Depressione, tempi di cura e dosaggi

Buongiorno a tutti,
Il mio compagno (25 anni), l’estate scorsa, luglio 2017, ha avuto un ricovero di 5 giorni in psichiatria, dopo essersi presentato spontaneamente al centro di salute mentale per una visita con prescrizione medica urgente. I sintomi erano:
-insonnia
-inappetenza
-disturbo di panico
-ansia
-disturbo ossessivo-compulsivo con fobie etero e auto lesive
-depressione e pensieri auto-lesivi
-fobia sociale
-sbalzi d’umore
-iperreattività e irascibilità
-abuso (1 l e mezzo di birra circa al giorno per 1 anno) di alcol, interrotto da circa 1 mese prima del ricovero
-pensieri ripetitivi e intrusivi, rimugini
Dopo 5 giorni è stato dimesso con la seguente terapia : Zoloft 100mg 2 volte al di, Quietiapina 300mg 1 volta al di, depakin 300 mg al mattino e depakin 800mg alla sera, En 1 ml di 15 gocce al bisogno e psicoterapia.
Il depakin è stato eliminato senza alcun problema a partire da aprile 2018, dopo un periodo di riduzione graduale. Da aprile 2018 ha anche sospeso in accordo con lo psicologo la psicoterapia, iniziata l’anno precedente. Da circa luglio 2018 non ha mai più preso en, perché non ne ha mai avuto bisogno.
Lo psichiatra gli aveva assicurato quindi che a settembre 2018 avrebbe ridotto la quietiapina perchè il mio compagno si era davvero impegnato con ottimi risultati nella
Guarigione e da aprile non dimostrava più sintomatologia oltre ad essersi reinserito socialmente e aver ripreso abitudini di vita salutari in tutti i sensi.
Però all’ultima Visita gli è stato detto che deve tenere zoloft e quietiapina per un altro anno. La motivazione è stata: ora che sei guarito, devi stabilizzarti. Se tolgo adesso rischi di avere una ricaduta, non subito, ma fra qualche mese. Il tuo episodio di depressione, anche se isolato e ATPICO, è stato molto grave. Se rispettiamo questi tempi, c’e Ottima possibilità che il problema sia rientrato del tutto e che non dovrai più riprenderli in futuro.
Voi cosa ne pensate?
Il mio ragazzo con queste terapie è ingrassato quasi 30 kg (anche se prima era circa 15 kg sottopeso e ha sempre avuto corporatura massiccia), si fa regolarmente esami del sangue e non ha diabete o ipotiroidismo; però lui sta a dieta e fa movimento e allenamento ma non dimagrisce, io temo per la sua salute perché in erboristeria e dalla mia psicologa e il suo medico di base mi hanno sempre ripetuto che secondo loro i dosaggi erano troppo alti per lui. In più è diventato dipendente dal tabacco da quando ha assunto en insieme e sigarette e anche e ha smesso en non riesce a smettere di fumare, gli si è alzato il colesterolo e temo per queste cose insieme... in più lui non vuole chiedere un altro parere perché si fida del suo psichiatra statale ma io vorrei che lui si informasse giusto per stare più tranquilli.
Chiedo solo un consiglio, perché non voglio che abbia brutte sorprese visto tutto l’impegno che ci continua a mettere per guarire
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

La terapia sembra una terapia per un disturbo bipolare, come del resto anche diversi aspetti della presentazione. La diagnosi sarebbe invece di depressione "atipica" ?

