Emivita abilify

Buongiorno,sono un ragazzo di 23 anni e sono stato in cura con Abilify per diversi mesi..ora finalmente la cura e' finita e il mio psichiatra mi ha fatto scalare gradualmente questo farmaco.
Volevo sapere dopo quanto tempo si può' ricominciare a bere alcool..il mio psichiatra dice che l'emivita di questo farmaco nel sangue e' di 5-6 giorni,quindi vuol dire che dopo 5-6 giorni dall'ultima compressa posso ricominciare a bere?
grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Non è che il consumo di alcol sia sempre e comunque vietato con ogni terapia, dipende dalle situazioni e dalle quantità. Le indicazioni le ha già avute dal suo medico, e mi sembra anche in un dettaglio tecnico superfluo.

Piuttosto mi preoccuperei della breve durata della cura, trattandosi di un farmaco indicato per disturbi che in generale hanno un decorso ricorrente.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Mi scuso per la mia insistenza..questi 5-6 giorni bastano per poter bere in tranquillità' qualche birra?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Questa insistenza è veramente strana. Che urgenza ha di bere alcolici ? Le è stato inoltre detto che non si capisce da cosa derivasse questo "divieto assoluto" del consumo di qualsiasi tipo.
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dopo
Utente
Utente
La mia insistenza deriva dal fatto che sono un giovane ragazzo che da molti mesi non si concede dei momenti goliardici con i suoi amici a causa del farmaco e che,vista la conclusione della terapia voleva accertarsi di poter bere in tutta tranquillità e sicurezza.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Di questo forse aveva senso parlarne meglio col medico. La cautela nel consumo di alcolici sì, ma questo mica significa che chi assume qualsiasi tipo di medicinale (a quel punto non solo psichiatrico) debba evitare di bere un sorso di alcolico sempre e comunque ?
E' chiaro che, siccome alcune categorie di pazienti psichiatrici tendono più spesso all'abuso, si fa presente che l'effetto potrebbe essere peggiore o diverso, o pericoloso, ma questo in particolare con alcuni tipi di medicinali, e se si soffre di alcuni tipi di malattie mentali.

Ora però, discorso a parte, ha sospeso il farmaco, il medico le ha addirittura fornito il dato tecnico dell'emivita, cosa vuole sapere di più ?
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dopo
Utente
Utente
Volevo avere un consulto in più' proprio sull'emivita per avere maggiore sicurezza! solo questo!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Maggiore sicurezza sull'emivita di un farmaco ? Mi sembra che si stia fissando su una questione che in genere si gestisce caso per caso con buon senso e un consiglio medico, forse manca la prima parte dall'inizio di questo ragionamento sull'alcol.
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dopo
Utente
Utente
Bene,a quanto pare e’ una peculiarità’ di voi psichiatri quella di essere poco precisi nelle risposte..come del resto fate per quanto riguarda la completa non curanza dei gravi e INVALIDANTI effetti collaterali degli psicofarmaci che compromettono la vita delle persone che ne fanno uso.
Complimenti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

No, è peculiarità di alcuni pazienti di essere ossessivi nelle domande, come se esistesse una risposta a questo tipo di domande prive di costrutto.
Se qualcuno cerca di farle notare questo è inutile che si agiti.

Le sue considerazioni sulla psichiatria sono veramente assurde, come se le malattie che ha avuto non fossero invalidanti. Menomale che qualcuno l'ha curata, e forse peccato che smetta la cura troppo presto, ma di questo non si cura minimamente, il problema è sapere l'ora e il secondo esatto in cui l'ultima molecola di farmaco esce dal corpo.

Non legge per niente il resto del consulto, non si capisce perché le sia stato proibito qualsiasi consumo di alcol durante la cura, non si capisce perché questa urgenza "al minuto" di sapere quando può bere, e soprattutto in che maniera vuole farlo.

Il consulto si intitola: emivita abilify, ma non mi pare che il problema sia questo, perché sarebbe abbastanza ridicolo prendere alla lettera un'insistenza su un "dettaglio" che non si capisce quale debba essere.
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dopo
Utente
Utente
La mia domanda è stata molto semplice e diretta: "si può bere una birra dopo aver interrotto abilify da 5-6 giorni?esistono rischi?"
Non mi è stata data risposta ed anzi mi sono state date considerazioni molto sgradevoli sulla presunta "poca durata" del trattamento.
Credo che il compito di un medico sia quello di pensare al benessere psichico e fisico di un paziente nella sua totalità e,soprattutto,quello di dare risposte chiare ed efficaci.Ma forse questo è troppo per voi psichiatri.
Per questo trascurate in maniera disumana effetti collaterali,disagi e attitudini del singolo.
Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
" "si può bere una birra dopo aver interrotto abilify da 5-6 giorni?esistono rischi?""

