Il problema è che dopo un attacco

Salve, mi trovo a scrivere per avere delle conferme prima di fare una visita psichiatrica. Come ho già spiegato chiedendo un consulto nella sezione psicologia, è da inizio gennaio che soffro di attacchi di panico, inizialmente solo in seguito ad attività fisica intensa, successivamente anche semplicemente salendo scale o facendo una passeggiata, e ieri anche a riposo. Non si tratta più di attacchi di panico pesanti che mi costringono a tremare e dovermi fermare per la paura di svenire ecc... ma avverto comunque momenti di paura inspiegabile che riesco a controllare relativamente. Ho una forte motivazione, ovvero non voglio far star male mia madre che soffre molto da quando sto cosi male, e non voglio darle ulteriori pensieri che ne ha gia tanti. Questo mi da una carica incredibile e mi porta a superare questi momenti senza avere crisi, anzi riesco anche a scherzarci su proprio nel momento in cui mi compaiono, considerando anche che sono sano come un pesce, e le analisi e le visite cardiologiche e all'apparato respiratorio lo confermano. Il problema è che dopo un attacco di panico, dopo averlo superato, accuso una totale depressione e confusione mentale, nel senso che ho nella testa i pensieri più brutti e ingarbugliati, e mi fa proprio male la testa come se volessi trovare una soluzione razionale a qualcosa di inspiegabile e questo mi fa scoppiare letteralmente la testa. Da quando mi succedono queste cose ho paura di impazzire, ho paura della follia. Devo fare uno sforzo enorme per agganciarmi a quei pochi appigli che trovo nella mia mente grazie alla ragione, e questi ganci sono proprio mia madre, e la consapevolezza che tutto ciò è semplicemente una conseguenza di quello che sta accadendo, che posso scacciare la paura di impazzire e i brutti pensieri semplicemente vivendo intensamente esperienze positive, fino a che la mente non si abitua di nuovo a ragionare in maniera positiva. Prima di gennaio avevo molti problemi, ero ossessionato dal corpo, dall'alimentazione, dalla mia ex ragazza che mi aveva lasciato ( ossessioni che ora sono completamente scomparse ) ma non avevo paura, ora invece mi sento strano, poco motivato e stimolato, e ho paura anche ad uscire di casa da solo. Da un lato lo vedo come un principio di nuovo inizio, perché ho chiuso con la vita che facevo prima e vorrei ricominciarne un altra serena, con la consapevolezza che devo ascoltare i segnali che manda il mio corpo e devo cercare di essere felice e godermi di più le piccole cose che la vita ha da offrirmi, ma dall'altro lato c'è il buio più totale e la paura di star impazzendo pian piano. Ciò che penso è questo, cioè che dovrei cercare di alimentare quella luce che ancora ritrovo nella mia mente fino a che non prenda il sopravvento e tutto diventa più facile e spontaneo. Io non sono nessuno e non ho esperienza in materia, ma se qualcuno mi dicesse che questa è la strada giusta che devo seguire, la mia motivazione aumenterebbe. E poi vorrei sapere, dvri pndre farmaci?
Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Non è chiaro perché cerca conferme in rete piuttosto che cercare di effettuare una visita psichiatrica al più presto.

Dr. F. S. Ruggiero

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dopo
Utente
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per i tempi tecnici. e un consiglio sul come comportarsi ed affrontare la cosa nel frattempo aiuterebbe

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