Domanda su paroxetina e rivotril
gentili dottori,vorrei porvi due domande:
1)ho letto in internet che la paroxetina a dosaggi elevati(50-60 mg)puo' inibire anche la ricaptazione della noradrenalina.cio' corrisponde al vero?
2)in una precedente richiesta,ho posto il problema dell'assunzione per molti mesi di bdz,nel particolare il rivotril.nella richiesta il vostro collega che ringrazio,mi ha scritto che e' possibile sotto stretto controllo medico assumere bdz anche per periodi prolungati.
ma a questo punto,assumere bdz per periodi prolungati che scopo ha?per stabilizzare l'umore come ha detto il mio curante?
grazie
1)ho letto in internet che la paroxetina a dosaggi elevati(50-60 mg)puo' inibire anche la ricaptazione della noradrenalina.cio' corrisponde al vero?
2)in una precedente richiesta,ho posto il problema dell'assunzione per molti mesi di bdz,nel particolare il rivotril.nella richiesta il vostro collega che ringrazio,mi ha scritto che e' possibile sotto stretto controllo medico assumere bdz anche per periodi prolungati.
ma a questo punto,assumere bdz per periodi prolungati che scopo ha?per stabilizzare l'umore come ha detto il mio curante?
grazie
[#2]
Gentile utente,
1) la paroxetina è un farmaco con alta affinità al ricaptatore della serotonina, ma, oltre a questo tale farmaco ha l'affinità anche a molti altri recettori diversi, e anche al ricaptatore della noradrenalina. Inizialmente queste affinità "minori" del farmaco sono state considerate trascurabili, ma nel tempo si è visto che non sono così trascurabili. Lo stesso, benché spesso in misura minore, si potrebbe dire anche degli altri farmaci della classe SSRI (inibitori SELETTIVI della ricaptazione della serotonina), i quali sono SELETTIVI solo relativamente; ovvero, hanno l'affinità alta al ricaptatore della serotonina, ma hanno l'affinità (minori) anche ad alcuni altri recettori.
A quali dosaggi la Paroxetina inizia ad agire anche come l'inibitore della ricaptazione della noradrenalina non Le so dire. In realtà lo farebbe anche a dosaggi bassi, ma in misura poco rilevante. Visto che si tratta di una delle affinità più "deboli" del farmaco (in confronto con la sua azione sul sistema della serotonina), è logico presumere che a dosaggi più alti "si vedono" meglio anche gli effetti legati alle affinità "deboli". Tuttavia, esiste una sensibilità individuale agli psicofarmaci, e dunque per qualcuno tale azione di inibizione di ricaptazione della noradrenalina potrebbe essere presente in maniera rilevante anche alle dosi basse, mentre per qualcun'altro ci vogliono le dosi più alte.
Perché Lei ha posto questa domanda ? In contesto di quale malattia state ricercando l'attività inibitrice di ricaptazione della noradrenalina ?
2) "assumere bdz per periodi prolungati che scopo ha?per stabilizzare l'umore come ha detto il mio curante?"
- lo scopo di assunzione di un farmaco dipende anche dalle proprietà del farmaco (e qui potrei dire che l'uso del Rivotril come "stabilizzatore di umore" è discutibile, perché non è detto che questo farmaco abbia tale proprietà; più affermata è la sua azione nel controllo dei sintomi d'ansia, se siamo nell'ambito di psichiatria);
ma lo scopo di assunzione di un farmaco
dipende anche da quale malattia si sta curando (di quale malattia si tratta?)
e dagli obbiettivi che si pongono (quali obbiettivi avete?).
1) la paroxetina è un farmaco con alta affinità al ricaptatore della serotonina, ma, oltre a questo tale farmaco ha l'affinità anche a molti altri recettori diversi, e anche al ricaptatore della noradrenalina. Inizialmente queste affinità "minori" del farmaco sono state considerate trascurabili, ma nel tempo si è visto che non sono così trascurabili. Lo stesso, benché spesso in misura minore, si potrebbe dire anche degli altri farmaci della classe SSRI (inibitori SELETTIVI della ricaptazione della serotonina), i quali sono SELETTIVI solo relativamente; ovvero, hanno l'affinità alta al ricaptatore della serotonina, ma hanno l'affinità (minori) anche ad alcuni altri recettori.
A quali dosaggi la Paroxetina inizia ad agire anche come l'inibitore della ricaptazione della noradrenalina non Le so dire. In realtà lo farebbe anche a dosaggi bassi, ma in misura poco rilevante. Visto che si tratta di una delle affinità più "deboli" del farmaco (in confronto con la sua azione sul sistema della serotonina), è logico presumere che a dosaggi più alti "si vedono" meglio anche gli effetti legati alle affinità "deboli". Tuttavia, esiste una sensibilità individuale agli psicofarmaci, e dunque per qualcuno tale azione di inibizione di ricaptazione della noradrenalina potrebbe essere presente in maniera rilevante anche alle dosi basse, mentre per qualcun'altro ci vogliono le dosi più alte.
Perché Lei ha posto questa domanda ? In contesto di quale malattia state ricercando l'attività inibitrice di ricaptazione della noradrenalina ?
2) "assumere bdz per periodi prolungati che scopo ha?per stabilizzare l'umore come ha detto il mio curante?"
