Terapia ansia\depressione

Buongiorno a tutti. scrivo per chiedere un parere riguardo a mio padre,che ha avuto un forte episodio depressivo il novembre scorso,esploso dopo un intervento di colonstomia.
In consulti precedenti,se a voi disponibili,trovereste anche le terapie che gli sono state date nel corso di quest'anno in cui ha avuto 5 ricoveri.
L'ultima terapia(metà agosto)dopo dimissioni,per depressione ricorrente e disturbo da attacchi di panico è la seguente:

mattino: lyrica 75 (1) amitriptilina 25(1) lorazepam 1(1) carbolithium 150(1) seroquel 25(1)
pranzo: uguale
sera: uguale + 100 mg trimipramina

a seguito, a casa del ripresentarsi dei fenomeni ansiosi con agitazione motoria,prevalentemente mattutini, lo specialista ha prima portato a 2 il seroquel serale
,senza molto esito, e poi introdotto gocce di paroxetina (10)a mattina e pranzo.
Abbiamo avuto un qualche beneficio ma poi la sintomatologia è ripresa.
Avvertito lo specialista, questi non ha voluto incrementare/modificare più nulla,sostenendo che le difficoltà incontrate sono compatibili con il re-inserimento nel contesto famliare-sociale e predicando pazienza.Non ha inoltre dato peso alla rilevazione delle analisi che hanno evidenziato un livello ematico non terapeutico del litio.
Noi familiari abbiamo cercato di seguire le indicazioni,cercando soprattutto di alleggerire la mattina,ma l'incremento nell' uso di benzodiazepine e rischio nuova ospedalizzazione,ci ha spinto a chiedere al medico di base che ci ha consigliato l'aumento del seroquel a 50 mg (e non 25) anche mattina e
pranzo e incremento serale di 25 mg di seroquel. Abbiamo avuto un beneficio direi per una settimana e poi è ricominciata la solita storia.
Vi chiedo se l'attuale terapia può essere considerata congrua,e che margini eventuali ci sarebbero.
Per la vostra esperienza quanto incide la caratterialità del paziente nel recupero dalla depressione?
Mio padre oltre alla malattia, è ,a detta di chi lo ha avuto in cura, una persona che pretende molto da se stesso, orgogliosa e per questo molto insofferente di fronte alle limitazioni,soprattuto sociali, che questa patologia gli sta imponendo.

cordialità
[#1]
Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
La psichiatria non si fa con il contagocce e le caratteristiche caratteriali ovviamente hanno un peso fondamentale più che nelle altre branche dove comunque sono importanti.

La terapia è congrua e va rispettata la relazione con lo psichiatra.
Fare gli esami al proprio medico non è una metodologia utile ed implica che anche i familiari hanno delle aspettative eccessive rispetto alle possibilità reali degli attori reali...

Non si può sfuggire al dolore delle patologie dei propri cari, ma una psicoterapia familiare può aiutare tutti incluso i pazienti, a vivere in un clima più sereno.

Dr. Manlio Converti

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2021
Ex utente
Grazie dottore per la risposta.
Gli esami erano stati prescritti dallo specialista per valutare la tossicitá litio correlata e sono periodici.
Mi rinfranca che lei dia peso alla componente caratteriale che invece altri suoi colleghi non valutano.
Probabilmente lo specialista sopravvaluta la pazienza di mio padre,lui magari si aspetta una mattina di alzarsi guarito di punto in bianco e ciclicamente quando,nonostante gli sforzi,le sue aspettative sono disattese entra in crisi.
Ha fatto qualche seduta di psicoterapia poi interrotte.
Siamo ben consci che il decorso di queste patologie è lungo.....
Ci dispiace solo che a tratti,quando l ansia cessa sembri una persona normale,interessata e vitale....che poi non tollera piu pero le normali oscillazioni e sta preferendo non fare piu niente attivita...perche non gli basta quello che ora riesce a fare.
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