Interruzione sereupin dopo più di 8 anni e nuovi attacchi di panico

Avrei bisogno di una consulenza, cercherò di riassumere la mia storia per quanto possibile.

Premetto che avevo già sofferto di attacchi di panico all'età di 20 anni: inizialmente non avevo capito di cosa si trattasse (pensavo a problemi fisici, come spesso capita in questi casi). Ho sempre cercato di ridurre l'ansia con metodi naturali (training autogeno, gocce di erbe, ecc.)
In seguito ho avuto una vita "abbastanza" tranquilla sotto questo aspetto, pur evitando sempre molte situazioni che mi creavano ansia.
Nel 2000 (avevo 36 anni) mi si è ripresentato un bruttissimo attacco di panico, dopo una giornata particolarmente stressante al lavoro. Qui devo aprire una parentesi: era già un anno circa che vivevo una situazione totalmente stressante al lavoro con conseguente depressione, e già il mio medico di famiglia voleva prescrivermi la paroxetina, che io avevo categoricamente rifiutato (sono sempre stata contraria agli psicofarmaci)!

Dopo quel brutto attacco di panico ne erano seguiti altri, sempre peggio, tanto da non poter più uscire di casa, così avevo chiesto di prescrivermi una visita da un neurologo, il quale mi aveva confermato la prescrizione del mio medico, e avevo dovuto rassegnarmi ad assumere il farmaco (seroxat, in seguito sostituito con sereupin).

Dopo circa 6 mesi il neurologo, visto che stavo bene, mi aveva suggerito di iniziare a scalare il dosaggio, al fine di interromere la cura, solo che subito dopo il mio ex marito aveva manifestato l'intenzione di lasciarmi (e così è stato), quindi avevo ricominciato ad assumere la dose normale (20 mg. al giorno).
In seguito ci sono stati altri problemi che mi facevano ogni volta pensare che non fosse "il momento giusto per smettere" (un incarico oneroso al lavoro, mia mamma che si è ammalata di tumore - ho anche chiesto un consulto oncologico qui, ecc.).

Dal mese di febbraio 2008 è venuto a vivere con me il mio compagno, che mi da molta sicurezza, così ho pensato che forse era il momento giusto per smettere con il farmaco - c'è sempre la preoccupazione per mia mamma però devo dire che la sua malattia, comunque limitata, ora sembra bloccata (sta facendo la cura con il Tarceva).

La decisione di smettere con il sereupin è stata presa anche perché io e il mio compagno, entrambi senza figli (il mio ex marito non poteva averne e la sua ex moglie non li voleva) avremmo intenzione di tentare di avere un figlio, anche se, per giunta, sembra che io sia in menopausa anticipata (ho 45 anni ma i cicli hanno cominciato a "saltare" da almeno 3 - 4 anni). In tutto il 2008 ho avuto una sola mestruazione!
Ci era anche venuta l'idea che forse la causa di questa amenorrea potesse essere proprio il farmaco, nonostante non abbia trovato alcun riscontro facendo ricerche sul web.

Per riassumere, ho iniziato a scalare molto lentamente l'assunzione del sereupin (prima ho tolto un quarto un giorno si e un giorno no, e così via, fino ad arrivare ad un quarto di pastiglia un giorno e un giorno niente): ci ho messo 6 mesi, alla fine dal 21 dicembre 2008, giorno del mio compleanno (tanto per ricordarmi la data) non sto più assumendo il farmaco.

Ora stanno ricominciando i problemi. A parte il fatto che ad ogni fase di passaggio ad una nuova dose ho avuto problemi (nervosismo esagerato, scatti d'ira incontrollabili, depressione, ecc.), devo dire che poi la situazione si assestava, fino alllo "scalaggio" successivo. A parte un episodio di attacco di panico che si era verificato un giorno che nevicava e c'era il traffico bloccato. Poi, usciti dal blocco del traffico, mi ero tranquillizzata.
Ora che ho smesso del tutto sono invece tornati più spesso anche gli attacchi di panico.

