Pensieri intrusivi - ossessioni

Buongiorno, sto seguendo la seguente cura:
20mg/die Cipralex (a questa dose dai primi di luglio);
100mg/die (50 mattina - 50 pomeriggio) di amisulpride (da fine giugno)
0,50 mg (mattina) - 0,25 mg (pomeriggio) - 0,25 mg (sera) di Xanax (da un paio di mesi)
per disturbo d'ansia generalizzata, attacchi di panico, disturbo ossessivo, fobie.
Fino alla settimana scorsa sentivo generali, benché pochi, miglioramenti. Soprattutto nei pensieri ossessivi.
Da una settimana sono in ferie e non ho molto da fare a casa, non so come impegnare il tempo e sento che alcuni pensieri stanno diventando intrusivi. Non a livello ossessioni o angosce, ma la strada mi sembra quella. Finché lavoravo e impegnavo la mia giornata nella routine, andava tutto bene. Ora, da qualche giorno, come dicevo sopra, se mi fermo a non far nulla mi tornano questi vecchi pensieri, con conseguente lieve aumento dell'ansia. E' ovvio che cerco di fare qualcosa, leggere, sistemare casa, insomma qualcosa per "passare il tempo" e fare in modo di avere la mente impegnata per non avere questi pensieri.
Il mio quesito e' il seguente: può essere una recrudescenza della malattia, visto che finché ho lavorato avevo la mente impegnata dal lavoro e questi pensieri erano molto, molto limitati? Oppure può essere che i farmaci che prendo non fanno per me, benché un lieve beneficio lo abbia percepito?
Non vorrei, al momento, chiamare il mio psichiatra, non mi sembra il caso, nel senso che la cosa è attualmente "gestibile", ma gradivo un consulto in merito a questi piccoli "ritorni di fiamma", se fanno parte del percorso curativo o meno.
Ringrazio, saluto cordialmente e auguro una buona domenica.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Il cipralex è a dose piena, ma se ovviamente non regge nel lungo termine ci sono altre alternative. Se è peggiorato, e non si tratta di qualche giorno ma di una tendenza, chiami pure il suo psichiatra.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Egr. Dr. Pacini,

non mi sento di dire che sono peggiorato, sento una lieve presenza di questi pensieri intrusivi con conseguente aumento, seppur lieve, dell'ansia. Definirla tendenza, ad oggi, non lo trovo il termine corretto. Direi che si, la strada sembra quella, ma trovo prematuro parlare di tendenza.
Come dicevo, attualmente sono situazioni sporadiche e gestibili, ho ottenuto con l'attuale cura dei benefici, seppur lievi.
Ad ogni modo, farò riferimento al mio curante. Purtroppo so che non ci sono margini di aumento della dose di cipralex, forse ci sono per l'amisulpride, ma non so, forse per questo tipo di problemi non è il farmaco adatto, spero di non dover ricominciare da zero con un altro farmaco.

Ringrazio e saluto cordialmente.
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Utente
Utente
Buongiorno, Dr. Pacini ed anche agli medici che leggono.

Sentito il mio psichiatra, al momento (dato che gli ho telefonato) non si è "sbilanciato". Ha deciso di anticipare la prossima visita, che avverrà tra una decina di giorni al rientro dal suo periodo di ferie.
Siccome il cipralex è a dose piena, sarebbe impensabile per lui farmi arrivare ai 25mg, è corretto? Nel senso, non è una pratica normale "sforare" dalla dose piena?

Le alternative di cui alla risposta precedente, sarebbero ad integrare la cura che sto già seguendo oppure a ridefinirla totalmente con altre molecole?

La ringrazio sin d'ora se potrai potrete levarmi questi dubbi.

Aggiungo che in passato, per gli stessi problemi che si protraggono con periodi di vita normale a periodi di recrudescenza della malattia, sono stato curato con Citalopram 30mg/die (buoni risultati e rientro alla vita normale per un paio di anni), Xeristar 60mg/die (idem come sopra, buoni risultati e rientro alla vita normale per un paio di anni abbondanti) e Daparox (che non ha sortito nessun buon effetto anche a 30mg/die).

Grazie ancora e cordialissimi saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

La dose "piena" è appunto quella consigliata come massima, quindi va da sé che non sia pratica normale superarla.

I farmaci che Lei ha elencato non hanno quindi più funzionato (nessuno) sulla situazione attuale ? O non sono stati provati di nuovo ?
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Utente
Utente
Gentile Dr. Pacini,

i farmaci indicati non sono più stati utilizzati.

A fine 2010, durante l'uso di citalopram (un paio di anni abbondanti da metà 2008 ad appunto fine 2010), ho avuto una recrudescenza e sono passato a Xeristar.

A metà 2013, durante l'uso di Xeristar (anche qui' un paio di anni abbondanti da fine 2010 ad appunto metà 2013), ho avuto una nuova recrudescenza e sono passato a Daparox che, come accennato, come molecola non ha dato buoni risultati (sino ad inizio 2014).

Per un brevissimo periodo, prima di passare a Cipralex, ho preso anche la sertralina ma a basse dosi (50mg/die per un mese circa), poi lo psichiatra ha deciso di prescrivermi il Cipralex (evoluzione del citalopram se non ho frainteso) dicendomi che avendo avuto buoni risultati con citalopram probabilmente li avrei avuti anche con es-citalopram.

Quindi le posso dire che non sono stati provati di nuovo.