- lo scopo di assunzione di un farmaco dipende anche dalle proprietà del farmaco (e qui potrei dire che l'uso del Rivotril come "stabilizzatore di umore" è discutibile, perché non è detto che questo farmaco abbia tale proprietà; più affermata è la sua azione nel controllo dei sintomi d'ansia, se siamo nell'ambito di psichiatria);
ma lo scopo di assunzione di un farmaco
dipende anche da quale malattia si sta curando (di quale malattia si tratta?)
e dagli obbiettivi che si pongono (quali obbiettivi avete?).
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#3]
Ex utente
vi ringrazio delle risposte
la patologia che stiamo cercando di curare e' : depressione maggiore,disturbo d'ansia generalizzato,disturbo ossessivo compulsivo
sono stato curato inizialmente con sertralina 200 mg,dal momento che non dava effetti sperati,siamo passati all'anafranil con il quale stavo bene,sia per l'umore,sia per il doc,sia per l'ansia in generale(siamo arrivati a 150 mg).
il problema e' che a 150 mg ho avuto incrementi della pressione oculare borderline,e l'oculista mi ha fatto sospendere anafranil,avendo gia' una modesta sofferenza del nervo ottico e la mia cornea abbastanza sottile.
quindi siamo passati a daparox,40 mg,gli effetti sull'ansia ci sono,ma sull'umore no.
il medico sostiene che nel mio caso ci vorrebbe un farmaco che stimoli anche la noradrelina(stimoli in linguaggio maccaronico),quindi non vorrebbe cambiare nuovamente farmaco,ma portare al massimo la paroxetina sperando in una parziale stimolazione della noradrenalina.ecco il perche' della domanda.,volevo sapere se e' effettivamente questa cosa della noradralina era stata riscontrata anche da altri
la patologia che stiamo cercando di curare e' : depressione maggiore,disturbo d'ansia generalizzato,disturbo ossessivo compulsivo
sono stato curato inizialmente con sertralina 200 mg,dal momento che non dava effetti sperati,siamo passati all'anafranil con il quale stavo bene,sia per l'umore,sia per il doc,sia per l'ansia in generale(siamo arrivati a 150 mg).
il problema e' che a 150 mg ho avuto incrementi della pressione oculare borderline,e l'oculista mi ha fatto sospendere anafranil,avendo gia' una modesta sofferenza del nervo ottico e la mia cornea abbastanza sottile.
quindi siamo passati a daparox,40 mg,gli effetti sull'ansia ci sono,ma sull'umore no.
il medico sostiene che nel mio caso ci vorrebbe un farmaco che stimoli anche la noradrelina(stimoli in linguaggio maccaronico),quindi non vorrebbe cambiare nuovamente farmaco,ma portare al massimo la paroxetina sperando in una parziale stimolazione della noradrenalina.ecco il perche' della domanda.,volevo sapere se e' effettivamente questa cosa della noradralina era stata riscontrata anche da altri
[#4]
Gentile utente,
grazie per la spiegazione.
Sì, la Paroxetina (della quale Daparox è uno dei nomi commerciali), secondo alcuni studi, ha questa attività nella misura più rilevante rispetto al come lo si pensava prima.
E c'è anche un altro aspetto: se noi parliamo della comorbilità con il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), allora è possibile che anche per stabilizzare l'ansia ci vuole un approccio che tiene conto del DOC come di uno dei Suoi disturbi di base, e dunque di solito ci vogliono le dosi alti degli antidepressivi, ad esempio ci volevano le dosi relativamente alti di Anafranil, e anche nel caso di Daparox (paroxetina) nel DOC ci vogliono le dosi maggiori del solito (non di rado: più di 40 mg).
Questo aspetto (dei dosaggi più alti nel DOC) è noto da più tempo, ancora prima che si è iniziato a parlare dell'attività di inibizione della ricaptazione anche a livello noradrenergico (la quale ultima effettivamente possiede anche l'Anafranil), e si attribuiva il successo anti-ossessivo di questi farmaci (Anafranil, molti degli SSRI) soprattutto all'attività sul sistema serotoninergico, ma occorrente a dosaggi maggiori del solito. Oggi ne sappiamo di più.
In poche parole, condivido la linea del Suo specialista.
grazie per la spiegazione.
Sì, la Paroxetina (della quale Daparox è uno dei nomi commerciali), secondo alcuni studi, ha questa attività nella misura più rilevante rispetto al come lo si pensava prima.
E c'è anche un altro aspetto: se noi parliamo della comorbilità con il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), allora è possibile che anche per stabilizzare l'ansia ci vuole un approccio che tiene conto del DOC come di uno dei Suoi disturbi di base, e dunque di solito ci vogliono le dosi alti degli antidepressivi, ad esempio ci volevano le dosi relativamente alti di Anafranil, e anche nel caso di Daparox (paroxetina) nel DOC ci vogliono le dosi maggiori del solito (non di rado: più di 40 mg).
Questo aspetto (dei dosaggi più alti nel DOC) è noto da più tempo, ancora prima che si è iniziato a parlare dell'attività di inibizione della ricaptazione anche a livello noradrenergico (la quale ultima effettivamente possiede anche l'Anafranil), e si attribuiva il successo anti-ossessivo di questi farmaci (Anafranil, molti degli SSRI) soprattutto all'attività sul sistema serotoninergico, ma occorrente a dosaggi maggiori del solito. Oggi ne sappiamo di più.
In poche parole, condivido la linea del Suo specialista.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 15.8k visite dal 16/10/2014.
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