Non ho capito in che senso intende l'impegno per guarire. Se sta meglio, la cura quindi funziona, la malattia forse è spenta ma non del tutto come dicono i medici, ma intende l'impegno a prendere le medicine ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
La diagnosi prima del ricovero era disturbo di panico e ansia sociale. Il mio compagno era molto confuso prima del ricovero, versava in uno stadio di agitazione tale per cui non riusciva ad esprimere ciò che provava, era solo terrorizzato dal fatto che non si sentiva bene e che aveva paura di perdere il controllo di se, che non riusciva a dormire e non ce la faceva più a stare in quello stato e che si sentiva un peso per tutti.
Dopo il ricovero è stata diagnosticata depressione e ansia gravi, ma dopo qualche mese il centro di salute mentale gli ha assegnato un nuovo psichiatra, che lo segue da novembre 2017. È stato quello psichiatra a rivedere la diagnosi e a diagnosticare un episodio di depressione grave ma atipico, riuscendo ad approfondire con più calma e lucidità insieme al mio compagno i suoi sintomi prima del ricovero.
È stata esclusa da tutti gli psichiatri disturbo bipolare, per varie ragioni che al momento non ricordo precisamente, ma prevalentemente per la sintomatologia gravemente ansiosa.
Per quanto riguarda l’impegno del mio compagno mi riferisco alla terapia psicologica che ha seguito, all’aver cambiato stile di vita, al gestirsi la terapia da solo e ad aver regolarizzato ritmo veglia sonno, avere un atteggiamento positivo, socievole e aperto verso gli altri e aver recuperato tutte la sua vita sociale e universitaria, aver sviluppato nuovi interessi e aver imparato a riconoscere l’ansia e a gestirla senza en e alla fine l’ansia è rientrata e non si è più presentata da mesi.
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dopo
Utente
Utente
Ps mi ricordo ora che è stato escluso il disturbo perché comunque non c’erano dissociazioni dalla realtà ne episodi definiti psicotici, il mio compagno si rendeva conto di stare male e non aveva idee egodistoniche, anzi, si era presentato dal medico di sua iniziativa perché preoccupato per questo suo stadio ansioso, pieno di preoccupazioni, che non lo facevano riposare e per il terrore che aveva degli attacchi di panico.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
"È stata esclusa da tutti gli psichiatri disturbo bipolare, per varie ragioni che al momento non ricordo precisamente"

E però la terapia che è stata data perché indicherebbe invece proprio quell'area ?

Le idee egodistoniche non sono sintomi psicotici, e comunque il disturbo bipolare non comporta necessariamente sintomi psicotici.
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dopo
Utente
Utente
Allora, premettendo che non sono un medico n’è uno psichiatra queste sono le risposte che sono in grado di darle con le mie competenze e che mi sono state fornite dai suoi “colleghi”, quindi sinceramente speravo qui di trovare risposte e non ulteriori domande. Più di così non so dirle, e per quanto mi è stato detto, lo Zoloft non è usato per curare il disturbo bipolare, come so che depakin e quietiapina sono utilizzati in combinazione a Zoloft (in generale ricaptatori della serotonina) come anti depressivi maggiori per gravi stati di ansia e depressione, non per forza per il disturbo bipolare, per addormentare i sintomi mentre si stabilizzano gli effetti dello Zoloft o dell’antidwprwssivo classico, che per stabilizzarsi ci mette mesi.
Ciò mi è stato spiegato da tre diversi psichiatri di cui uno ospedaliero e due pubblici della usl di riferimento.
Ma appunto non sono un medico quindi è inutile che ponga a me queste domande visto che sono io ad averle poste qui, proprio per trovare una risposta, che sia una conferma o una critica alla terapia, possibilmente se è una critica accompagnata da un suggerimento,
Perché se lei che è specialista risponde con delleDomande alle Mie domande non vedo come io possa uscire da questo incomprensibile labirinto che tra l’altro è un settore che non è di mia competenza. Quindi la prego di darmi una risposta o se non la conosce di dirmelo candidamente, senza pormi quesiti di medicina neuro psichiatrica a cui non so rispondere
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
"come so che depakin e quietiapina sono utilizzati in combinazione a Zoloft (in generale ricaptatori della serotonina) come anti depressivi maggiori per gravi stati di ansia e depressione"

Veramente no. La questione è che sono utilizzati per questo scopo per forme che poi, riconsiderate attentamente, sono semplicemente quello che "torna". Posso capire che come terapie avanzate, alla ricerca di una risposta che con quelle classiche non c'è, si usino prodotti di vario tipo in aggiunta agi antidepressivi a dosi piene.
Qui però la cosa è diversa.

