Dispnea che distrugge la vita

Buongiorno,
è da tre anni ormai che soffro di dispnea, sono stata più volte al pronto soccorso, ho fatto visite su visite, ma non sono mai riusciti a darmi una risposta definitiva. una volta era asma, un'altra volta era allergia, fatto sta che non sono mai stata presa sul serio. Sono stata in cura da uno psicologo per diverso tempo perchè la mia dottoressa di base credeva fosse ansia, ho preso per diverso tempo un antidepressivo, ma senza risultati evidenti. Questa dispnea mi sta precludendo molte cose, dalla vita sociale alla relazione con il mio ragazzo; è una sensazione di non avere aria nei polmoni, ed è come se mi sentissi obbligata ogni tre minuti a fare un sospiro che renda il mio respiro successivo pieno e soddisfacente. sono molto abbattutta e triste, questi "attacchi" non sono uguali di intensità ogni giorno, ma c'è un paradosso: quando sono sottopressione o impegnata mi dimentico di controllare il respiro, ed ecco che tutto torna normale, mentre nei momenti in cui dovrei essere più rilassata (in vacanza per esempio), sto advvero male. Vi scrivo per chiedervi un parere, per sapere se da questa cosa si può uscirne o se sarò costretta a vivere cosi tutta la vita. A volte, inoltre, a forza di fare sospiri, compare la nausea, che compromette ancora di più la mia vita. Ho 24 anni, vorrei ridere e vivere, ma perchè mi succede tutto questo? spero mi darete presto una risposta,
ringrazio in anticipo
[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Lei scrive:"quando sono sotto pressione o impegnata mi dimentico di controllare il respiro, ed ecco che tutto torna normale". Quindi il problema è psicologico.
Con uno psicologo le cose non sono andate bene, succede, ma non vuol dire che non funzioni con un altro.
Le consiglio di consultare uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale che potrebbe aiutarla.
Anche la terapia farmacologica può servire, se si ha la pazienza di continuare oltre le 3 settimane iniziali a dose piena, associando all'inizio delle benzodiazepine. Se un farmaco non è efficace si prova con un altro.

Franca Scapellato

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto per la risposta Dottoressa, all'inizio della terapia con lo psicologo dal quale ero in cura avevo cominciato a prendere il sereupin, che però mi dava molta sonnolenza e non riuscivo a fare nulla durante il giorno..Poi alcuni altri medici dicevano che alla mia età non serve dare farmaci del genere, ma io stavo male...Esistono dei farmaci che non diano questo tipo di effetto "collaterale"? E lei crede che io sdia troppo giovane per prendere farmaci antidepressivi? E inoltre, in cosa consiste la terapia cognitivo-comportamentale?
Grazie in anticipo per la risposta
[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
La paroxetina può dare come effetto collaterale la sonnolenza, nei giorni iniziali. La soluzione è iniziare con dosi basse e aumentare molto gradualmente, oppure utilizzare altri antidepressivi meno sedativi e ugualmente validi.
Lei è una giovane adulta con un problema che le condiziona la vita, se un farmaco può aiutare non c'è motivo per non utilizzarlo.
Per la terapia cognitiva le mando il link all'articolo del collega Ruggiero: https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/427-la-psicoterapia-il-modello-cognitivo-comportamentale.html
Allergia ai farmaci

Allergia ai farmaci: quali sono le reazioni avverse in seguito alla somministrazione di un farmaco? Tipologie di medicinali a rischio, prevenzione e diagnosi.

Leggi tutto