Una psichiatra, la quale mi ha fatto smettere

Buongiorno a tutti.
Da una quindicina da anni soffro spesso di attacchi di panico ed ansia.
Ho iniziato solo 4 anni fa' ad "accettare" di seguire una terapia farmacologica assumento 75mg di Efexor con ottimi risultati.
A luglio di quest'anno le crisi sono diventate più frequenti e più violente, influenzando notevolmente la mia quotidianità ed impedendomi di frequentare qualsiasi posto affollato.
Tramite medico di famiglia mi sono rivolto ad una psichiatra, la quale mi ha fatto smettere di assumere Efexor da un giorno con l'altro senza diminuire il dosaggio come solitamente dovrebbe accadare con qs genere di farmaci.
La psichiatra in questione mi ha consigliato En al bisogno e mi ha fatto assumere Seroquel, iniziando con un dosaggio di 50 mg fino ad arrivare a 200mg.
Non ho notato alcun miglioramento del mio stato di salute, anzi...gli attacchi sono sempre più frequenti e violenti...e spesso e volentieri soffro di forti vertigini e ho come la sensazione di non sentire il terreno sotto i piedi, come se stessi camminando su un materasso ad acqua...non so descrivere questa sensazione.
A questo punto sono cortesemente a richiedervi: il Seroquel può essere la causa del mio peggioramento? é un farmaco indicato per gli attacchi d'ansia e panico? la mia psichiatra dice che è un farmaco che va bene perche' abbassa la quantita' di adrenalina....ma io sto male..non ce la faccio piu'...l'angoscia mi pervade ogni giorno, ho paura di non guarire più...vi chiedo AIUTO.
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 392 1
non ho capito quando è successo che ha sospeso efexor improvvisamente,poichè i sintomi che accusa lei potrebbero essere anche sintomi da sospensione ( e chi soffre di disturbi d'ansia li sente in modo molto marcato)

Tommaso Vannucchi

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

l'efexor è un farmaco utilizzato nella cura della depressione e dell'ansia, genericamente, ma non specificamente negli attacchi di panico. Come prima scelta quindi è inconsueta.
La sua sospensione deve essere graduale perché, a differenza di farmaci simili, nella mia esperienza e in quella di altri colleghi di mia conoscenza dà una sindrome da sospensione, che si risolve in qualche giorno ma è fastidiosa.
Il seroquel è un farmaco indicato nelle psicosi, come è specificato sul foglietto. In alcune circostanze si può usare per le sue valenze antiaggressive e tranquillanti, oltre come per facilitare il sonno nei soggetti con stati di eccitamento psicomotorio, ma non è indicato negli attacchi di panico. E' un anti-adrenalinico come impatto iniziale (infatti ha come effetto collaterale possibile l'abbassamento della pressione arteriosa) ma non mi risulta che sia né ufficialmente indicato, né utilizzato empiricamente nel panico. Quindi o la diagnosi fatta dallo èsichiatra non è quella (se lo faccia chiarire) o la scelta è inspiegabile

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dr Vannucchi,
grazie per sua pronta risposta.
Ho interrotto Efexor di colpo nello stesso momento in cui la psichiatra mi ha fatto assumere Seroquel.
Parliamo di fine luglio....
Ancora grazie.
Sono disperato...non ce la faccio più..questa non si chiama vita ma durissima sopravvivenza.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr Pacini,
grazie anche a lei per sua pronta risposta.
A dire il vero gli attacchi di panico sono sporadici....mentre l'ansia è perenne...
La psichiatra, il 18 luglio, come prima diagnosi parla di disturbi di attacchi di panico, e ciclotinia (che potrebbe esseere) iatrogena. Inoltre mi fa' sospendere Venlafaxina (Efexor)
Io continuo a stare male e quindi torno da lei in data 08 agosto.
La sua diagnosi è attivazione (ipomania) meritevole di trattamento.
Mi prescrive Quetiapina (Seroquel) iniziando con 25 mg...per poi arrivare a 200 mg dopo diverse telefonate in cui dicevo alla dr.ssa che i miei disturbi erano peggiorati.
Ho deciso di non rivolgermi a questa drssa perchè oltre a Seroquel voleva aggiungermi altri farmaci...non ho intenzione di farmi "imbottire" di psicofarmaci. Non sono di certo un medico ma se soffro di ansia da 15 anni credo che il problema sia a monte...e che non vada risolto solo farmacologicamente.
Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Dunque, se ho ben capito esiste una parte ansiosa ma anche una diagnosi di un qualcosa attinente al disturbo bipolare (ipomania) in assenza di depressioni vere e proprie. In ogni modo, trattare un'ipomania con un antipsicotico da solo mi sembra una strana scelta (una mania sì, come è anche tra le indicazioni, ma una forma attenuata no).
Il criterio per valutare l'utilità della cura non sono comunque il numero di farmaci (se ne usano il meno possibile ma non meno di quelli che servono). La considerazione sul fatto che il problema sia a monte dei sintomi può andare, ma questo può significare semplicemente che risiede in qualcosa nell'organo di riferimento, che produce i sintomi (cioè il cervello).
Se poi andiamo a cercare le ragioni "occulte" o "remote" si passa ad una interpretazione che potrà essere interessante ma spesso rimane nebulosa e poco utile sul piano operativo, oltre che possibile fonte di errori per chi si cura (indotto a credere che vi siano cause esterne e che non sussista alcuna malattia autonoma).
La diagnosi se non ce n'è una più definita non collima bene con la terapia. Si rivolga ad uno specialista per avere un secondo parere.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Pacini,
innanzitutto la ringrazio per sua cortese risposta.
Credo davvero che la diagnosi non collimi con la terapia: non ho notato alcun miglioramento con assunzione di Seroquel...anzi...

Ora sono in cura da un'altra psichiatra, la quale mi ha consigliato una psicoterapia di gruppo, poichè ritiene la terapia di gruppo un rimedio più veloce rispetto alla terapia individuale.

Lei è dello stesso avviso?

Mi seguirà anche a livello farmacologico ma al momento si è limitata solo a farmi diminiuire Seroquel.
L'appuntamento vero e proprio è fissato per settimana prossima, finora abbiamo avuto un paio di rapidi colloqui "conoscitivi".

Ancora grazie.


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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
La prima cosa è fare diagnosi, e quindi questo non è stato ancora fatto. Dire già quale cura si farà prima di aver visto la persona non è che sia molto rassicurante...
Le indicazioni delle terapie sono importanti: una tecnica non vale per qualsiasi cosa. Speriamo bene.
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