a nessuno questi sintomi.
Nel ‘97 a Roma per studi. Contavo giorni e ore mancanti al ritorno a casa sfinito da ansia. Non mangiavo e sentivo stomaco chiuso. Avevo la fobia di sentirmi male in un luogo sconosciuto e lontano e il fatto che se mi fossi sentito male sarei rimasto in un ospedale lontano dal mio “habitat”.
Viaggio di ritorno tranquillo ma all’arrivo non riconoscevo i luoghi e miei genitori li vedevo sotto ottica diversa. Non dissi nulla, nonostante il fatto che due giorni dopo sarei dovuto partire.
Nei mesi successivi vita abitudinaria con un “raggio di azione” di meno di 1 Km.
Andai da psichiatra (Levobren; Seroxat; Samyr:)
Dopo 2 anni, piano, espando il mio “raggio”. Con mezzi pubblici avevo sicurezza su oltre 8 Km.
Dopo la maturità mi consigliano università; la più vicina a 50 Km: impensabile; accantono subito idea. “Perchè andare lontano col rischio di stessi problemi avuti a Roma, e di distruggere l’habitat recuperato con fatica?”
Oggi declino inviti a matrimoni, ecc. celando le motivazioni.
Nel ‘04 presso un ente a 5 Km da casa, impiegato part time. Una mattina ‘05 al lavoro improvviso attacco di panico e derealizzazione che dura 3 ore. Entro in paranoia devo abbandonare il lavoro e prendere bus per tornare a casa come un automa e con certezza di essere impazzito. Per non farmi vedere dai miei che avrebbero fatto domande vado a casa di un mio parente disabitata; cerco di trovare calma. Nel panico chiamo il medico che con Lexotan mi ridiede la calma per tornare a casa per pranzo e non dire nulla. Fisso visita con psichiatra che venne a casa e prescrisse (Elopram; Delorazepam) integrata da terapia psicologica che non risolse nulla. Non andai al lavoro e fui costretto dare dimissioni perché il luogo mi avrebbe ricordato l’ accaduto.
Sto continuando terapia con specialista (Depakin 250 mg; Delorazepam; Sertralina 50 mg).
Vedere persone di qualunque età che vanno ovunque senza farsi problemi come me, ha creato autostima bassissima, gelosia, odio, invidia, rabbia verso chi mi ha emarginato e desiderio di vendetta su chi, mi ha fatto male “abbandonandomi”.
Mi sento ferito e finisco col litigare.
Carattere dominante ma represso in frustrazione all’occasione cerca di farla pagare. Sete di protagonismo.
Sessualità limitata da difficoltà erezione e calo libido dai farmaci (sono vergine) confinata in autoerotismo con forte omosessualità feticistica e parafilica da sempre.
Dal ‘97: mai dormito 1 notte fuori casa; mai salito su treno; mai allontanato da mio “raggio”.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
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dopo
Utente
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Vorrei sapere se potrò mai avere una vita "normale" come tutti e cosa mi inbisce nel fatto che non posso allontanarmi o dormire fuori casa, ecc.
La cura che faccio è adatta?
Da cosa è dovuta la derealizzazione?
Grazie infinite.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La derealizzazione è un sintomo che può essere inquadrato in diverse patologie psichiatriche.

Primariamente andrebbe fatta una diagnosi precisa e poi con un trattamento potrebbe migliorare.

Attualmente il dosaggio dei suoi farmaci risulta piuttosto basso e non è ben chiara la diagnosi per cui sono stati prescritti, sembrerebbe per un disturbo depressivo ricorrente ma l'ipotesi andrebbe confermata e comunque i dosaggi andrebbero rivisti.
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