Zoloft e depressione

Gentili Medici,
ho 30 anni e all'età di 20 ho avuto forti problemi di depressione da cui non riuscivo più ad uscirne. Sono stato da vari psichiatri e ho ricevuto cure piuttosto diverse nel corso degli anni. Dall'Anafranil associato a massicce dosi di benzodiazepine al Gabapentin.
Sono passato poi alla Sertralina 25mg per 3 volte al giorno associato a Rizen 5 sempre 3 volte al giorno e per alcuni anni sono stato finalmente bene. Poi ho sentito in me la necessità di diminuire con gradualità( in un anno) la terapia e stavolta questo passaggio l'ho fatto di testa mia. Ironia della sorte mi sono ritrovato: le emozioni giuste, riuscivo ad essere più presente nelle varie situazioni sociali e lavorative. Mi mantenevo con dosi ridottissime di farmaci: 3 mg di Diazepam al giorno e 25 mg di sertalina al giorno, ma spezzata e assunta insieme alla benzodiazepina(cioè 1/3 di 25 mg per 3 volte al giono).
Considerata l'idea di sospendere del tutto i farmaci, ci ho provato e le cose sono state non buone: troppa ansia sociale, difficolta estrema nei rapporti, nel dormire etc.
Così circa due mesi fa sono andato da un nuovo psichiatra e mi ha detto di aver fatto una stupidaggine ad autogestirmi in quel modo. Io ho concordato e ho accettato la nuova terapia: 1 cp di setralina da 50 mg la mattina e 2 mg di diazepam tre volte al giorno.
Sono stato bene da un certo punto di vista specialmente nella vita sociale, però sessualità molto depressa, il mattino mi alzo con la voglia di piangere, la notte dormo bene ma sono pieno di incubi, in più ho spesso una sensazione di nausea. Mi sembra di rivedere anche se con meno intensità i tempi grigi.
La mia idea è che attualmente non sia tanto depresso ed abbia bisogno di qualche farmaco meno forte della sertralina o di un dosaggio della stessa minore; il mio medico mi dice che è vero ma che meno di questa quantità non ha senso scendere.
Volevo un vostro parere su tale situazione.
Ringrazio anticipatamente chiunque di voi abbia la volontà di rispondermi.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La gestione della terapia dopo l'inizio è stata non corretta. Sono rimasti i tranquillanti, e la riduzione è avvenuta contemporaneamente per i due tipi di medicinali.

Quando si imposta una terapia per l'ansia con la sertralina il primo passo è poi la riduzione e sospensione dei tranquillanti, se necessario salendo con la dose di sertralina, che era comunque modesta (meno di 100 mg).

Poi dopo un periodo di cura con sola sertralina si può verificare se ha senso sospenderla.

Calare entrambi dopo aver tenuto i tranquillanti e magari la sertralina sottodosata può significare che non si riesce a farlo, o semplicemente che la malattia è sempre attiva, per cui togliendo si sta peggio, con in più un po' di astinenza da tranquillante.

Non importa se quando riduce la cura parte che sta bene.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Grazie per la risposta dottor Pacini,
se ho ben capito la cura con sertralina era quella giusta: quando ne ho ottenuto i benefici avrei dovuto solo sospendere i tranquillanti. Soltanto dopo un periodo con sola sertalina avrei magari potuto pensare di sospenderla.
Attualmente quindi ho fatto bene ad accettare la ripresa della terapia, ma la cosa più giusta sarebbe togliere del tutto le benzo magari salendo con la sertalina. Dico bene?
Ciò in parte lo avevo tentato con il mio medico, ma mi sento irritabile se non associo un po' di tranquillante. Cioè prendere tutta la dose di mattina di zoloft mi fa sentire troppo scoperto nel prosieguo della giornata.
Dividerla in tre parti cioè ad esempio 25 mg per tre volte al giorno come mi propose il precedente medico può essere giusto? Il mio psichiatra attuale mi dice che va assunta tutta insieme.
Non voglio sembrare di volermi gestire da solo, ma almeno avere un'idea da proporre al mio curante; forse avrà già capito dal mio scrivere che non sempre gli specialisti che mi hanno curato mi hanno dato le soluzioni giuste calcando sempre l'accento sui tranquillanti per via della mia ansia.
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

I ragionamenti sulla copertura nelle varie fasi della giornata sono un segno che l'ansia non è controllata di base, altrimenti la cura funziona indipendentemente dall'orario di assunzione e senza necessità di frazionare le dosi.

