Ansia e depressione

Scrivo per mio papà che ha 75 anni, circa 3 anni fa ha iniziato ad avvertire vari disturbi, mal di gola, dolori al collo, vampate di calore, da li' ha iniziato a fare una miriade di controlli medici e relativi esami, oltre ad essere stato al pronto soccorso per ben due volte, accusando senso di svenimento, fortunatamente a livello organico non era nulla, quindi ci siamo recati da un neurologo, il quale a seguito della visita gli ha diagnosticato un disturbo somatoforme, prescrivendogli una pastiglia di deniban al di' e gocce di lexotan, mio papà e' stato subito bene, dopo circa 3/4 giorni dall'assunzione, poi di fatto ha gradualmente sospeso il lexotan, mentre il deniban di fatto non lo ha mai smesso di prendere, in quanto non appena provava a diminuire la dose ritornavano i sintomi, quindi ha avuto delle ricadute e spesso erano riconducibili comunque a fatti legati ad alcune cose che andavano fuori dalla sua routine quotidiana...adesso la situazione è un po' più complessa in quanto si è presentata ansia e umore sotto i piedi, quindi abbiamo deciso di rivolgerci ad uno psichiatra e anche ad un psicoterapeuta.
La psicoterapeuta dopo le prime sedute di valutazione ha diagnosticato che mio papà ha un disturbo ansioso depressivo con personalità rigida a tratti ossessiva, ossessiva inteso come rimuginio continuo, lo psichiatra invece ha aggiunto anche a tratti compulsivo.
Lo stesso psichiatra gli ha prescritto la seguente cura che ha iniziato dal 26 maggio scorso, per cui poco più di 10 giorni, 1/4 eutimil al mattino 1 pastiglia deniban tranne sabato e domenica(lo specialista ha detto che non può sopspenderla subito)la sera ha iniziato per le prime tre sere con mezza pastiglia di depakin chrono 500 e 1 pastiglia di mutabon ad, dal 4 giorno a cena un'ulteriore 1/4 eutimil a cena, e da ieri(10' giorno) 1/2 eutimil al mattino e 1 deniban, 1/2 eutimil a cena e metà pastiglia di depakin chrono 500( a seguito di telefonata intercorsa ieri per eccessiva sonnolenza) e 1 mutabon ad.
Volevo sapere quanto dureranno i sintomi di sonnolenza, di notte dorme, sveglia alle 7, colazione e poi resta sul divano a dormire con intermittenza sino alle 11.30 non avendo voglia di far nulla perché accusa troppo sonnolenza, inoltre se la cura sia adatta e quando si inizieranno a vedere i primi benefici, grazie mille per la risposta che vorrete fornirmi.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Per un paziente di 76 anni sembra un poco eccessiva tutta questa terapia per un disturbo d'ansia e derisione.


I trattamenti devono essere semplificati e non complessi.

La psicoterapia all'età di suo padre non ha indicazione.


Dr. F. S. Ruggiero

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dopo
Utente
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Egregio Dott. Ruggiero,
La ringrazio per la risposta, Lei dice che la cura le sembra eccessiva, nel senso che le dosi potrebbero essere diminuite o cambiare cura del tutto?
L'ansia sta scemando, anche se ha troppa sonnolenza mattutina ma lo psichiatra ha riferito che trattasi di effetti collaterali legati proprio alla terapia farmacologica.
L'umore invece purtroppo è ancora sotto tono, mentre per quanto riguarda la psicoterapia pur avendo 76 anni credo che male non le possa fare, visto che lui rimugina tanto sopratutto sul futuro incerto che gli crea preoccupazione eccessiva.
La ringrazio ancora!
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 195 21
Anche a me sembra una terapia eccessivamente complicata, troppi farmaci di varie categorie, è difficile capire quali siano utili. Non possiamo dare indicazioni senza una visita diretta, ma chiederei un secondo parere. Per quanto riguarda la psicoterapia, è vero che l'età è avanzata, ma molto dipende dal tipo di terapia che si utilizza e dal rapporto col terapeuta. Se il paziente avverte dei benefici, se riesce a cambiare qualcosa del suo modo di pensare, perchè no? Nella vecchiaia è richiesto un adattamento a condizioni di vita che cambiano rapidamente in peggio a fronte di una minore elasticità mentale, una mission impossible; una persona che accompagni e sostenga può essere d'aiuto.

Franca Scapellato

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Primariamente va inquadrato il problema e la terapia deve essere conseguente.

Tutti questi farmaci sono il "di tutto un po' " per poi stabilire che, in caso di miglioramenti, lo psichiatra è stato bravo ma in realtà non serve a nulla.

per ciò che attiene alla psicoterapia, non dovrebbe stabilire lei che suo padre la debba fare e, soprattutto, dovrebbe avere un interlocutore onesto che le possa dire che a 76 anni un "disturbo ansioso depressivo con personalità rigida a tratti ossessiva" non è remittibile in quanto vengono fatti riferimenti a "tratti di personalità".

Se ha denaro da spendere la psicoterapia può essere fatta senza problemi.

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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