No, a questa ha già avuto risposta dal medico, lei voleva ulteriori precisazioni su questo tema, ebbene non ce ne sono da fare.
Oltretutto, le ripeto, non si capiva esattamente perchè della proibizione così tassativa dell'assunzione di qualsiasi forma e quantità di alcolico durante la cura, e quindi a maggior ragione non si capisce perché uno debba fare dei calcoli matematici quando la smette.

"Per questo trascurate in maniera disumana effetti collaterali,disagi e attitudini del singolo."

Lei ha solo voglia di offendere e di diffamare la categoria degli psichiatri, evidentemente compreso anche il collega che l'ha curata fino ad ora, sembra anche facendola stare meglio.

La domanda gliela faccio io: ma quali rischi immagina, perché altrimenti parliamo di rischi senza capire perché ne stiamo parlando ? Rischio di che cosa ? Di interazione con il farmaco ? Le è stato detto che l'emivita è di 6 giorni, il medico le ha dato questa risposta perché lei avrà voluto sapere nel dettaglio quanto poteva aspettare, anziché risponderle qualche giorno le ha detto anche più o meno che l'emivita era quella. Ancora più preciso di così ? E per quale motivo ?

Qual'è il motivo di tanta precisione in una questione di questo tipo ?
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dopo
Utente
Utente
Il motivo della tanta precisione deriva dall'esigenza di essere certi che non ci fosse interazione tra il farmaco e l'alcool per non cadere in spiacevoli inconvenienti.
Credo che sia un mio diritto voler stare tranquillo e soprattuto che sia ammirabile la scrupolosità' prima di poter ricominciare l'uso di alcolici.

Inoltre credo che dovreste mettervi d'accordo sull'uso di alcolici durante il trattamento poiché' al sottoscritto e' sempre stato detto che e' severamente sconsigliato l'uso di alcolici in concomitanza di neurolettici come l'abilify.

Detto questo concludo dicendo che non ho assolutamente voglia di diffamare ed offendere la categoria degli psichiatri ed anzi,consiglio a tutti gli esperti del settore un bel periodo di trattamento con abilify che comporti ACATISIA,IMPOSSIBILITA' DI STARE FERMI,AUMENTO DI PESO ESTREMO,ANSIA INCONTROLLABILE,MANCANZA DI EMOZIONI E INSONNIA.

E qual'ora non fosse abbastanza..una settimana di RISPERDAL insieme a tutti gli effetti sopracitati con l'aggiunta della "famigerata e gioiosissima" EIACULAZIONE RETROGRADA (rientro dello sperma nella vescica)

Buon lavoro,e soprattutto buona fortuna ai poveretti che sono e saranno sottoposti a questo scempio psicologico,fisico ed emotivo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Forse non ci capiamo. Non sto chiedendo il motivo di voler evitare un'interazione tra farmaci e alcol, sto chiedendo il motivo per cui, avendo ottenuto risposte addirittura in termini di giorni, insiste come se avesse un appuntamento irrinunciabile per un determinato giorno, e il giorno dopo fosse troppo tardi.
Inoltre, d'accordo che ci possono essere interazioni, ma questa precisione farebbe pensare a dover evitare chissà quali effetti, in più in una persona che la cura l'ha sospesa già. Ora non si capisce il perché di questa esagerazione.
Forse un motivo c'è.


Poi a seguire pone altri problemi, e cioè che tollera male il farmaco. Se lo tollerava male, poteva essere cambiato. Inoltre, non è detto che questi effetti dipendano solo dal farmaco. Inoltre, purtroppo a volte ci si deve curare.

Le assicuro che anche gli psichiatri si ammalano e devono curarsi, sorbirsi effetti spiacevoli e talvolta morire delle malattie di cui si ammalano, come tutti.

Ripeto, io fossi in Lei mi assicurerei che questa sospensione, se è stata decisa dal medico e non affrettata dal fatto che tollerava male il farmaco, sia opportuna e non la esponga al rischio di ricadute.

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