Due anni di depressione

Buongiorno, volevo parlarvi delle mie difficoltà, spero di riuscire a spiegarmi correttamente, in caso chiedete chiarimenti.
Sono ben due anni, due e mezzo potremmo dire, che il "male di vivere" mi affligge. Si sono susseguite varie esperienze che mi hanno fatto notevolmente soffrire: ad esempio la rottura con una ragazza di cui ero innamorato veramente e, poco dopo, l'allontanamento immotivato subito da parte della mia comitiva di amici. La ragazza non mi manca affatto, anche se spesso mi tornano in mente diversi momenti trascorsi assieme. Forse mi manca più l' "essere innamorato" che lei come persona. I miei amici invece hanno tentato di riavvicinarsi ma li ho respinti io questa volta perché non riesco a fidarmi di loro in alcun modo. Voi direte: "Non esci mai di casa quindi?" certo che esco, esco sempre quando mi va, le persone con cui stare le trovo ma non riesco ad affezionarmici e questa cosa mi fa sentire frustrato. Sento che loro non si affezioneranno a me e di conseguenza io non riesco a provare un minimo di affetto. Allo stesso modo con le ragazze. Sebbene ora, a causa della mancanza di una comitiva stabile, non ne possa conoscere tante, quando inizio a conoscere una ragazza dopo poco succede sempre che perdo interesse nei suoi confronti oppure che ho paura che possa farmi soffrire e non la considero più ugualmente.
La "depressione" di cui parlo si manifesta in vari modi, elenco quelli che mi sovvengono. Sto facendo una cosa qualsiasi (mangiare, cantare, guidare) e all'improvviso sento una sorta di vuoto dentro di me e nulla ha più senso per me. A volte invece sento una tristezza assoluta pervadermi, sento di non poter essere felice di quel che sono e di quel che ho, sebbene io mi ritenga simpatico, gentile, carino e quant'altro e sebbene io abbiamo sempre potuto avere tutti i beni materiali di cui ho bisogno. Spesso la mia tristezza cronica si traduce in aggressività verbale: rispondo in maniera antipatica alle persone parlandoci. C'è poi da notare che non trovo nessuno con cui parlare apertamente dei miei problemi e questo mi fa sentire decisamente male. Provo a parlarci con mia madre ma quando le dico che sono depresso lei non fa altro che dirmi cose inutili e scontate del tipo "Esci e ti distrai" (cosa fasulla, come le ho detto, perché la malinconia mi assale anche mentre mi sto divertendo), "É solo un periodo" (certamente, un "breve" periodo di ben due anni), "Impegnati nello studio e te ne dimentichi" (ovviamente). Io nello studio ho sempre avuto alti e bassi al liceo anche se ho sempre ottenuto i risultati che desideravo in ogni materia. Ora come ora però mi trovo di fronte alla difficoltà di scegliere una facoltà universitaria, ed in più il tempo stringe e devo decidere. Il problema è che non c'è nulla che sceglierei consapevole del fatto che poi quella data materia sarà la mia principale occupazione per tutta la vita. Mi piacerebbe ingegneria ma non sono sicuro di voler fare l'ingegnere.
Grazie dell'attenzione
Cordiali saluti
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Le consiglio di andare da uno psicoterapeuta del Centro di Salute Mentale che le sarà di grande aiuto, anche fosse solo per guardarsi dentro questo deserto, che spesso è solo una fase dell'adolescenza, e che non possiamo giudicare altrimenti data la sua descrizione letteraria, se non dal vivo.

Il supporto di un professionista l'aiuterà moltissimo.
Auguri per i suoi studi.

Dr. Manlio Converti

[#2]
Dr. Giuseppe Quaranta Psichiatra 338 2 9
Gentile utente,

La sua descrizione del "male di vivere" è suggestiva, ma certamente mancano molti elementi per potersi pronunciare su ciò che l'affligge. La depressione è una patologia che non si presenta a ondate, ma tende a rendere l'umore fisso in una posizione molto bassa. Il suo caso mi sembra diverso.
Sicuramente dovrebbe accogliere il suggerimento del collega, rivolgersi a un professionista della salute mentale potrebbe esserle d'aiuto.
Cordialmente,

Dr. Giuseppe Quaranta
giuseppe.quarant@gmail.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Forse mi esprimo in una maniera un po' troppo letteraria in effetti, e mi scuso per questo.
Il mio umore é sempre molto basso. Riesco temporaneamente a distrarmi, magari uscendo con qualcuno o dedicandomi ad uno dei miei mille hobby, ma anche mentre la mia mente é occupata dopo pochi minuti ritornano i pensieri negativi, di ogni sorta. Frequentissima é l'idea della morte (non la mia), immagino spesso che le persone a me care vengano a mancare da un momento all'altro. Mi immagino spesso tra una decina d'anni come una persona infelice, considerando che anche ora sono alquanto infelice.
Purtroppo non ho la possibilità di rivolgermi ad uno specialista, e i mille pensieri che mi tormentano mi portano a sentirmi continuamente peggio.

Grazie mille per aver risposto
[#4]
Dr. Giuseppe Quaranta Psichiatra 338 2 9
Gentile utente,

Da quel che racconta, e' come se non riuscisse a uscire da un groviglio di pensieri che l'attanagliano, pensieri che hanno sempre un connotato negativo o depressivo o ansioso, che dir si voglia. Da questi pensieri riesce solo "temporaneamente" a distrarsi. Questo meccanismo di "assedio" apre delle prospettive diagnostiche che solo un medico che la visita potrebbe accertare. Segua il mio consiglio: la possibilità di rivolgersi a uno specialista ce l'ha consultando il servizio pubblico di salute mentale della sua zona.

Cordiali saluti