Scalaggio

Buonasera. Piccola storia credo rispetto ai molti problemi che leggo qui ma vorrei un piccolo aiuto. Ho iniziato a prendere Xanax per la prima volta nella mia vita a luglio 2018 per dei problemi di ansia legati ad una situazione clinica insorta a giugno e che mi aveva provocato una certa paura. Mi era stato dato secondo me non opportunamente 1 mg rp la mattina e 1 mg a rp la sera. Siccome mi sentivo fondamentalmente rimbambito mi era stata ridotta a settembre a 0,50rp sempre mattina e sera. Per passare a novembre a 0,25mg mattina e sera. Ora sono arrivato a tre gocce la mattina e tre gocce la sera. Ora ho notato che in questi ultimi passaggi sono aumentati gli effetti di fastidi (calcolate che io non avevo mai preso nulla in vita mia). Fastidi che vanno da dolori muscolari in varie parti del corpo, alla testa o piccola tachicardia o risvegli notturni dopo cinque ore dall'assunzione. Ora mi sembra di aver notato che questi sintomi sono presenti a ridosso dell'assunzione e dopo circa cinque/sei ore come se il corpo lamentasse l'assenza della sostanza per poi sparire o comunque affievolirsi dopo 8/10 ore. Ora mi chiedo non è forse il caso di interrompere definitivamente per evitare che il fisico vada a cercare la sostanza dando questi strani sintomi? La psichiatra nicchia ma secondo me è così perché mi pare evidente la curva della sintomatologia...però vorrei un parere al riguardo su quali siano gli indirizzi prevalenti dal punto di vista di voi specialisti per quando si arriva a questa fase. Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Dimentica di considerare che, riducendo l'ansiolitico, ovviamente il disturbo, se è sempre in atto, resta libero di esprimersi, e forse così sta facendo appunto.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Per quello sto seguendo una terapia con una psicologa. Io sto parlando se dal punto di vista di effetti chimici della riduzione questo possa rientrare in un normale rimbalzo per uno che non avendo mai usato tali sostanze ha dimostrato sia in "ingresso" che in "uscita" di reagire in maniera consistente a questi farmaci. Tutto qui...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Lei sta attuando una riduzione graduale al fine di evitare un fenomeno astinenziale, che non ha a che vedere con la perdita di efficacia della cura, ma è previsto dopo un mesetto di assunzione regolare.
La riduzione può essere accompagnata o seguita da peggioramento di sintomi. Se è seguita, specie a distanza di tempo, si propende per ritenere che sia una ripresa del disturbo di fondo.