Una delle cose sbagliate è proprio trovarsi in una situazione in cui Lei propone al curante le soluzioni. E' il contrario, eventualmente si rivolga ad uno specialista. Se gestisca da solo compie errori prevedibili, soprattutto in base alla diagnosi.
[#4]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Grazie dottor Pacini.
E' vero che fare da sé in queste situazioni patologiche è un qualcosa da scoraggiare; ma è anche vero che da poche righe scritte da lei mi si conferma l'ipotesi che i medici da me consultati seguano delle strategie troppo legate ai sintomi e poco mutevoli in base alla risposta clinica. Accetterò il suo consiglio di rivolgermi ad uno specialista più oppurtuno.
Cordiali saluti e ancora grazie per l'attenzione :-)
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Seguire il sintomo può essere una tendenza del medico, ma sicuramente nel caso di alcuni disturbi è una richiesta o una segnalazione del paziente. Il rapporto col sintomo, che non necessariamente deve comportare variazioni di cura o di dosi a ogni sintomo diverso o alla variazione di ogni sintomo, è una parte del percorso terapeutico. Una persona che è curata impara anche a non aver paura di alcuni sintomi oltre che mandarli via o attenuarli.
[#6]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Dottor Pacini,
non avevo letto la sua risposta. L'ho fatto ora.
Devo dire che mi sta simpatico :-) d'altra parte chi risponde gratis online è a prescindere una persona da ammirare.
Sa il fatto è questo: io sono un po' prevenuto con medici che puntano dritto alla terapia e non ti chiedono mai: hai risolto i tuoi problemi?
Cioè io posso anche prendere una infinità di pillole e sentirmi sereno, ma il problema che sta alla base se non lo risolvo è solo sopito dalla terapia.
Certo se di genetica ero supersano i problemi li risolvevo subito, magari anche se il nucleo familiare non era perfetto, comunque aggiravo meglio gli ostacoli: lo ammetto qualcosa in me non è stabilissimo: il mio umore insomma.
Ma l'esperienza del ridurre i farmaci un po' mi ha reso "antipatico" a qualcuno; ero meno pacioccone insomma :-); però mi ha fatto riprendere visione di quello che mi turbava, mi ha dato forza propositiva insomma. Certo alla fine ho capito che "qualcosa" la devo prendere però già questi 50mg di sertralina e 6 mg di diazepam mi fanno stare affaticato. Quindi il senso originario della mia domanda era se ci fosse una terapia ancora più blanda(tipo l'Escitalopram) partendo dal presupposto che con tutte le cure del mondo sempre avrò la mia personalità troppo sensibile(l'ho sperimentato in vari anni di terapie seguite alla lettera) e che tutto sommato anche quando ho tolto quasi tutto le cose andavano benino. Invece con le terapie robuste di prima ho dovuto salutare i miei sogni: studiavo ingegneria ma col gabapentin non riuscivo manco a fare 1+1=2.
Concludo dicendo che ieri sono uscito con gli amici e stavo bello fresco fresco, certo anche merito della sertralina; però nei periodi in cui avevo ridotto le dosi non avrei fatto questo tema online :-) Cioè in casa mi disattiva a fatica il pensiero.
La saluto dottore e le auguro buon pranzo :-)
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Di terapie alternative ce ne sono a volontà, non si tratta di "blande" o non blande, che è un concetto che sul piano medico non significa nulla. Ha senso scegliere la cura che tollera bene alla dose efficace, non prendere una dose minima di qualcosa perché la si tollera maluccio.