La ringrazio per il tempo che mi dedica e la saluto con cordialità.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Cipralex più che evoluzione del citalopram è una "parte" della miscela di due molecole a cui corrisponde il citalopram (R ed S-citalopram), appunto S-citalopram.
Quindi in assenza di risposta o in caso di perdita di risposta a citalopram a dose piena una dose equivalente (che è la metà in mg) di s-citalopram non è la sostituzione più logica. Invece il passaggio a xeristar sì. Esistono però altre classi di prodotti, e altri prodotti non provati delle stesse classi, che forse avrebeb senso prendere in considerazione.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Pacini,
grazie per la sua risposta.

Senza, ovviamente, entrare nel campo della "prescrizione", cosa non contemplata dal sito web e credo anche, per voi medici, deontologicamente scorretta, per "prodotti non provati delle stesse classi" intende degli altri SSRI o SNRI?

E per "altre classi di prodotti" intende tipo anti psicotici atipici che, ho letto sul web, potrebbero aiutare nelle ossessioni (es. olanzapina, quetiapina, aripiprazolo)?

Oppure un NaRI come la mirtazapina?

Attualmente, oltre a Cipralex, prendo anche 100mg/die (due da 50mg, mattina e pomeriggio) di amisulpride che credo sia anche esso della classe degli anti psicotici atipici.

La ringrazio e saluto cordialmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Oltre a quelli da Lei citati c'è la clorimipramina, che è un triciclico, primo e tutt'ora uno dei più efficaci antiossessivi.
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Utente
Utente
Gentile Dr. Pacini,

la ringrazio infinitamente per le risposte sin qui datemi.

Le chiedo un'ultima cosa, se in base alla sua esperienza è un qualcosa da tenere in considerazione: sono un fumatore e mi sono accorto di fumare di più, da quando l'attuale cura è entrata a regime. Diciamo che sono passato da 15 a 20 sigarette circa al giorno.

Può essere un segnale (oltre all'ovvio fatto che, senza dubbio, il fumo fa male) che c'entra negativamente con la cura che sto facendo? Secondo lei è da riferire allo psichiatra in sede di visita?

Ringrazio ancora per il tempo che mi dedica, anche nelle giornate di festa, e la saluto cordialmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Sì, glielo riferisca, sono adattamenti a volte alla sonnolenza, a volte all'azione ansiolitica del fumo.
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Utente
Utente
Egr. Dr. Pacini,

mi scuso del ritardo nel ringraziarla, ma per via dei temporali sono stato senza linea telefonica.

Prima di "chiudere" il consulto, le chiedo ancora una cosa: le molecole citate da me e quella citata da lei, la clomipramina, sono eventualmente da intendersi "al posto di" oppure "in aggiunta" alla cura che sto già seguendo?

In pratica le chiedo, se lo psichiatra valutasse la tendenza al peggioramento, modificherebbe totalmente la cura - con i farmaci da lei e me citati sopra - oppure li abbinerebbe alla stessa senza modificarne in toto quella in atto?

Lo chiedo solo per sapere come funziona, se eventualmente devo aspettarmi un cambio "radicale" o solo una "aggiunta" o una modifica parziale.

Sempre con grande stima e cordialità, le porgo i miei più cari saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Queste sono domande su cosa farebbero altri a cui non posso rispondere, e comunque sembrano domande sul futuro, quindi su cui non è così importante ragionare, si lavora su ciò che si constata.
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dopo
Utente
Utente
Egr. Dr. Pacini, la aggiorno sulla situazione:

Il medico, non notando grandi miglioramenti, mi ha sostituito i 20mg di cipralex con 150mg di venlafaxina R.P. ed ha sostituito l'amisulpride con Abilify 5mg.

Alla luce di questo cambiamento ed rispetto a ciò che scrissi in questa richiesta di consulto tempo addietro, descrivendole anche i farmaci già provati, mi piacerebbe sapere, da lei, se potrei avere una maggiore risposta con queste due molecole su DAG, fobie, ossessioni, DAP, rispetto alla cura che stavo seguendo sino a qualche giorno fa. Può leggere nei post sopra i farmaci provati nel tempo e le risposte che ci siamo dati.

Ringrazio e saluto con cordialità.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

E' semplicemente una cura diversa, però non ha senso scorporare così tutti i tipi di sintomi. E' la diagnosi centrale che deve essere in primo luogo tenuta presente.
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dopo
Utente
Utente
Gent. Dr. Pacini,

io ho avuto in esordio degli attacchi di panico, con successiva nascita di ansia anticipatoria ed evitamento delle situazioni che io consideravo a rischio.

Le ossessioni e le fobie sono poi nate e cresciute a causa di ciò, pertanto ciò che è da tenere presente, come diagnosi centrale, è il DAP. Il DAG, le fobie e le ossessioni le ho a causa di questo primo disturbo che, anche se è vero che di attacchi di panico veri e propri non ne sto avendo, ha lasciato lo strascico dell'ansia in generale, dell'ansia anticipatoria, dell'evitamento, delle fobie-paure e delle ossessioni.

Quello che le chiedo, come parere ulteriore a quello del mio psichiatra, è se questa terapia farmacologica possa aver senso (si ricorda, come il passaggio da citalopram a Xeristar quando ne ho tratto giovamento) per questi sintomi/disturbi.

Anche il passaggio da Amisulpride ad Abilfy, le chiedo se possa farmi avere giovamento secondo le sue esperienze.

Io la ringrazio infinitamente sin d'ora per il tempo che vorrà dedicarmi e per le risposte che potrà darmi, e le auguro una eccellente domenica.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Se si tratta di fobie legate al meccanismo del panico, la diagnosi è semplicemente quella di partenza. Altrimenti sono due, e non è detto che siano legate.

Per quanto riguarda la cura, l'aggiunta di farmaci come abilify è un modo noto di migliorare una risposta non completa, però come schema di partenza non capisco il perché della scelta rispetto ad una classica terapia per un dap o un doc.