Mi scusi, ma se un discorso non mi torna devo rispondere per forza a domande che mi sembrano originare da possibili equivoci ?
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dopo
Utente
Utente
Continuò a non capire qual’e la sua risposta al mio quesito, cioè come dovremmo muoverci considerando tutte le incertezze del caso, la nostra incompetenza in materia. La ringrazio davvero per la disponibilità e la continuità con cui mi risponde e la apprezzo molto, gliene sono grata, ma avrei davvero bisogno di avere qualche dritta o qualche suggerimento: conosce i centri di salute mentale? Come ci si approccia in questi casi, quando si hanno perplessità? consiglia di rivolgersi altrove, privatamente? Perché non ci stiamo capendo più niente, sappiamo solo che i miglioramenti ci sono stati, ma anche gli effetti collaterali sono diventati sempre più intollerabili per il mio compagno oltre al fatto che ci hanno illusi a più riprese di togliere questo farmaco per poi ritornare sui loro passi senza alcuna spiegazione
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Che i miglioramenti ci siano stati è positivo, ma poiché vedo che c'è un programma di disimpegno terapeutico, questo dovrebbe seguire una linea di prevenzione di ricadute. L'abuso alcolico dovrebbe essere qualificato, cioè come abuso semplice o dipendenza, magari è già stato fatto.
E' chiaro che se l'ipotesi diagnostica è un episodio depressivo è un conto, se si ritiene fosse un episodio misto di un disturbo bipolare è diversa la strategia.

Irritabilità-irascibilità, "sbalzi d'umore", abuso di alcol sono elementi che già fanno sorgere il sospetto che si tratti di un problema di tipo bipolare, per coerenza con i dati disponibili.
Che ci siano insieme sintomi ansiosi, è normale in tal caso.

Io chiedere un secondo parere diagnostico, magari anche come approfondimento agli stessi medici. In definitiva il fatto che sia stato meglio con una terapia che è anche ipoteticamente una terapia antibipolare non chiarisce la cosa.
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dopo
Utente
Utente
L’abuso di alcol era stato qualificato come abuso semplice, l’irascibilità non è stato segnato tra i sintomi nella cartella clinica. Cosa intende per disimpegno terapeutico? Comunque la ringrazio, probabilmente chiederemo un secondo parere.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
irascibilità l'aveva scritto Lei nella lista iniziale.

Intendo che si stanno togliendo medicinali messi in fase acuta, il che non è strano, però mi chiedevo se la strategia prevedesse quindi una graduale sospensione a breve, oppure tenere una terapia di minima per prevenire le recidive o altro.
A questo punto cioè vale la prognosi, ovvero cosa si prevede accada, e anche la definizione esatta della diagnosi, che consente appunto di prevedere in che direzione andare.
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dopo
Utente
Utente
Si sull’irascilibilita mi sono espressa male io, chiedo scusa, In ogni caso anche se non era irascibilita ma qualcos altro (ipersensibilità? Non so come spiegare) non è stata comunque ritenuta un sintomo da notare e dopo il ricovero non l’hanno riportata nella cartella clinica. La prognosi è che non si verificheranno più ricadute una volta sospesa definitivamente la terapia in quanto episodio isolato. La diagnosi le ripeto da quello che ho capito è episodio depressivo grave. Comunque credo che chiederemo un secondo parere a un altro specialista perché non ci vengono mai fornite informazioni sufficienti alle nostre spiegazioni
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
L'episodio isolato è definito tale a posteriori. Non conosco indicatori che possano dare questa certezza ragionevole prima.
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