Il primo è stato dopo 2 settimane dall'interruzione: avevamo programmato una gita al lago, ma già il giorno prima, all'idea di allontanarmi un po' di più da casa SENZA la pastiglia, avevo iniziato ad avere paura e ansia anticipatoria.
Sulla strada è andato tutto abbastanza bene fino al momento in cui abbiamo incontrato delle gallerie, che mi hanno messo un bel po' di ansia; dopo le gallerie è cominciato un bruttissimo attacco di panico. Avevo con me delle gocce di biancospino e i fiori di bach (rock rose) che mi hanno aiutato abbastanza, ma è stato terribile.

Poi venerdì scorso, dopo una giornata molto stressante al lavoro, sono uscita dall'ufficio alle ore 20 circa con la testa completamente in tilt; fuori abbiamo trovato la nebbia, e mi è tornato il panico. Per fortuna lavoro insieme al mio compagno e andiamo e torniamo dal lavoro insieme!
Questa volta mi sono aiutata con le gocce di R14, che mi ha consigliato un amico medico esperto in omeopatia; lo stesso medico mi aveva anche prescritto Ignatia heel, che avevo già iniziato a prendere quando avevo iniziato a scalare il sereupin.

Ora mi sta tornando la "paura di aver paura": ieri dovevamo uscire, ma al momento di uscire di casa l'ansia era diventata insopportabile: tanto per dare l'idea mi sentivo le "gambe di legno", come le chiamo io. Però non volendo arrendermi ho preso il coraggio a 2 mani e siamo usciti lo stesso: sia all'andata che al ritorno mi sono aiutata con le gocce già citate e con i fiori di bach, al ritorno mi stava tornando un vero e proprio attacco.

Stamattina sono stata a casa dal lavoro e sono andata dal medico (mi sono fatta dare solo 1 giorno perché non voglio tornare a rinchiudermi in casa)! Lui mi ha prescritto nuovamente il Sereupin, secondo lui ne avrò bisogno per tutta la vita, a maggior ragione in questo periodo di premenopausa.
Io però vorrei continuare a provare a farne a meno, magari aiutandomi con qualcosa di naturale.

La domanda principale che vi rivolgo è: è possibile che questo ritorno degli attacchi di panico sia da interpretare come un effetto della sospensione del trattamento (un po' come se fosse una crisi d'astinenza dal farmaco, assunto per troppo tempo)? O invece mi devo rassegnare all'idea di aver bisogno di questo farmaco per tutta la vita per stare bene?

Inoltre, dalle varie ricerche su internet, ho scoperto che esiste anche la serotonina omeopatica (D30). Poiché il sereupin agisce, da quello che ho capito, inibendo il riassorbimento della serotonina, e quindi aumentandone indirettamente la concentrazione, non sarebbe possibile risolvere il problema con questo farmaco omeopatico?

Grazie per le risposte che vorrete darmi!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

dopo un mese dalla sospensione non si puo' parlare di astinenza da farmaco con un dosaggio bassissimo, e considerando che il termine "astinenza" non e' corretto per i sintomi che vorrebbe imputare alla sospensione.

Probabilmente, ha ragione il suo medico anche se sarebbe opportuna una visita psichiatrica, in quanto in genere tali trattamenti devono essere seguiti dallo specialista.
Nonche' la possibilita' di valutare trattamenti diversificati e che possono utilizzare molecole differenti.
Tra l'altro lei non assume piu' un farmaco per assumere sostanze omeopatiche, non so se questo ha senso per un disturbo come il suo.

Scelga pero' quale strada vuole intraprendere, se sceglie quella omeopatica, dalla dubbia efficacia ed esperienza clinica (nonostante l'omeopatia esista da oltre un secolo), puo' liberamente farlo.
A mio avviso la medicina tradizionale e' una strada piu' sicura.

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